[ urn:collectio:0001:amb:15056 ]

Iconography
Title: Sala delle Colombe
=
Typology: ambiente, sala
Administration
Comune di Roma, Musei Capitolini, Inventario Ambienti, amb 000000
Collocation
Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Sala delle Colombe
Creation
from 1601 > until 1700 Stile sec. XVII
Technical data
Measurements: Length 0.00m   Width 0.00m  
Material:
Notes:
Description

La sala, che si apre a destra, prende il nome dal celebre mosaico pavimentale rinvenuto nel 1737 nella villa di Adriano a Tivoli e conserva in gran parte l'assetto settecentesco. Era denominata all'epoca ""Stanza delle Miscellanee" per la diversità, nella tipologia dei materiali, dei pezzi che conteneva. Si trattava per lo più di opere appartenenti alla collezione del cardinale Alessandro Albani, la cui acquisizione è all'origine del Museo Capitolino.

I ritratti maschili e femminili di privati, disposti al tempo su mensole lungo le pareti, sono tuttora allineati allo stesso modo, seppur con qualche variazione. Dal 1817 la sala fu denominata "del Vaso" dal grande cratere marmoreo a decorazione vegetale che ne occupava il centro, attualmente sul fondo della Galleria del Museo Capitolino. Le numerose iscrizioni sepolcrali romane che tappezzano la parte alta delle pareti di questo ambiente vennero affisse nella prima metà del Settecento e la loro disposizione non è stata mai alterata.

Nel novero delle acquisizioni del XVIII secolo vanno inclusi anche i reperti visibili nelle vetrine, all'interno delle quali sono da notare: la tabula bronzea (III secolo d.C.) con cui il Collegio dei Fabri di Sentinwn (Sassoferrato, nelle Marche) assegnava a Coretius Fuscus il titolo onorifico di patrono; la Tabula Iliaca, un frammento di bassorilievo miniaturistico (I secolo d.C.) con scene dell'Iliade omerica corredate da iscrizioni esplicative; un'iscrizione bronzea dall'Aventino, contenente una dedica a Settimio Severo e alla famiglia imperiale, posta nel 203 d.C. dai vigili della IV Coorte; il Decreto di Pompeo Strabone con cui si concessero particolari privilegi ad alcuni cavalieri spagnoli militanti a favore dei Romani nella battaglia di Ascoli, durante la guerra sociale (90-89 a.C.); il Senatoconsulto riguardante Asclepiade di Clazomene e gli alleati, il più antico resto di decreto in bronzo del senato (78 a.C.), conservato quasi per intero. Vi si legge l'attribuzione del titolo di amici populi Romani a tre navarchi greci che avevano combattuto al fianco dei Romani nella guerra sociale, o forse in quella sillana (83-82 a.C.). II testo è redatto in latino con una traduzione greca, rimasta nella parte inferiore della tavola, che ha permesso l'integrazione dello scritto mutilo

Bibliography
Print Resource: AA.VV., Musei Capitolini. Guida (2005) passim
Editing
Date: 2008-12-16
Name: Elena Pellegrino
Notes: Prima immissione dati sulla base della guida ufficiale.
Legacy data
Negativi:



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