Lo spazio interno del pianterreno è articolato secondo la concezione
architettonica che i palazzi secenteschi ripresero dalle antiche domus
romane. Il porticato, scandito da aperture e nicchie simmetricamente
studiate e riquadrate da architravi e colonne in travertino, ospita le
statue di maggiori dimensioni e alcuni capolavori un tempo appartenuti
alla Collezione del Belvedere Vaticano e poi donate alla città di Roma. Le
volte di copertura, parte a botte, parte a "schifo", creano una
particolare variazione di luce e una suggestione visiva culminante nella
parte centrale che si apre sul cortile interno. In alto sono posti grandi
conchiglioni ornamentali che completano scenograficamente la decorazione,
mentre alle pareti sono inserite epigrafi romane, per la maggioranza
funerarie.
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