I lavori di ristrutturazione del complesso capitolino hanno
consentito, con l'apertura di nuovi percorsi museali, la ricomposizione
dell'antica Cappella del palazzo, manomessa dopo il 1870 con lo smontaggio
dell'altare e l'apertura di una nuova porta. L'ambiente è stato ora
ricomposto riallestendo sulla parete di fondo l'altare con il ricco
paliotto adorno di preziosi intarsi di marmi colorati che, recando le api
dello stemma Barberini, dovette essere eseguito sotto il pontificato di
Urbano Vili (1623-1644).
Esso è sormontato dalla originaria pala, una lavagna dipinta per il
Campidoglio da Marcello Venusti nel 1577-1578, la Madonna tra i Santi
Pietro e Paolo sullo sfondo di Roma. La Cappella, la cui decorazione ad
affresco e stucchi è stata eseguita tra il 1575 e il 1578 da Michele
Alberti e Iacopo Rocchetti, già attivi in Campidoglio, oltre che alla
Madonna è dedicata a Pietro e Paolo, santi protettori della città; gli
affreschi inseriti nella volta raffigurano episodi della vita dei due
santi.
La ricca decorazione è completata da tele degli Evangelisti e santi
romani di Gian Francesco Romanelli (1645-1648). Infine, l'affresco
staccato della Madonna con bambino e angeli, attribuito ad Andrea d'Assisi
e proveniente dall'antica loggia del palazzo, conservato in precedenza sul
ripiano delle scale, è stato posto nel XIX secolo a coprire la grata che
permetteva ai Conservatori e al loro seguito di assistere alle cerimonie
religiose dalla Sala dei Capitani.
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