L'ampio scalone funge da collegamento tra il piano terreno e il
primo piano del museo. Sulla parete di fondo sono inseriti rilievi
pertinenti a sarcofagi della tarda età imperiale ed entro le edicole
sculture, tra le quali quella di destra con una testa non pertinente al
corpo, probabilmente un originale di età ellenistica. Superata la seconda
rampa, ci si ritrova nella Galleria del Museo. La lunga Galleria, che
percorre longitudinalmente il primo piano del Museo Capitolino, collega le
diverse sale espositive e si offre al visitatore come una numerosa e
variata raccolta di statue, ritratti, rilievi ed epigrafi disposti dai
Conservatori settecenteschi in maniera casuale, con un occhio rivolto più
alla simmetria architettonica e all'effetto ornamentale complessivo che a
quello storico-artistico e archeologico.
L'insieme risulta disordinato e disomogeneo, ma ha in sé il valore
straordinario della memoria. Sulle pareti, entro riquadri, sono inserite
epigrafi di ridotte dimensioni, tra le quali un consistente gruppo
proveniente dal sepolcro comune (colombario) dei liberti e delle liberte
di Livia. Le sculture sono illustrate a partire dalla parete sinistra.
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