[ urn:collectio:0001:amb:15062 ]

Iconography
Title: Sala degli Imperatori
=
Typology: ambiente, sala
Administration
Comune di Roma, Musei Capitolini, Inventario Ambienti, amb 000000
Collocation
Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Sala degli Imperatori
Creation
from 1601 > until 1700 Stile sec. XVII
Technical data
Measurements: Length 0.00m   Width 0.00m  
Material:
Notes:
Description

In questa sala del Museo Capitolino, fin dall'apertura al pubblico, avvenuta nel 1734, i curatori delle raccolte artistiche vollero esporre tutti i busti, le erme e i ritratti raffiguranti gli imperatori romani e i personaggi della cerchia imperiale. Le opere qui esposte sono il frutto di una selezione ragionata che ha interessato questa particolare sezione della raccolta nel corso dell'ultimo secolo, venendo ampiamente sfoltita e ridisposta secondo criteri storici e logico-tematici più rigorosi e conseguenti. Attualmente nella Sala degli Imperatori si trovano esposti 67 tra busti e ritratti e al centro una statua femminile seduta, mentre le pareti sono ornate da 8 rilievi antichi e da un'epigrafe onoraria moderna. I busti, disposti in gran parte su doppia fila di mensole marmoree, danno modo al visitatore di seguire cronologicamente lo sviluppo della ritrattistica romana dall'età repubblicana al periodo tardo-antico, offrendo una esemplificazione ricca dal punto di vista numerico e particolarmente notevole sotto l'aspetto qualitativo.

Nella serie maschile degli imperatori si può seguire l'evoluzione nel modo di portare i capelli e la barba (fino ad allora perfettamente rasata e in seguito portata lunga, "alla greca", nell'intento d'apparire ispirati e filosoficamente impegnati), mentre nella serie femminile, l'evoluzione delle acconciature dei capelli, da quelle alte e frastagliate "a impalcatura" di tradizione flavia, a quelle caratterizzate da una più o meno alta crocchia "a ciambella" tipica per tutta l'epoca antonina. Ben rappresentata è anche la casata severiana (193-2f 7 d.C.) con i ritratti di Settimio Severo, impostato su di uri imponente busto d'alabastro verde, di Giuria Domna, sua moglie, e dei figli Geta e Caracalla, e inoltre di Elagabalo, Massimino il re i capelli e la barba (fino ad allora perfettamente rasata e in seguito portata lunga, "alla greca", nell'intento d'apparire ispirati e filosoficamente impegnati), mentre nella serie femminile, l'evoluzione delle acconciature dei capelli, da quelle alte e frastagliate "a impalcatura" di tradizione flavia, a quelle caratterizzate da una più o meno alta crocchia "a ciambella" tipica per tutta l'epoca antonina. Ben rappresentata è anche la casata severiana (193-2f 7 d.C.) con i ritratti di Settimio Severo, impostato su di uri imponente busto d'alabastro verde, di Giuria Domna, sua moglie, e dei figli Geta e Caracalla, e inoltre di Elagabalo, Massimino il Trace, Traiano Decio, Aurelio Probo e Diocleziano. La serie imperiale si chiude con la testa del giovane Onorio (384-423 d.C.), il più piccolo dei figli dell'imperatore Teodosio, preludio dei modi figurativi dell'arte bizantina. II percorso di visita si snoda elicoidalmente in senso orario; parte dalla mensola superiore immediatamente a sinistra, entrando dalla Sala dei Filosofi, per terminare all'estremità della mensola inferiore subito a destra della menzionata porta di passaggio.

Sono presenti due ritratti di Augusto, il primo dei quali è relativo a un momento di poco successivo alla vittoriosa battaglia di Azio (31 a.C.), che ne segnò l'ascesa, mentre il secondo ci offre l'imperatore già nella piena maturità, cinto il capo da una trionfale corona di quercia, sereno e consapevole della sua auctoritas. A questo ritratto di Augusto si può avvicinare il ritratto dell'imperatrice Livia, sua consorte, impreziosito da un ricco e alto diadema con trofeo di spighe e boccioli, che la assimila alla benefica e frugifera dea Cerere. Nella sala sono conservati numerosi ritratti femminili, con complesse acconciature, in qualche caso parrucche dai riccioli molto elaborati. Tra loro spiccano Faustina Maggiore (sposa di Antonino Pio) e Faustina Minore, che cambiava acconciatura a ogni nascita di figlio e della quale pertanto si conoscono otto tipi. Molto pregevole è il ritratto della "Dama flavia", dalla complessa e articolata acconciatura e dai raffinati tratti del volto. Singolare è il busto policromo di Dama romana, il cui ritratto proviene da Smirne ed è datato al periodo di Alessandro Severo. Come molti altri di questo tipo e di questo periodo, era composto per parti, con l'inserimento distinto della chioma; in età moderna fu restaurata la capigliatura, forse perduta, in nero antico.

Bibliography
Print Resource: AA.VV., Musei Capitolini. Guida (2005) passim
Editing
Date: 2008-12-17
Name: Elena Pellegrino
Notes: Prima immissione dati sulla base della guida ufficiale.
Legacy data
Negativi:
Images



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