[ urn:collectio:0001:amb:15040 ]

Iconography
Title: Sala delle Oche
=
Typology: ambiente, sala
Administration
Comune di Roma, Musei Capitolini, Inventario Ambienti, amb 000000
Collocation
Musei Capitolini, Palazzo de'Conservatori, Sala delle Oche
Creation
from 1601 > until 1700 Stile sec. XVII
Technical data
Measurements: Length 0.00m   Width 0.00m  
Material:
Notes:
Description

La sala prende il nome dalle piccole opere in bronzo, acquistate dal pontefice Benedetto XIII dai Certosini di Santa Maria degli Angeli e donate ai Conservatori nel 1727. Il gruppo di opere, inserito in una preziosa cornice architettonica in stucco che ricorda il nome del donatore, fu evidentemente messo in relazione con la leggenda che volle il Campidoglio salvato dall'invasione gallica del 390 a.C. proprio da un gruppo di oche che diedero l'allarme. Particolarmente interessante è il pezzo centrale, un vaso bronzeo configurato come busto di Iside, dove sono rappresentati con notevole dettaglio i gioielli che ornano la figura della divinità di origine egiziana.

La sala presenta una gradevole unità decorativa, recuperata in seguito ai recenti interventi che hanno liberato il soffitto cinquecentesco dalle pesanti sovrastrutture e ridipinture. E stato così possibile restituire al cassettonato la coloritura ''color dell'aria" rinvenuta nei fondi su cui sono posizionati ornati dorati di pregevole fattura, rosoni di diversa forma, vasi lustrali, scudi. Le coloriture rinvenute ben si armonizzano con i vivaci colori del fregio ove eleganti elementi decorativi, alternandosi a trofei di fiori, frutta e armi, inquadrano scene di antichi giochi sullo sfondo di paesaggi ora reali, ora fantastici. Tra questi, la veduta della piazza del Campidoglio prima degli interventi promossi da Paolo III Farnese (1534-1549), con la fedele riproduzione della chiesa dell'Aracoeli. In mancanza di documenti, l'affresco viene datato per la presenza in uno scudo del giglio di giustizia, impresa di Paolo III. Esso è stato variamente attribuito; si ricorda qui la più recente proposta nell'ambito della cerchia di artisti fiamminghi attivi a Roma nel terzo e quarto decennio del XVI secolo.

Nel Settecento la sala fu arricchita da ornati in stucco dorato che accolgono alcune opere concesse in dono al Campidoglio o inquadrano altre già da tempo in questo ambiente, come il dipinto La sacra famiglia, copia da Francesco Penni. Fin dalla sua donazione al Campidoglio (1731) è conservata in questa sala, posta sull'antica base, la Medusa, scultura ormai riconosciuta unanimemente, pur con diverse datazioni, di mano di Bernini. Ugualmente nel Settecento si fece dono al Campidoglio di un ritratto di Michelangelo, opera in bronzo su busto in marmo bigio.

Bibliography
Print Resource: AA.VV., Musei Capitolini. Guida (2005) passim
Editing
Date: 2008-12-15
Name: Elena Pellegrino
Notes: Prima immissione dati sulla base della guida ufficiale.
Legacy data
Negativi:
Images



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