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Nel giardino di Belvedere, ſopra il Palagio del Papa
p.115 Nel mezzo del giardinetto ſi veggono duo ſimulacri di fiumi antichi bellißimi; e ſta ciaſcuno di loro coricato ſopra la ſua baſi, e ſi riguardano lʼvn lʼaltro: Tevere Lʼvn di eßi è il ſimulacro del Tevere, e giace col fianco dritto poggiato ſopra vna Lupa, che ha i duo bambini al petto, che pare, che pare, che ſi giuochino con le mammelle: & ha ſotto il braccio dritto il corno della copia, pieno di frutti e fiori. Nilo Lʼaltro è il p.116 ſimulacro del Nilo fiume dellʼEgitto, che giace col fianco ſinistro ſopra vna ſphinge animale peculiare dellʼEgitto; e con la man manca tiene il corno della copia: e li ſono di ogni intorno ſopra xvij.putti del marmo isteßo. Nella ſua baſi, che è del medesimo marmo, ſi veggono iſcolpiti Crocodili, barchette, e varie ſorte di animali dellʼEgitto, che nel Nilo ſteſſo naſcono. Queſto ſimulacro del Nilo fu non è gran tempo, ritrovato preſſo S. Stefano cognominato di Caco. Fiumi Solevano gli antichi Poeti fingere à queſto modo gli Dei deʼ fiumi; e dire, che ſtando à quel modo giacenti neʼ capi deʼ fonti loro verſano copioſamente acque: & à ciaſcuno attribuiſcono quelle coſe, che piu ſi veggono nelle contrade, per le quali eßi paſſano: come fecero del Tevere, che lʼappoggiarono ſopra la Lupa, che ſi tiene Romolo e Remo al petto; per che queſti fundarono Roma, per la quale queſto fiume paſſa: E finſero la sſinge con queʼ Crocodili & altri animali che nellʼEgitto ſi trovano, nella baſi del Nilo, per che per queſta contrada ſcorre queſto fiume; anzi per che nel fiume iſteſſo ſimili animali ſi generano. Corno della copia Finſero ancho i fiumi col corno della copia, per dinotare vna ſomma abondantia di tutte le coſe alla vita neceſſarie, che nelle contrade, che p.117 hanno i fiumi vicini, ſi trovano.
Nel mezzo fra questi duo fiumi è vna fonticella, con vna baſi antica triangolare con varie e belle ſcolture.
Dietro al ſimulacro del Tevere nel muro ſi vede vna ſtatua di Antinoo ignuda intiera in pie, ma ſenza vn braccio, ha vna benda avolta ſu la ſpalla manca. Antinoo Fu Antinoo vn bellißimo garzonetto, & amato ſviſceratamente da Hadriano Impe. E come appreſſo ſi dirà, ſi ritrovano per Roma molte teſte di queſto vago fanciullo. Queſta ſtatua che diciamo eſſere in Belvedere, fu ritrovata al tempo noſtro fu lʼEſquilie preſſo à S. Martino in Monti.
A man dritta di queſto Antinoo ſi vede il ſimulacro del fiume Arno giacente, e veſtito dalle coſcie in giu: e ſta in atto di verſare acqua cō vna vena, che tiene: E bellißima ſtatua; e di ſotto ſi vede vna pila antica, nella quale cade lʼacqua, che ſcorre giu dalla parte, che è ſotto il ſimulacro dellʼArno: Queſta pila è poſta ſopra due teſtudini marmoree aſſai belle, ma moderne. Il fiume Arno è quello, che ſcorre per mezzo di Fiorenza.
A man manca di Antinoo ſi vede la ſtatua di Cleopatra, che giace col braccio deſtro ſul capo, p.118 e pare che tramortiſca e venga meno. Giu è poi vna pila antica, nella quale va lʼacqua, che ſcorre dal fonticello, che ſotto queſta ſtatua verſa. Cleopatra Fu Cleopatra Regina dellʼEgitto, ſi dimeſticò volentieri con molti principi Romani, e ſpetialmente cō Iulio Ceſare, e con M. Antonio: finalmente eſſendo ella vinta in battaglia inſieme col suo amante M. Antonio da Ceſare Auguſto, per non venire viva in mano del nemico, ſi fe da vno aſpe ſordo mordere il petto ſotto la mammella, e morì: & in queſto atto fu questa ſua effigie ſcolpita.
Hercole Anteo Preſſo à Cleopatra giu in terra ſi vede vn bel fragmento di Hercole, che tiene Anteo in braccio per farlo à quel modo morire: per che eſſendo Anteo figliuolo della terra, col toccare della terra, riprendea forza: onde fu Hercole forzato à farlo à quel modo morire ſoſpeſo da terra: LʼAnteo nō ha ne capo, ne braccia; e lʼHercole non ha le gambe.
Commodo Dentro vna cappelletta, che ſegue, ſi vede vna ſtatua ignuda intiera in pie, di Commodo Imp. Cō la ſpoglia del Leone in collo: & ha nel braccio manco vn puttino. Fu Commodo cattivißimo, e ſporchißimo Imperatore, pieno di ogni maniera di vitij; e fu non di meno figliuolo dʼvn coſi buon p.119 padre, come fu M. Aurelio, che fu coſi ſavio, e da bene: benche alcuni habbiano creduto, che egli naſceſſe di vn gladiatore ribaldo: Faustina per che Fauſtina ſua madre fu vna dishonesta & impudica donna, e ſerbò poco la fede al ſuo buon marito.
Apollo Nella ſequente cappelletta è vno Apollo intiero, in pie ignudo, con vna benda alle ſpalle e ſul braccio manco: ſta in atto di havere già tratto lʼarco; ma lʼarco è rotto: ha la feretra al collo, e tiene la man dritta poggiata ſopra vn tronco marmoreo, nel quale ſi vede vn ſerpe avolto. Finſero gli antichi Apollo con lʼarco e ſaette, per che eſſendao vna coſa iſteſſa col Sole, col ſaettare giu nella terra i ſuoi raggi, cōmove gli humori terreſtri, e genera la peſtilentia, onde molti muoiono: Il depinſero ancho con la Lira, ēl fecero aßiſtente à le Muſe, à dinotare lʼarmonia, che dal volgimento deʼ cieli ſi cauſa, dove eſſo è il principe, e moderato re de gli altri fuochi celeſti.
Lacoonte Dietro al Nilo in vna cappelletta ſi vede quel tanto celebrato Lacoonte, che coʼ duo ſuoi figli viene aggirato con molti intrichi da duo ſerpenti: & è queſto lavoro inſieme con la ſua baſi tutto dʼvn pezzo: Scrive Plinio, che queſta fu la piu bella opera, che mai ſi faceſſe; e che fu per consentimento p.120 e parere di tre eccellenti artefici fatta, che furono Egeſandro, Polidoro, & Atenodoro da Rhodi; e dice che nel Palagio di Tito ſi conſervava: onde per che à dì noſtri è ſtata queſta ſtatua ritrovata ſu le Carine, là dove dicono à ſette Sale, ſi crede che ivi foſſe il palagio di queſto Principe. Di queſte tre ſtatue lʼvna ſta in atto di dolerſi, lʼaltra di morire, la terza di havere compaßione. Fu Lacoonte Troiano, e gli avenne quel caſo di morire à quel modo inſieme cō figli ſuoi vn giorno innanzi che fuſſe preſa, & arſa Troia.
Venere Nellʼaltra cappelletta è Venere, con vn lēzuolo à torno vſcita dal bagno: ſta in piedi, & è intiera, fuori chʼè ſenza la mano ſiniſtra: & ha à lato del medeſimo marmo vn Cupido, che non ha le braccia; & Venere il mira. Nella baſi, ſu la quale è locata queſta ſtatua, ſono ſcritte queſte parole.
VENERI FELICI SACRVM
SALVSTIA HELPI D. D. D.
Venere In vnʼaltra Capella è Venere tutta ignuda intiera, che con la mano dritta ſi cuopre le membra ſue genitali, con la manca tiene la ſua camicia pendente ſopra vn giarrone: & è ogni coſa di vn pezzo. Fu Venere preſſo gli antichi la madre di p.121 Cupido: la depinſero ignuda, per che appareſſero le ſue gran bellezze; ò pure per che gli amanti, che lei & il figliulo ſeguono, moſtrano, tutti ignudi i loro penſieri, e fanno molto alla aperta le loro coſe, non credendo perho, che altri le vegga.
Bacco Giu in terra in queſta ſteſſa cappella è vno idolo di Bacco ignudo ſenza braccia.
Hercole A mā dritta di queſta cappella è vn torſo grāde di Hercole ignudo, aßiſo ſopra vn tronco del medesimo marmo: non ha teſta, ne braccia, ne gābe. E ſtato queſto buſto ſingularmente lodato da Michelʼ Angelo. Nella ſua baſi ha queſte lettere greche ſcritte.
ΑΠΟΛΛΩΝΙΟΣ ΝΕΣΤΟΡΟΣ ΑΘΗΝΑΙΟΣ ΕΠΟΙΕΙ.
A man manca è vna donna aßiſaveſtita, ſenza teſta ne braccia.
Maschere Per le mura di queſto giardinetto ſi veggono murate XIII. maſchere di marmo antiche.
Mercurio In vna loggia couerta piu à dentro è vn Mercurio intiero bellißimo, cō occhi, che pare che guardino; e ſta poggiato col braccio dritto ſopra vn tronco di albero di marmo, & ha vn cappello in teſta. Mercurio figliuolo di Giove, e di Maia, fu preſſo gli àntichi, lʼambaſciatore de gli altri dei; p.122 onde il ſolevano depingere con la bacchetta in mano; e porli nē piedi, e ſul capo i talari, cioè certe alette. Il finſero ancho idio della Eloquentia, e delle mercantie.
Meleagro Qui è ancho vna arca marmorea, che ha in ſe ſcolpita di mezzo rilevo la caccia di Meleagro vaghißimamente: e fu ritrovata nella vigna di Vaticano, che è del Pontefice.
Vi è ancho vna teſta antica cō altri fragmēti.
Miſuratore di campi Nellʼaltro giardino, ove ſono i cipreßi, ſi vede vn bel pezzo di marmo, dove è ſcolpito di mezzo rilievo vn Miſuratore dē campi, che ha vn porco ſotto, & vn puttino à lato: E vi ſi veggono varie miſure, e tra le altre quella del piede antico. Qui è ancho vna bella antica pila, ò monumento, che vogliamo dire, di marmo. Vnʼaltra bella ſe ne vede nel corretoro, che mena à Belvedere.
Curiatio Nella guardia di ſua Santità è la ſtatua dʼvn Curiatio bellißima.
In caſa del Reverendiß. Di Ceſis, in Borgo preſſo à S. Pietro.
Amazone Nel cortiglio della caſa ſi veggono tre ſtatue in pie: quella, che prima sʼincontra nel frontiſpitio p.123 è vna donna Amazona veſtita; ma non ha le braccia. Erano le Amazoni donne guerriere, e nate à le arme; e per queſto eſſendo fanciulle, ſi focavano la mammella ſiniſtra, per che non creſceſſe, e deſſe loro impedimento nellʼarmeggiare, come à punto in queſta ſtatua ſi vede eſſere; la quale è ſtata da Michele Angelo lodata, per la piu bella coſa, che ſia in tutta Roma, & il Re di Francia ne ha fatto piu volte cavare ritratti, e gli ha voluti in Francia.
Quella ſtatua, che à man dritta sʼincontra, vogliono, che ſia uno Apollo: è ignudo, ma non ha mani.
Sabine La terza, che ſi vede da man manca, è vna dōna Sabina mezza veſtita, ma le mācano le braccia. Furono le Sabine rapite da Romolo, per potere accreſcere con la generatione il ſuo popolo: onde in memoria & honore di queſte donne, ne furono loro aſſai ſtatue drizzate; come ſe ne ritrovano ancho molte altre per la città.
Nel mezzo del cortiglio è giu in terra vna maſchera grande antica di porfido bellißima, per ricevere le acque, che ivi piovono. Neʼ portici del cortile ſi vede gittato à terra vn torſo di gladiatore: vn putto che dorme: vna ſepoltura antica cō p.124 due teſte iſcolpite, & altri fragmenti: e preſſo ogni colonna del portico del palagio vi ha vn pezzo di marmo antico con epitafii antichi aſſai belli.
Entrando nel giardino ſi veggono dʼogni-intorno bellißime ſtatue, fra le quali ſono XXII. termini antichi, che ſono teſte con lunghe e quadre baſi: e per che ſolevano gli ſcoltori antichi variare il viſo di queſti Termini; è fra loro vn Fauno, vno Hermafrodito, vn Giove Ammone, vn Pōpeio, vn Demoſthene, & vn Filoſofo antico. Termine Adoravano gli antichi il Dio Termine, per che haveſſe cura deʼ confini, e deʼ termini deʼ campi; ēl figuravano à queſto modo, che qui ſi vede.
Il primo giardino piano ha quattro quadri rinchiuſi: nel primo, che ci vien da man dritta, è vn Bacco; non ha la teſta, ma ha vn cane à piedi; & è poſto ſopra vna alta baſi antica. Nel ſeguente quadro pure à man dritta è vn vaſo di fonte antico bellißimo con tre pie lavorato di varij sfollaggi: e vi è dētro vn Fauno in atto di verſare acqua di vno otre, che egli ſi tiene ſu la coſcia. Nel primo quadro da man manca è vn Nettuno ignudo in pie poſto ſopra vna baſi antica, ma è ſenza braccia. Nel ſeguente quadro pure à man manca è vno Apollo ignudo in pie con la cetra in mano p.125 aſſai bello poſto ſopra vnʼaltra antica baſi lavorata in varij sfollaggi. Bacco Fu da gli antichi Bacco fatto idio del vino, e però il ſogliono inghirlādare di vve il depingono giovane, per che quaſi fa ſempre ſtare giovani, o fare portamenti da giovani coloro, che troppo vino bevono. Il finſero ancho ignudo, per che il vino fa fare tutte le coſe alla aperta, e moſtrare i penſieri dellʼhuomo aperti e ignudi. Nettuno Nettuno fu il dio del mare; e però il ſogliono depingere ſpeſſo col tridente in mano. Fauni I Fauni furono dei maggi, e boſcarecci. Ad Apollo attribuirono la muſica, come sʼè detto di ſopra, e per ciò il fingono con la cetra.
Agrippina Entrando in questo giardino, ſi truova à man dritta preſſo al muro vna Agrippina intiera in pie veſtita à lʼantica, e poſta ſopra vna antica baſi. E bellißima ſtatua, ma non ha braccia. Fu queſta Agrippina figliuola, di M. Agrippa, e di Iulia figlia di Auguſto: perche furono molte Agrippine.
Giu in terra preſſo queſta ſtatua ſi vede vna pila, ò monumento antico lavorato di mezzo rilevo vaghißimamente.
Pallade La ſeconda ſtatua, che ſi ritrova pure à man dritta lungo il muro, è vna Pallade urn:collectio:0010:hm:050 & p.126 armata à lʼantica aſſai bella: è poſta ſopra vna antica baſi, ma non ha le braccia. Finſero gli antichi, che Pallade naſceſſe di Giove ſenza madre: per che percotendoſi Giove con vna bacchetta il capo, ne nacque queſta Dea: laquale è vna coſa iſteſſa con Minerva, ſe non vengono da gli vfficij diſtinte: à Minerva attribuirono la rinventione delle arti, e per ciò la fecero naſcere dal capo di Giove: e Pallade finſero armata e guerriera.
Hermafrodito La terza ſtatua, che ſi ritrova, e vno Hermadrodito maggiore del naturale: ſta ignudo aßiſo ſopra vn tronco, con la veſte avolta ſopra vna coſcia: ma non ha teſta ne braccia. LʼHermafrodito ha lʼvn ſeſſo, e lʼaltro; il fingono figliuolo di Mercurio e di Venere; e dicono i Poeti, che eſſendo egli vn bel garzonetto, mentre ſi lavava nel fonte Salmaci, fu coſi ftrettamente ivi abbracciato da vna ninfa, che lʼamava; che di due diventarono vno; e per ciò li danno lʼvn ſeſſo e lʼaltro.
A pie di queſto Hermafrodito e vn pie di marmo, antico di coloſſo.
In capo di queſta ſtrada del giardino à mā dritta, vi è vn fonte, nel quale cadono le acque da vna lumaca di marmo: E poco ſopra queſta lumaca è vn punto, con vna vrna in collo in atto di verſare p.127 giu acqua.
Si ritrova appreſſo, vna loggietta coverta con vna tavola grande marmorea bellißima, ma moderna: e nella ſua baſi si veggono le arme del Reverendißimo vecchio di Ceſis, che fu il Cardinale di Ceſis, che è hoggi fratello. Su le fineſtre di queſta loggia ſi veggono tre buſti antichi, duo ignudi, vn veſtito.
Dallʼaltra parte di fuori ha queſta loggietta à man manca vna Venere mezza ignuda ſenza teſta ne braccia, poſta ſopra vna baſi. Ha à man dritta vna tavola di marmo con cinque ſorelle, che piangono, di rilevo: è queſta tavola collocata ſopra vna baſi antica con varie ſcolture. Et appreſſo ſegue vn fiume, che giace mezzo ignudo ſopra vna pila antica.
Appreſſo poi nel frontiſpicio del giardino, al dritto della prima porta, onde vi sʼentra; ſi trova nel mezzo vna gran ſtatua marmorea intiera, veſtita, & aßiſa in vna ſedia di marmo con vna corona di lauro nella man deſtra, e con vn ſtocco nella ſiniſtra: & ha in teſta vn elmetto. Vogliono, che ella ſia vna Roma trionfante: per che come gli antichi dipinſero i fiumi, e ferono le loro effigie in forma humana, coſi coſtumarono ancho di p.128 fare delle città. E collocata queſta bella ſtatua ſopra vna baſi antica; Datia dinanzi à la quale baſi è di mezzo rilevo la Datia tutta meſta, veſtita, aßiſa, e poggiata il volto ſu la palma manca. E la Datia vna provintia già vinta e ſoggiogata da gli Imperatori Romani. Neʼ fianchi di queſta baſi ſi veggono ſcolture di mezzo rilievo di trofei antichi.
A man dritta e man manca del ſimulacro di queſta Roma ſono duo Re cattivi intieri, veſtiti, e con calzoni à lʼantica: non hanno mani; e ſono di pietra bruniccia, e grandi, come coloßi.
Paſſano oltre per andare nellʼAntiquario, ſi trovano due ſtatue, vna da man dritta, lʼaltra da man manca: ſono veſtite & aßiſe, ma ſenza teſta, ne braccia: Parche E ſono due Parche, Finſero i Poeti tre Parche, le quali sʼopraſſero nella vita dellʼhuomo, e le chiamarono Cloto, Atropos, Lacheſi: Ad vna diedero lʼvfficio di filare la vita humana; à lʼaltra di avolgerla nel fuſo; à la terza di troncare la ſtame.
Sphinge Appreſſo ſi trovano due Sphingi di pietra bruniccia, poſte ſopra due baſi bianche marmoree. La Sphinge, come sʼè detto di ſopra, è animale peculiare dellʼEgitto. In vna ſi vede nella baſi ſcritto, INNOCVAE SVNT. Nellʼaltra p.129 NEC SERVNT AMBAGES. Et in amendue queſte baſi è lʼarma del Cardinale moderno di Ceſis.
Giove Nel frontiſoizio poi dellʼAntiquario, che è lavorato di ſtucco in varij lavori, ſi vede vna bella testa col petto di Giove: e di porfido, e maggiore del naturale. Finſero i Poeti Giove Re degli altri Dei.
Othone A man dritta è la teſta di Othone Impe. Col petto veſtito à lʼantica: e di marmo bianco, e maggiore del naturale: Tenne Othone poco piu di tre meſi lʼImperio, e finalmēte ammazzò ſeſteſſo havendo viſſo xxxvij anni.
Poppea A man manca è Poppea ſua moglie col petto veſtita, e coʼ capelli lunghi ſu le ſpalle. Vnʼaltra Poppea fu moglie di Nerone.
Cerere Su nella cima dellʼAntiquario ſi veggono cinque idoli antichi marmorei. Il primo, che ci viene da man manca, è di Pallade armata: il ſecōdo è di Cerere: il terzo è di Vittoria: il quarto è della Dea Copia: il quinto è di Diana; e ſono veſtiti. Di Pallade sʼè raggionato di ſopra. Cerere fu preſſo gli antichi la Dea deʼ frumēti, e delle biade; per che diſſero, che ella foſſe la prima, che ritornaſſe la coltura deʼ campi, eʼl ſeminare del grano. Vittoria Parendo à gentili, che la Vittoria fuſſe vna coſa aſſai buona, la finſero vna Dea, e le drizzarono i tempij e le ſtatue, e le ſacrificarono. Copia dea Nel medeſimo modo finſero vna Dea della vbertà e della abondantia, e la chiamarono Copia, e le drizzarono i tempij, e le fecero la ſtatua con vn corno in mano pieno di fiori e frutti. Diana Diana ſorella di Phebo, per conſervare la ſua virginità, ſi ſeparò dal conſortio de gli huomini, e con gran compagnia di ninfe viveva per li boſchi, data tutta à le caccie. Ella è vna coſa ſteſſa con la Luna, come è Febo quello iſteſſo, che il Sole.
Dinanzi à lʼAntiquario ſi veggono per terra varij fragmenti antichi.
Dea del ſono Dentro lʼAntiquario ci occorre toſto à man dritta la dea del Sōno col Papavero in mano: per che il papavero ha grā proprietà di fare dormire. Non laſciarono gli antichi coſa alcuna, à la quale non faceſſero ſopraſtante qualche idio; onde fino al letame, & à i ceßi crearono gli Dei. E queſta ſtatua intiera veſtita, in piedi.
Da man manca ci occorre vna donna Sabina intiera in pie, veſtita medeſimamente.
Nel frontiſpicio ſu alto dentro lʼAntiquario ſi vede vna teſta grande di Pallade, come di coloſſo: p.131 ha il petto veſtito.
A man dritta ſu in alto è vna testa col petto veſtito di Hercole di grandezza di coloſſo.
A man ſiniſtra è vna teſta col petto di Giove veſtito, e grande, come coloſſo.
Si vede à man dritta noſtra ſotto lʼHercole già detto, vn Satiro con le gambe e pie caprini, che abbraccia vn garzonetto, che li è appreſſo, e vuole inſegnarli di ſonare vna ſampogna di ſette canne, che ha il putto in mano. Sono amendue intieri, ignudi, & aßiſi ſopra vna baſi antica, che è dʼvn pezzo iſteſſo con le ſtatue; e ſi puo volgere à torno, per che non è fiſſa ſopra vnʼaltra gran baſi di Marmo, ſu la quale è poſta. Queſto è vn lavoro deʼ belli, che ſi veggano in Roma. Satiri Eʼ forſe queſto è vn dē tre Satiri, che celebra Plinio molto. Il nicchio, ò il muro della ſua cappelletta è tutto incruſtato di marmo. Hanno i Poeti detto, che queſti Satiri mezzi huomini e mezzi capre ſi ritrovino per li boſchi, e ſiano molto laſcivi: ſi legge ancho in alcuna hiſtoria deʼ noſtri Santi chriſtiani, che ne ſia ſtato alcuno da loro veduto nel mondo.
Pirrho A man manca ſotto la teſta di Giove ſi vede vna teſta di Pirrho Re di Epiroti com petto armato, p.132 e con vn gran pennacchio ſopra lʼelmetto: è maggiore del naturale. Fu Pirrho Re in Albania, e poco tempo avanti di Aleſſandro Magno: Fu vno eccellente Capitano, e fra le altre ſue impreſe, guereggiò ancho con Romani: ma à lʼvltimo non potendo accaparne il ſuo intento, ſe ne ritornò à dietro à caſa ſua: e fù nel combattere di vna città morto, diſgratiatamente da vna donna che li tirò da ſopra vn tetto, vn ſaſſo.
Leda Sotto il Pirrho è vna Leda ignuda, che eſce dal bagno e con la mano ſiniſtra tiene la ſua camicia, con la deſtra vn pomo: Ha vn bel Cupido à lato, che abbraccia vn Cigno: Sono amendue queſte ſtatue di vn medeſimo marmo, e poſte ſopra vna baſi, che ſi può volgere à torno, come sʼè detto dal Satiro. Fu Leda per la ſua gran bellezza amata, e compreſſa da Giove in forma di Cigno: onde ingravidandoſi partorì poi due ova; dellʼvno nacque Caſtore e Polluce; dellʼaltro Helena, e Clitemneſtra, che furono mogli, la prima di Menelao, lʼaltra di Agammenone Rè della Grecia.
Ha lʼAntiquario vn bel cielo moderno di ſtucco con varie e belle figure: e vi ſono intorno molti luoghi vacui da impirſi di ſtatue.
Vſcendoſi dallʼAntiquario ſi ritrova à man p.133 dritta nellʼentrare dʼvn appartamento del giardin, da man manca vn bel montone di marmo biāco, da man dritta vn Leone di miſchio roſſetto, poſti amendue ſopra baſi marmoree, con le arme del Revendiß. di Ceſis: E nella baſi ſotto al montone ſi legge queſto titolo, SECVRA SIMPLICITAS: ſotto al Leone, queſto altro, INNOXIA FORTITVDO. Et è queſto luogo di rincontro à lʼHermafrodito.
Heliogabalo Entrandosi per quivi nella loggietta ſcoperta ſi vede nel mezzo della cappelletta, che sʼincōtra la ſtatua di Heliogabalo intiera, veſtita, e poſta ſopra vna baſi antica; nella quale ſi vede di mezzo rilievo iſcolpito vn ſacrificio. E piu di ſotto ſi vede vn Capitano, ò Imp. trionfante, il cui carro è tratto da quattro cavalli. Fu Heliogabalo vn peßimo, e luſſurioſißimo Imp. Romano.
Su nella cima di queſta cappelletta è vno idolo negro in forma di vna Scimia: E piu di ſotto ſono duo Crocodili del medeſimo marmo. A man dritta e man manca, ſono due teſte moderne. Il Crocodilo, come sʼ è ancho detto di ſopra, è vno anima peculiare del Nilo fiume dellʼEgitto.
Nemuro, che è qui à man dritta noſtra, ſi vede vna tavola marmorea attaccata al muro con p.134 vna ſtatua grande ignuda, & vna piccola pure ignuda di mezzo rilevo: Et erano di coloro, che havevano cura delle stufe.
Paſſando oltra ſi trova vn cenacolo in forma quaſi di vn mezzo cerchio: nel cui piano è vn pozzo di acqua viva, & vn bello albero di celſo: Sopra la credenza di marmo, che in queſto cenacolo ſi vede; è vna teſta di Bacco di ſaſſo roſſo, à guiſa di vna maſchera, e di mezzo rilievo, e maggiore del naturale, attacata al muro. Di ſopra vi è vn Nettuno idio del mare cò ſuoi cavalli. E nella cima poi è la Dea de gli Horti in piedi, veſtita, & erta ſu la ſchiena di vna capra, che le è di ſotto.
A le mura di queſto Hemiciclo ſi veggono attaccate diverſe tavole marmoree con antichi epitaſſi, che fanno tutti mentione della antica famiglia Ceſia, che hoggi di Ceſis diciamo; e con altri trofei, & vrne antiche.
Plutone Ritornando giu à dietro là dove erano i ſimulacri del montone, e del Leone; e paſſando oltre ſi trova vn Plutone in pie mezzo veſtito, e poſto ſopra vna baſi marmorea: E queſta ſtatua di rincontro à quella di Pallade, che era la ſeconda girādoſi il giardino piano. Fu preſſo gli antichi Plutone, idio dellʼinferno, e fratello di Giove, e di p.135 Nettuno: Dicono i Poeti, che queſti tre fratelli ſi diviſero il mondo; à Giove toccò il cielo; à Nettuno il mare; à Plutone la terra co' ſuoi luoghi ſotterranei, & inferi.
Caminādo oltre ſi trovano dinanzi vnʼaltra porta di vn giardino di ſu, duo leoni di pietra roſſiccia, poſti ſopra baſi marmoree con le arme del Reverendiß. Di Ceſis, & con inſcrittioni greche.
Pomona Al dritto di queſta porta ſu nel frontiſpitio del giarino alto ſi vede vna Pomona veſtita in pie. Era preſſo gli antichi Pomona la Dea, che produceva i frutti, per ſuſtentamento della vita de gli huomini; onde da i pomi fu coſi detta.
Paſſando oltre ſi vede vna teſta di Giove col petto veſtito poſta ſopra vn gran portone di ſtucco; che è à lʼincontro dellʼAntiquario, del quale sʼè già ragionato. Dallʼaltra parte di queſto ſteſſo portone è vna bella maſchera di marmo biāco antica, e grande: E per queſto portone sʼentra nel giardino ſecreto, dove ſono molti è diverſi fragmenti di ſtatue antiche.
Nello ſtudio poi della caſa di queſto Signore vi è vno ornamento di noce lavorato intorno, & intagliato ſottilißimamente; fatto à colonne, di altezza di xij. palmi: Il pavimento è di mattone p.136 variamente intaglia con vn minutißimo lavoro, e bello.
In mezzo di queſta ſtanza è vn quadro grande ornato tutto ſodo, & interſiato di minutißimi lavori; nel cui mezzo ſi vede depinta la teſta del Re Franceſco, che ſi vede à proſpettiva.
Dirimpetto à la feneſtra, ſi vede vn luogo da ſedere fatto à colonne con tre nicchi tutto di varie opere lavorato: e nel ſuo mezzo ſi vede vna teſta di Scipione Aphricano di paragone con tutto il petto.
Di ſopra i tre nicchi ſi veggono tre vaſi di alabaſtro orientale, traſparente, antichißimi, e grandi; & è vna coſa rara al mondo.
Sopra tutte le colonne del detto ornamento ſono teſte marmoree di Imperatori antichi. Nellʼentrare della porta ſi trova nel cantone à man ſiniſtra, la teſta dʼvn Conſolo Romano; chi dice che è Catone; M. Bruto chi dice, che è Marco Bruto. Di Catone ſi ragionerà appresso M. Bruto fu vn de' congiurati, che ammazzarono Iulio Cesare con xxij. ferite nella Curia di Pompeio: Fu queſto Bruto nobilißimo, e diſcendeva da quel Iunio Bruto, che vendicò la morte di Lucretia, e cacciò i Tarquinij di Roma.
p.137 La ſeconda, che ſi trova, è la teſta col petto di M. Antonio Triumuiro, del quale ſi ragionerà à lungo appreſſo.
Iulio Cesare La terza pure con tutto il petto è di Iulio Ceſare, che vincendo Pompeio, sʼinſignorì di Roma; e da lui ſucceßivamente derivarono gli Imperatori Romani.
La quarta teſta pure col petto è dellʼImperatore Settimio Severo, del quale appreſſo raggioneremo.
Claudio Nerone La quinta posta nel cantone e col petto è vn Claudio Nerone Imperatore. Coſtui fu zio di Caligula; debellò lʼiſola di Inghilterra, e fu il primo, che aggiungeſſe lʼiſole Orcadi à lʼImperio di Roma: Egli fu poi attoßicato da Agrippina ſua moglie, per che li ſuccedeſſe Nerone ſuo figlio nellʼImperio. Fu bene ancho vnʼaltro Claudio Imp. che vinſe i Gothi.
Nellʼaltro cantone ſi vede à man dritta vna Giulia Mammea col petto; e fu madre del buono Imp. Aleſſandro Mammeo.
La ſecondo teſta aſſai bella col petto è di M. Aurelio Imp.
La terza è pure col petto dellʼImperatore Antonio Caracalla, dal quale ſi parlerà appresso.
p.138 La quarta è dellʼImp. Macrino: del quale ancho ſi dirà poi.
La quinta, che è nel cantone preſſo à la porta è dʼvno Adriano col ſuo petto. E tutte ſono teſte rarißime, e belle.
Costantino Sopra la feneſtra è la teſta di vn Coſtantino maggior del naturale, è ſenza il petto. Queſto Imp. trasferì à tempo di S. Silveſtro lʼImperio di Roma in Coſtantinopoli.
A man dritta preſſo la porta è vn grandißimo ſpecchio, & aſſai bello.
A man manca in vn nicchio è la teſta di Iulio Ceſare, piu giovene dellʼaltra detta di ſopra: E queſto ſpecchio, e queſta teſta ſtanno chiuſi di ſorte in legni di noce, che niuno sʼaccorge, che vi ſiano, ne si veggono, ſe quella tavola di noce non sʼalza.
Da lʼvna colonna à lʼaltra ſono gli ordini pieni di libri di diverſe facultà: ſopra i quali ſta vna tenda di ormiſino pavonazzo, che li cuopre.
Tutte le ſtatue antiche, che in questa caſa e giardino ſono, ſono bellißime e rare; per che il gentilißimo ſpirito del Reverendißimo di Ceſisis innamorato forte delle coſe antiche, ſenza perdonare à ſpeſa alcuna ha ſempre da varij luoghi havute è p.139 raccolte le piu belle coſe, che ritrovate ſi ſiano, per ornare poi, come ha fatto queſto ſuo coſi bel palagio, e giardino; ne' quali luoghi chi entra, reſta attonito, e pieno di maraviglia, e di piacere, e li pare di entrare in vn paradiſo: Al S. Iddio piaccia; che ſe ne poſſa lietamente e di lungo godere il ſuo buon ſignore.
Nella loggia che è poſta fra la ſala, & camera di S.S. Reverendißima, ſi vede vno pavimento ſottilmente lavorato conforme al cielo di ſopra tutto intagliato di legname, Queſta loggia ha tre porte, & ſopra ciaſcuna di eſſe vi è vno nicchio con drento vna figura in piede, cioè vn Cupido, vn Iove con fulmine, & vn Baccho. Nel mezzo della prima faccia vi è vna ſtatua intera de vna donna, che è vſcita dʼvn bagno cʼha vna camiſcia molle & tranſparente, che monſtra tutte le carne della Donna, coſa bellißima & rara. Drieto al la quale vi è vna tavola grande octangola di marmo miſchio, che è molto bella ſopra de detta ſtatua in vno niccio vi è vna teſta dʼvna donna Sabina aſſai maggiore del naturale. Allʼincontro di detta ſtatua vi è vn coloſſo dʼvna teſta d'vna Venere col petto.
Nellʼaltra faccia ſi vede vno coloſſo della teſta p.140 di Cleopatra, antica poſta fra due fineſtre ſopra vn pilaſtro de pietra.
Alla detta loggia ſi paſſa per due camere, & poi ſi viene à quella di S.S. Reverendiß. nel mezzo della quale vi è vna tavola octangola interſiata minutißimamente & bellißimamente lavorata, allʼincontro della quale vi è vno ſtudiolo fatto del medeſimo lavoro di terſicoſa bellißima, ſopra il quale vi è vn vaſo grande antico di alabaſtro orientale tranſparēte in mezzo di due teſte di marmo col petto, ma piccole.
In vn canto vicino alla fineſtra vi è vn quadretto dʼvna tavola di noce con vno quadro in mezo di marmo di miſchio molto ben fatto, ſopra la quale vi ſta vna teſta di Fauſtina col petto, antica bellißima & rara.
Nella poſtcamera di queſta di S.S. Reverendißima vi ſono molte coſe antiche di marmo, di bronzo, di terra ſopra vna tavola, cioè molte teſte antiche, vasi di alabaſtro, di Porcellana, di terra varie ſtatue piccole di bronzo, lucerne, & altre ſtatue di marmo piccole, fra dette teſte vi è vn Scipione Naſatica et vn marco Bruto, di ſopra detta tavola vi è vn tondo grande di marmo antico colla teſta di Hadriano de baßo rilievo bellißimo.
p.141 In vnʼaltra banda vi è vn putto che preme vnʼanſera per fargli gittarʼacqua dal collo, tutto intero, & queſta è vna delle belle coſe di Roma per ſtatua piccola. In vnʼaltro luogo vi è Cupido antico che dorme ſopra vn letto.
In caſa del Revendiß. Salviati, in Borgo.
Qui ſi vede ſolo la ſtatua dʼvno Hercole ignudo.
In caſa del Reverendiß. Dandini in Borgo preſſo à S. Caterina.
Quivi è la teſta di Antinoo col petto ignudo ſopra vna baſi aſſai bella.
Vi è vna teſta di Agrippina madre di Nerone, col petto veſtito.
Vi è ancho vna bella teſta di vna donna Sabina medeſimamente col petto.
Vi è vno Hadriano Imp. ma non ha braccia, ne gambe.
Vi è vna teſta con il petto moderno di M. Aurelio Imperatore.
In caſa di M. Pietro de Radic ib. In Borgo.
In vna ſua camera terrena queſto gentilʼhuomo p.142 tiene le ſottoſcritte ſtatue.
Vn Bacco ignudo, intiero, in pie, inghirlandato di vn pampino di vite con le vve, abbraccia di traverſo col braccio dritto ſopra la ſpalla vn Fauno, che è di lui piu piccolo, e che à lʼincōtro col ſuo braccio manco abbraccia il Bacco. Il Fauno ha ſul collo e rivolta nel petto vna pelle di Tigre, e cō la mano dritta tiene vn vaſetto. Il Bacco ha capelli lunghi ſparsi sul collo: Sono ignudi amendui, e ſi riguardano lʼvn lʼaltro. Sono queſte ſtatue bellißime, e tanto, che non ſi vede lʼhuomo quaſi mai ſatio di riguardarle. Le ha M. Pietro ritrovate con tutte le altre, che ha; in vna ſua vigna preſſo porta maggiore.
Muſe Vi ſi veggono ancho tre Muſe in pie veſtite: vna di loro tiene in mano vn libro; lʼaltra, vno iſtromento muſico: la terza, vna maſchera: e ciaſcuna di loro ha ſul capo due penne: con le quali pare che ſi accenni, che elle col cāto loro, e dē poeti, à quali eſſe inſpirano il verſo; fanno volare con molta lode per tutto coloro, che vengono in verſi celebrati: ò pure per che inalzano ſu, gli ingegni de' Poeti. Sono nove le Muſe, Clio, Euterpe, Melpomene, Talia, Polimnia, Erato, Terſicore, Vrania, e Calliope; e ſi fingono figliuole di Giove, e de p.143 la Memoria; e che habbiano per loro principale ſtanza il monte Parnaſo, dove è il tempio di Apollo, che ſiede loro nel mezzo.
Vi è ancho vna teſta di vecchio aſſai bella; che vogliono, che ſia di Carlo Magno Re di Francia, & Imperatore di Roma.
Vi è vn fragmento di Hercole piccolo aſſai bello, ma ſenza buſto.
Vi è vnʼaltro fragmento di Cupido alato: vnʼaltro di Venere; e molti altri tali.
Nel Caſtello S. Angelo.
Entrando dentro la prima porta ſi vede ſopra vna porta la testa di Pallade col buſto, e con lʼelmo con pennacchio in cima.
Dentro poi nella logia dirimpetto à la porta ſi vede vna bellißima teſta di Hadriano Impe. col petto armato.
Qui preſſo in vn nicchio ſi vede vnʼaltro Hadriano al già detto ſimile, ma è moderno.
Poi ſi vede vn torſo antico.
In vnʼaltra loggietta depinta, che ha le fineſtre, che riſpondono in Ponte, ſono ſu ne' loro nicchi poſte cinque teſte antiche co' petti. p.144
In caſa di M. Bindo Altoviti, in banchi preſſo Ponte.
In vna camera preſſo la Sala ſi veggono con queſto ordine collocate alcune belle antiche teſte.
La prima è vna testa col buſto veſtito di Veſpasiano Imperatore, del quale ſi dirà appreſſo qualche coſa.
Mutio La ſeconda è vn Mutio ſcevola pure veſtito: Quel cavalliero Romano, che andò nel campo di Porſenna Re di Toſcani per ammazzarlo: e per che fallò ammazzando vnʼaltro, ne poſe la ſua deſtra al fuoco, e la laſciò intrepidamente ardere.
La terza è vno Auguſto ignudo.
Antonino Caracalla La quarta è vno Antonino Caracalla: Queſto Imperatore fu molto cattivo, per che ammazzò il proprio fratello; travagliò molto il ſuo padre isteſſo; e fu coſi libidinoſo, che non la perdonò à la ſua ſteſſa matregna. Ma egli fu finalmente morto nella impreſa contra Perſiani ſtando ad evacuare il corpo, & havendo ſei anni ſolamente regnato.
La quinta ſi tiene volgarmente, che ſia di Iulio Ceſare: Alcuni altri credono, che ſia Marcello, che vinſe Siragoſa.
La ſeſta è di Fauſtina già vecchia, e veſtita. p.145
Macrino La ſettima è di Opilio Macrino Imp. di Roma e ſucceſſore di Caracalla; ma non tenne piu che xiiij. meſi lʼImperio, ſenza oprare coſa degna mai. Queſta teſta e petto è veſtito & armato.
La ottava dicono, che ſia di Mario, che fu ſette volte Conſolo, benche naſceſſe baſſamente in Arpino.
Qui è vna bella teſta antica di Satiro.
La nona teſta è di donna, e non ſi ſa di chi. Qui è vn bel Cupido alato moderno, che dorme, e tiene vn lupo in braccio. Danae Vi è ancho vna tavola marmorea moderna, dove ſi vede Danae ignuda giacere di mezzo rilievo. Di Danae sʼinnamorò Giove e per che era da ſuo padre, dentro vn forte caſtello tenuta rinchiuſa e guardata; Giove ſi convertì in oro, e li piovve dalle tegole del tetto nel grembo, e ſi la ingravidò.
La vltima teſta non ſi ſa chi foſſe.
Giu poi à baſſo in vna camera, ſi vede dentro vn nicchio la ſtatua di vna donna veſtita: ha vn drappo in teſta, & vn paio di polli in mano. Credono alcuni, che ſia lʼAutunno, vna delle quattro ſtagioni dellʼanno.
Nel frontiſpizio della porta ſi vede ſopra vna porticella vna teſta antica col collo; non ſi ſa di p.146 chi ſia.
Qui giace à terra vn torſo antico ignudo.
E ancho qui vna ſtatua di donna veſtita; ma le manca la teſta, & vna mano.
Vi ſi vede ancho vna pila grande con varie figure di mezzo rilevo iſcolpite, di gente à pie, & à cavallo, in atto di combattenti.
Si vede ancho ſopra vn pezzo di marmo vna figura ignuda di mezzo rilievo; la quale ha nella mano ſiniſtra la veſte avvolta, e nella mano deſtra vn brieve. E moderna.
Vi è ancho vna tavola di porfido cō lettere maiuſcule intagliate.
Vi è finalmente vna teſta di Roma col petto moderno; ha vno elmo con la piuma in teſta, pure moderno.
In caſa del Reverendiß. S. Fiore preſſo la Chiavica di S. Lucia.
Qui ſi vede vna figura ignuda in pie, con vn vaso in mano in atto di verſare acqua.
In caſa di M. Paolo Manilio, preſſo la Chiavica.
Su la Sala, ſi vede vna Fauna maggiore due volte e mezzo del naturale: tiene attraverſata p.147 nel petto vna pelle di animale ſelvagio.
Vi è anco vna Cleopatra aſſai bella; & vn torſo dʼHercole. Come finſero gli antichi i Fauni maſchi, coſi finſero ancho le Faune femine, che per li boſchi erraſſero.
In caſa di M. Carlo da Fano, presso alla chiavica per andare à corte Savella, in caſa dellʼArciveſcovo di Cipro.
NEL giardinetto ò loggia prima che sʼincontra, ſi vede vna ſtatua ignuda di huomo, che ſiede ſopra vn montone; nella cui ſchiena egli ha prima avolti e poſti i ſuoi panni: Phriſo ma li manca la mano deſtra. Si penſa, che queſto ſia vn Phriſo; che fuggendo lʼira di ſuo padre con Helle ſua ſorella in groppa al montone, che egli cavalcava; nel pàſſare del mare, che è nello ſtretto di Galipoli, vi perdè costei, che ſpaventandoſi cadde nel mare, e li diede il nome; per che da lei fu Helleſponto chiamato:Ma paſſando oltre Phrifo, ſacrificò in Colcho à Marte il ſuo montone, e li dedicò il vello; à la impreſa del quale andò poi Iafone.
Gratie A man manca ſi vede vna tavola di marmo, nella quale ſono di mezzo rilevo iſcolpite le p.148 tre Gratie ignude; le quali ſogliono ſempre eſſere aßiſtenti à Venere. Havevano preſſo gli antichi queſte tre Dee forza di fare lʼhuomo aggratiato e lieto: e ſi ſacrificava loro da colui, che ſi moſtrava grato del ricevuto beneficio; anzi eſſe per la gratitudine ſi intendevano. Quivi è vno Epitafio antico con queſte parole; BATINIA PRISCILLA NIMPHIS SACRVM.
E piu di ſotto ve ne è ancho vnʼaltro.
Piu oltra nel muro ſi vede vna tavola marmorea con tre figure di mezzo rilievo, e nel mezzo di loro è vn putto con vn caneſtro in mano pieno di frutti: vnʼaltro caneſtro gli è giù à piedi.
Qui giù è vna Pila dove ſono belle ſcolture, e vi ſi trionfa di amore: per ciò che vi ſi vede Cupido eſſere da donne legato con le mani dietro: vi ſi veggono altri amori alati, e ignudi, e veſtiti: deʼ quali duo ne ſedono, e tengonſi le mani al volto in guiſa di chi piange. Ma Cupido tutto meſto mira vna donna, che li moſtra la sua faretra, e ſaette, che tolte gli hanno.
Nel Palagio novo del Reverendiß. Farneſe, che sta fra Campo di Fiore, e'l Tevere.
Entrando nel primo portico, di queſto palagio p.149 ſi veggono poſte ne' lor luoghi tre ſtatue; vna ſola ne è intiera; le altre ſono ſenza teſta ne braccia: vi è ancho vn leone: E giù à terra vn gran torſo ignudo.
Piu à dentro nel portico, che che ſi trova à man manca, ſi veggono duo coloſſetti di donne, ma ſenza teſte, ne braccia: ſono veſtite, & vna ne è centa bene alta, lʼaltra ben baſſa: & vna di loro ha il lembo della veste da man manca pieno di fiori e frutti, dicono eſſere duo Muſe.
Qui preſſo ſono giù à terra di mezzo rilevo due figure giacenti, vna di huomo, lʼaltra di donna: lʼhuomo abbraccia la donna, e con la mano ſinistra tiene vna ſcudellina: la donna ſi tiene la mano ſiniſtra ſotto la gola: E ſotto le ſpalle dellʼhuomo è vna teſta di leone.
In vna camera terrena appreſſo la porta ſi vede vna Venere ignuda chinata giu con vn ginocchio, e riguarda vn Cupido, che le ſta à man manca con lʼarco ſuo. La ſua baſi è tonda.
Vi ſi veggono ancho tre ſimulacri di fiumi cò petti ignudi: fra li quali ve ne ſono duo di donne con bocche aperte: e lʼondeggiare deʼ fiumi vien loro nel petto fin preſſo à le mammelle.
Vi è vna bella teſta di Hadriano Imperatore p.150 col petto veſtito.
Vi ſono due altre teſte, vna col petto ignudo, lʼaltra col petto veſtito à lʼantica.
Vi è ancho vnʼaltra teſta ſenza collo.
In vna ſtanza fuori di queſto palaggio della parte del Tevere ſi conſerva vn gran numero di ſtatue bellißime, per ornare poi il palagio: E ſono queſte, che noi qui deſcriveremo.
Si trova toſto che in queſta ſtanza sʼentra vn bellißimo ſimulacro di vna Roma trionfante aßiſa, e maggiore del naturale; & ha il capo, i piedi, e le mani con vn poco delle braccia di bronzo, che ha quaſi colore di auricalcho: il reſto poi è di porfido, con maraviglioſo artificio fatta: Fu ritrovata in Parrione in casa di M. Fabio Saſſo.
Giove Capitolino Appreſſo ſi vede vn Giove Capitolino, ſta aßiſo à guiſa dʼvn fiume; & ha vn capitello in teſta: e per queſto peraventura lʼhanno chiamato Capitolino, per che Giove Capitolino fu coſi detto preſſo gli antichi, per che haveva quel coſi grāde e famoſo tempio, nel Capitolio.
Seguēdo à mā dritta ſi trova vn torſo di Hercole con la ſpoglia del Leone; non ha ne capo, ne braccia; e fu nelle Therme Antoniane ritrovato.
Poi viene vnʼaltro Hercole ignudo poggiato p.151 ad vn tronco: ha la ſpoglia del Leone; ma non ha capo.
Si trova appreſſo vna ſtatua grande di gladiatore, à guiſa di vn coloſſo: è ignudo, & ha ſoſpeſa al collo la correggia dello ſuo ſtocco: e ſta locato ſopra vna baſi di marmo: tiene il pie dritto ſopra vna targa: dietro al quale piede è il ſuo celatone: per che dietro al pie manco ſono le ſue veſti. Fu queſta ſtatua ritrovata à Therme Antoniane.
M. Aurelio Vien poi vna ſtatua di M. Aurelio Imp. ha la sua veſte avolta ſu la ſpalla, e la correggia del ſuo ſtocco attaccata al collo e pendente. Fu ritrovata in casa di M. Fabio Saſſo. M. Aurelio fu filoſofo & adottato dallʼImp. Antonino Pio. Fu ottimo e ſavio principe, ma diſgratiato in moglie, e figlio: per che Fauſtina ſua donna fu dishoneſtißima, e piena di ſcelerāze: Commodo ſuo figlio, che fu ſuo ſucceſſore nel regno, fu coſi cattivo, che puo à Nerone, ò à qualunque peßimo Principe agguagliarſi.
Poi vi è vno Hermafrodito, cio è che ha lʼvn ſeſſo e lʼaltro: non ha testa: è vn bellißimo torso, e fu ritrovato à le Antoniane: come anco vna Venere, che viene appreſſo, ſenza teſta: & vna dōna ignuda pure ſenza teſta, ma tiene ſu le braccia p.152 vn groppo di panni.
Segue poi vn torſo bellißimo, che ha vna gamba, & vn troncone appreſſo. Fu ritrovato à Monte cavallo.
Flora Vna testa della Dea Flora adornata di fiori non ha altramente petto. Flora fu vna famoſa corteggiana, e ricca: e morendo, lasciò il popolo Romano herede; ma volle, che di vna parte delle ſue facultà, ſe ne doveſſero ogni anno fare certe feſte, che da lei furono chiamate Florali: E ſi celebravano poi nel Circo di Flora da corteggiane ignude con molta licentia, e dishoneſtà. Il popolo Romano dunque finſe, che queſta foſſe vna Dea deʼ fiori, e le faceva i ſacrificij, e le ſtatue.
Sono poi due Re cattivi intieri veſtiti con calzoni à lʼātica, e maggiori del naturale: ſi moſtrano molto meſti. Et erano già à Santo Apoſtolo.
Vna donna Sabina in capelli con la veſte gittata in collo, è coverta tutta in fino à piedi, fuori che la metà del petto ſiniſtro, che è ignudo.
E poi gittata à terra vna maraviglioſa ſtatua, ma non ha ne capo, ne mani: Natura è dʼvn marmo macchiato, è vogliono che ſia la Dea della Natura, ò pure la Natura iſteſſa; per le tante coſe, che le ſi veggono iſcolpite ſopra; de le quali la natura è p.153 produttrice: nel collo ſi veggono iſcolpite molte effigie di huomini, e di donne: nel petto artificioſamente i ſimulacri delli xij. ſegni celeſti: & vna ghirlanda di frutti di hellera, & vnʼaltra di ghiādè: il petto è poi coverto di infinite mammelle. Su le braccia ſono leoncini: Il reſto del corpo è à guiſa dʼvn puttino, avolto, & infaſciato, e di ſopra è di diverſi animali pieno, come ſono cerviotti, arpie, cicale, & altri ſimili. Nella teſta dicono, che foſſero molti cerviotti iſcolpiti: Ma le faranno e la teſta, e le mani nere.
Vien poi vn torſo dʼHercole con la ſpoglia del leone; ha vna ſola gamba ſenza piedi.
Vnʼaltro bellißimo torſo, non ſi ſa di chi: e fu ritrovato à le Therme Antoniane.
Antonino Pio Poi ſi vede vna teſta di Antonino Pio: ha ancho il buſto ſeparato, che ve lʼattaccaranno; e fu pure à le Antoniane ritrovato. Fu queſto Impe. cognominato Pio dalla molta pietà, che vsò, in conſervare molti già condemnati à morte, & alcuni ancho inimici ſuoi. Fu aſſai buon principe, e ſi forzò di mantenere lʼImperio in pace. Fu adottato da Hadriano, & eſſo adottò poi M. Aurelio.
Vi è poi vna teſta con tutto il collo, che ha vna ghirlanda di ſpighe in teſta: Debbe eſſere il ſimulacro p.154 della Eſtate, che è vna delle quattro ſtagioni dellʼanno: benche vogliano alcuni, che ella foſſe di Primavera.
Poi ſegue una testa col petto veſtita di Giove maggiore del naturale.
Vn torſo dì Hermafrodito: non ha teſta, ma ſi comprende, che haveſſe capelli da donna.
Vna ſpoglia, ò trofeo bellißimo ornato con vna Meduſa in mezzo al petto, e con grifoni, e teſte di arpie, e di leoni, con vn panno avolto in ſpalla. Fu ritrovato à Fraſcati. Vi è vnʼaltra ſimile effigie pure ritrovata à Fraſcati.
Seguono duo torſi marmorei, non ſi ſa di chi ſi foſſero.
Sileno Viē poi vna tavola marmorea, dove è di mezzo rilevo vn Sileno, che ſona i flauti: vi è vn Priapo, con vna donna che giace: vi è vn Centauro ſotto con altre belle figure. Vn altra à queſta ſimile ſi vede in caſa del Reverendiß. Mons. Maffei. Il Sileno ſi è vn vecchio, il quale nudrì Bacco, è lʼaccompagnò ſempre in tutte le impreſe ſue: e ſi ſuole fingere ſpeſſo col fiaſco à lato, per che bene volentieri.
Vien poi vn torſo di donna veſtita. Vnʼaltro mezzo veſtito e mezzo ignudo, ritrovato à lʼAntoniane. p.155
Leda Vi è poi vna Leda tutta veſtita, fuori che il braccio deſtro: ha i capelli intrezzati: ſta in atto di ginocchiarſi, e ſtringe con la mano deſtra vn Cigno. Di Leda moglie di Tindaro, e bellißima donna ſi innamorò Giove, e ſi la compreſſe in forma di Cigno: ne nacque Caſtore e Polluce, & Helena con la ſorella.
Poi viene come vn trofeo, ò spoglia armata à lʼantica, di porfido, e ritrovata à Fraſcati.
Vi è ancho vn bel torſo antico.
Vi è poi vna donna veſtita maggiore del naturale: è di vn marmo negro: la teſta, le braccia, & vn piede ſono moderni, ma ben fatti; vogliono che ſia quella Veſtale, che per purgarſi della infamia di dishoneſtà, che le ſi dava à faccia, portò dal fiume al tempio acqua col cribro. Fu ritrovata nelle Antoniane.
Vi è ancho vno Hermafrodito di paragone, maggiore del naturale, è veſtito dal mezzo in giù: ha capelli di donna, e ſi tiene il braccio dritto ſul capo: Ha vno iſtrumento muſico appreſſo: e fu ritrovato in caſa di M. Fabio Saſſo.
Vi è vna Ninfa di Diana maggiore del naturale: ha ſopra la veſte, vna pelle di fiera: & tiene p.156 ſu la mano deſtra: ha vna ghirlāda in mano, e ſta ſopra vna baſi riconcia. Fu medeſimamente ritrovata à le Therme Antoniane.
Mercurio Vi è poi vn Mercurio ignudo, aßiſo ſopra vn tronco, e tiene vna fanciulla ignuda in braccio, la quale il mira: e ſi tiene di ſotto la veſte ſua; ha i talari in teſta e ne' piedi: cioè due alette ſul cappello, e due altre à i talloni: per che gli antichi diſſero, che Mercurio fuſſe il nuntio e meſſaggiero de gli altri dei: e che eſſendo mandato vola. Fu ritrovato in Tranſtevere in caſa di M. Alessandro Mattei.
Ercole Vi è ancho poi girando à dietro nel ſecondo ordine delle ſtatue, vno Hercole grande, come coloſſo; ſta ignudo, e poggiato in vn tronco con la ſpoglia del Leone, e del Toro marathonio, che egli ancho in ſu quel di Athena vinſe. Nel tronco ſono aßiſi carcaßi con le ſaette: A lʼHercole è ſtata fatta vna teſta moderna, & vna gāba: e fu queſta ſtatua ritrovata à le Antoniane.
Segue poi vna teſta, con tutto il petto veſtito di Iulio Ceſare: è aſſai maggiore del naturale; anzi pare, che ſia di vn coloſſo di Ceſare: E bellißimo pezzo, e fu ritrovato à Spoglia Chriſto.
Vien poi vna Pallade à guiſa di coloſſo, veſtita, p.157 è con lo ſcudo di Meduſa in petto, e con lʼelmetto con pennacchio ſul capo: la teſta, e le braccia, che ſi moſtrano ignude, ſono moderne, e fu queſta ſtatua ritrovata à le Antoniane.
Viene ancho poi vn bel torſo di donna veſtita.
Eſculapio Poi ſegue vno Eſculapio bellißimo, che ſta avolto ſu lʼingnudo con vn mantello; onde moſtra mezzo ignudo il petto: ha le ſcarpe in pie à lʼantica; e li manca il braccio dritto. Gli ſi vede appreſſo vn ſerpente rotto, e guaſto. Fu Esculapio figliuolo di Apollo, e Dio della Medicina preſſo gli antichi i Romani il conduſſero già di Frigia in Roma in forma di Serpente, e li fundarono vn tempio nellʼiſola, dove è hora la chieſa di S. Bartolomeo; per che qui ſmontando da ſe ſteſſo il ſerpe di nave, ſi fermo: E per queſto gli depingono il ſerpe à lato.
E poi vna teſta col collo della Flora, per che ha ſopra le treccie vna bella ghirlanda di fiori. Gia sʼè di ſopra detto di queſta Flora foſſe.
Viene poi vn gladiatore ignudo, poſto ſopra vna baſi moderna: ha la ſua ſpada al fianco à lʼantica: e tiene per li piedi vn putto morto, che sʼha gittato ſu le ſpalle. Ha la teſta, le braccia, e le gambe moderne, e fu ritrovato à le Antoniane.
Poi ſegue vn bel coloſſo di Hercole ignudo poggiato p.158 ſopra vn tronco del marmo ſteſſo con la ſpoglia del Leone ſotto, e con la clava in mano. Ha le gābe, e le mani moderne, è fu ritrovato à le Antoniane. Nel ſuo tronco ſono queſte parole greche, ΓΛΥΚΩΝ ΑΘΗΝΙΟΣ ΕΠΟΙΕΙ.
che vogliono dire, che Glicone Atheneſe queſta ſtatua fece.
Tritone Si vede appreſſo la ſtatua di Tritone, che sta bocconi alla guiſa di vn che va notando: Dalle coſcie in giù è à guiſa di peſce ò di Delfino. Chiamarono gli antichi Tritoni alcuni Dei marini, che obediſcono à Nettuno; e volendoſi fare tempesta nel mare, co' lor corni chiamano fuori le acque dalle caverne: e volendo tranquillarlo, le richiamano à dietro dentro. Scrive Plinio, che à tempo ſuo ſi vide vn di queſti Tritoni mezzo huomo, e mezzo peſce.
Minerva Vi è poi vn Termine: & vna Minerva veſtita, ma ſenza teſta. A Minerva attribuirono la inventione delle arti: & è vna coſa ſteſſa con Pallade, come altrove diciamo.
Viene poi nel volgerci lungo il muro da man ſiniſtra di queſta ſtanza, vna Venere ignuda, che eſce dal bagno; & ha in mano vn lenzuoletto, che le pende dietro: e le ſta vn Cupido appreſſo.
p.159 Segue poi vna bellißima è rara ſtatua; & è vn Satiro ignudo, che dal mezzo in giù ha membri di capra: ha la barba ancho caprina, e quelli duo cincinnelli, che ſogliono le capre ſotto la gola havere: ha ancho le corna in teſta, & abbraccia Laſcivamente vn paſtello ignudo, al quale inſegna à ſonara vna Sampogna di nove cāne: in queſta Sampogna, ſi vede iſcolpito vn Satiro, con vn Cupido alato: che è forſe Pane innamorato già di Stringa: ſono il Satiro eʼl garzonetto aßiſi amendue ſopra vn monte.
Vi è poi la teſta col buſto ignudo, di Antinoo favorito di Hadriano: è moderna, e fatta à ſomiglianza di quello, che in caſa di M. Curtio Fraia pane ſi vede.
E poi la ſtatua ignuda di vno huomo, che ha vna benda abbottonata al collo: ha vna mano dietro; ne la quale tiene vna fronde. Ha la teſta e le gambe moderne.
Poi è vn torſo di Hermafrodito ignudo: non ha testa, ne braccia, ne gambe; ma ſi conoſce, che egli haveſſe chiome lunghe da donna.
Appreſſo ſi vede vn Mercurio ignudo, in piedi: ha le alette in teſta ſul cappello, e neʼ piedi: & ha nella man ſiniſtra il ſuo baſtoncello, dove ſono p.160 duo ſerpi avolti: Dicono i Poeti, che con queſto baſtone haveva Mercurio poteſtà di cavare le anime dallʼinferno; e di indure ſonno altrui. Ha queſta ſtatua vna benda ſu le ſpalle, e dinanzi al petto, che gli ſi avolge nel braccio manco: la ſua teſta è moderna.
Poi ſeguono tre torſi di huomini.
Mercurio Vien poi vn Mercurio ignudo, minore del naturale, poggiato col braccio manco in vn tronco: ha in teſta il ſuo cappello alato; nella man manca il ſuo baſtone, e nella mano dritta vna borſa: per che gli antichi fecero Mercurio anche idio della Eloquentia, e delle mercantie, e guadagni.
E poi la ſtatua di vna donna veſtita di camicia, e dal mezzo in giù avolta con vna toga. Non ha testa, ne il braccio dritto.
Veſpaſiano Dinanzi à queſta ſtatua è vna teſta dellʼImp. Veſpaſiano, grande in guiſa di coloſſo. Fu Veſpaſiano padre di Tito, e di Domitiano, che furono duo Imperatori, che li ſeguirono. Veſpaſiano fu buon principe nel reſto; ma taſſato aſſai di avaritia: per che egli aggravò per queſta cauſa molto i popoli, & accrebbe forte i datij; e poſe la gabella fino à lʼvrinare. Egli incomincò ad edificare lʼAmfiteatro, che chiamano hoggi il Coliſeo: ma p.161 Tito ſuo figlio il conduſſe à fine. Haveva Veſpasiano vn viſo, che parea, che ſempre ſi ſpremeſſe (come da questa ſua teſta ſi comprende) onde dicendo egli per giuoco vn di ad vn ſuo amico, che diceſſe, ſe poteva, qualche coſa contra di lui; riſpoſe facetamente colui; la dirò alhora, che voi havrete finito di andare del corpo: Volendo con queſte parole moteggiarlo di quel ſuo viſo.
Viene poi vn torſo di Hercole. Poi vna donna veſtita, ma ſenza teſta, ne mani.
Delphino Appreſſo ſi vede vn Delphino, che ha ſopra di ſe vn fanciullo ignudo; eʼl tiene con duo giri con la ſua coda avolta. Queſto è vn bellißimo pezzo. Vogliono, che ſia quel Delphino, che ſi legge, che né liti di pozzoli ſoleva ſpeſſo venire à terra per vn putto, del quale era innamorato; e lo ſi toglieva ſu, e lo portava per lo mare: Ma mi pare, che altro ſia; poi che queſto fanciullo ſi vede havere le ali. Eʼ il vero, che (come ſi legge) generalmente i Delphini di lor natura amarono molti putti, e li portarono à queſta guisa notando ſu per lo mare; e tolſero ancho ſpeſſo il mangiare di lor mano: Eʼ fu Delphino, che per che non ritornava piu al ſolito lito il ſuo amato garzone (perche era gia morto) ne volle anche eſſo morire, e ſi laſciò morire p.162 ſenza mangiare.
Si vede qui preſſo vn bel torſo antico.
Poi viene vn Bacco in forma di coloſſo: ha nel collo e nel petto avolta vna ſpoglia di Panthera; e ſu la teſta ghirlanda di vve con le ſue frondi in mano, ha ancho vn gruppo di vue con pampani.
Seguono poi duo torſi, vno di vn Fauno con la coda dietro; lʼaltro è di Ottavio con la ſua teſta; et ha ſu la ſpalla māca vna piccola veſte. Ottavio è quello iſteſſo, che Ces. Auguſto.
Vien poi vna Roma togata, e poggiata in vna tavola marmorea del medeſimo pezzo.
Vi è ancho vn candeliero triangolare à lʼantica con vittorie alate iſcolpite; & vna Roma triomphante à lato, & harpie giu à i piedi. Fu ritrovato à Fraſcati.
Ercole Sono ancho in queſta ſtanza molti altri fragmenti antichi, e fra gli altri quelli di Hercole, e del toro Maratonio, che egli ammazzò ſu quel di Athene: ma perche lʼaccomodarono ſopra la baſi ſua, che ſi vede fra queſta ſtanza, eʼl palagio nuovo di Farneſe, il deſcriveremo intieramente inſieme. Egli è vn grandißimo monte di marmo bianco, ſul quale Hercole combattendo col toro, il tiene con vna mano per lo corno, con vnaltra gli p.163 ſtringe, e torce la bocca: Sul piano del monte è vn gran ſerpe, che sʼaſconde in vn buco; e vi è la clava di Hercole pendente. Dintorno al monte ſi vede da vna facciata vn leoncino ſopra vn toro: & vn montone; vna teſtudine; vna biſcia; & vn leone, che morde vn cervo ſu la ſchiena: ne la ſeconda facciata ſono due cervi, che paſconō; e vi è vn lupo, che dorme in vna grotta: ne la terza è vn paſtore aßiſo, & tiene vna ſampogna di vndici canne appeſa ad vn albero: ne lʼvltima facciata ſono duo porchetti, che dormono: vi è vna aquila; vn ſerpe, che bee in vn tronco di albero bugiato; vn cane da caccia, & vn pappagallo. Fu queſto bel pezzo ritrovato ne le Therme Antoniane.
Preſſo il Palagio del Reverend. Farneſe, in ſtrada Iulia.
QVI ſi veggono quattro großißime tavole marmoree; ne le quali ſono di mezzo rilievo iſcolpite quattro bellißime donne: Furono ritrovate in piazza di Pietra.
In casa di M. Bernardo Alberichi, in ſtrada Iulia.
Catone NEL cortiglio di queſta caſa ſi vede in vna feneſtra murata, vna teſta col petto veſtito di M. p.164 Catone, aſſai bella e naturale. Furono duo famoſi Catoni in Roma: il maggiore di molta autorità e ſeverità di vita, e fu chiamato Maggiore, riſpetto à lʼaltro, che fu poi à tempo di C. Ceſare; e che perche sʼammazzò in Vtica, per nō venire in potere del nemico, fu chiamato Vticenſe: Fu ancho coſtui aſſai ſevero, e gran ſtoico.
Si vede ancho qui nel cortiglio vn gran leone, che ſta con la bocca ſu la teſta di vn cavallo urn:collectio:0001:scu:01366 , come per divorarlo.
Nel giardino del Reverendiß. Farneſe, che è di là dal Tevere, al dritto del ſuo Palagio nuovo.
IN vn giardinetto, che ſi trova prima, ſi vede ſopra vna pila antica vna Venere ignuda da mezzo corpo in ſu; e ſi tiene fra le coſcie riſtretti i panni: ha le treccie ſparse ſul collo, e tiene in mano vna conca marina: Da i lati di queſta ſtatua ſono duo putti ignudi con le veſti ravolte in ſpalla, è di ſopra vi tengono due vrne, e stanno in atto di versare acqua.
Vi è vnaltra grā pila antica, dove ſono di mezzo rilievo iſcolpite dʼogni intorno varie figure di huomini, di donne, e di leoni.
Nel giadino poi, preſſo al portico, che ſopraſta p.165 al Tevere, ſi vede vna pila antica iſcolpita in figure di huomini, leoni, e cavalli.
Su lʼentrare del giardino grande ſi trova vna antica pila; ne la quale ſono iſcolpite di mezzo rilevo le nove Muſe veſtite: fra le quali due ne tengono vna maſchera per vna; vna tiene vna teſtudine, lʼaltra vna palla in mano.
Da lʼaltro canto ſi vede vnʼaltra pila, dove ſono le teſte di Bacco iſcolpite: e tra le altre coſe vi si veggono molti Fauni, e Satiri; & alcuni di loro hanno in mano le faci acceſe; duo altri di loro conducono Sileno ebrio, che fu colui, che allevò Bacco: vi si vede medeſimamēte vn Priapo; vn che giace; vn Satiro, che eſce di vna camera: Nel fronte di quella pila ſi veggono duo, che portano in vna ciſtella vn puttino; da lʼaltra parte ſono due donne, vna de le quali ha in mano vn vaſetto. E ſotto à queſte pile ſi veggono iſcolpite le faſci antiche, che ſolevano portare in Roma i ſerguenti e miniſtri deʼ conſoli.
Nel cortile prima, che nel giardino sʼentri, ſi vede vna grande e bella pila, adorna dʼogni intorno di varie figure: perche vi ſono le feſte di Bacco; e quaſi tutti i compagni di queſto idio portano & in mano, e neʼ vaſi, grappi di vua: e vi ſono p.166 molti puttini, che giacciono loro à i piedi con vaſetti con vua. Fu queſta pila ritrovata à Tiboli.
Vi ſi vede ancho vna colonna in tre pezzi bellißima con molte antiche inſcrittioni greche, che male ſi poſſono leggere. Fu ritrovata in Tiburi; e vogliono alcuni, che vi foſſe di Hieruſalem traſferita.
In vna camera, che è in queſto luogo, ſi vede vna Venere maggiore del naturale, ignuda da mezzo corpo in ſu, e ſi tiene la veſte riſtretta fra le coſcie: non ha mani.
Si vede appreſſo vna ſtatua dʼhuomo aßiſo: li manca la teſta, vn braccio, vna mano, e la gamba dritta: ha le arme, che li giacciono à i piedi.
Poi ſi vede la ſtatua di vna giovane veſtita aßißa, e cō vna mano poggiata al luogo, ove ſiede: e tiene la veſte attaccata con vn bottone ſu la ſpalla: le manca il braccio dritto, e i piedi.
In caſa di M. Nicolo Guiſa, dove hora ſta il S. Duca di Melphi, di là del Tevere.
SI ritrova ne la ſala toſto che sʼentra, à man manca ſopra vna gran baſi vna ſtatua di huomo p.167 ignuda china giù col pie dritto, & con la parte manca del corpo ſiede: ſi tiene la braccia ſopra i ginocchi, & ha volto il viſo verso il cielo: ſopra la ſpalla manca ha vn panno ravolto. E vna opra aſſai bella; e perche ſi vede vn coltello giacere ſopra la baſi, chiamano queſta ſtatua Aguzza coltelli.
In caſa di Maeſtro Franceſco da Norcia medico, ſu la piazza di Farneſi, presso à campo di Fiore.
Adone Dentro vna camera toſto, che sʼentra, à man deſtra, ſi ritrova vno Adone, ignudo, cō vn ſottile velo ſu le ſpalle: è in piedi, e poggiato col fianco dritto in vn tronco: ha il pie manco chinato alquanto, e tiene vn baſtone in mano: da man dritta gli è à piedi vn cane, che pare, che ſpiri & abbai: da man manca ha vna teſta di cinghiare locata ſopra vn tronco, e ſi ſtende ſu la coſcia del giovanetto: ogni coſa è dʼvn pezzo: Eʼ fu ritrovato nel Ianicolo in vna vigna preſſo la porta Portuenſe.
Alloʼncontro sic dellʼAdone predetto nella medeſima camera è vna bellißima Venere. Adone nacque di Mirrha, e di Cinara padre di Mirrha; p.188 onde fu ancho à ſua madre fratello: Egli fu di tanta bellezza e vaghezza dotato da la natura, che i Poeti dicono, che Venere ſe ne innamoraſſe; e che ſempre era ſeco per campagne e per ſelve; ne ſi ritrovava mai deʼ dolci abbracciari di lui ſatia: Ma egli vn di in abſentia de la donna ſua volendo ferire vn cinghiaro fu da lui morto: e fu amariſſimamente da Venere pianto, e convertito nel fiore del papavero.
Buono Evento Ne la ſala è la ſtatua del Dio del Buono Evento; è intiera con lo ſpecchio da vna mano, con vn mazzo di ſpighe da lʼaltra. Adoravano gli antichi queſto Idio, e gli edificavano i tēpij, e gli ſacrificavano, perche haveſſe proſperate le coſe loro: e fingevano il ſimulacro di lui in habito di povero, e li ponevano ne la mano dritta vna tazza, ne la mano manca vna ſpiga. Dice Plinio, che il ſimulacro del Buono Evento, che era nel Campidoglio, era opera di Praßitele.
In caſa di M. Latino Iuvenale: à la Regola preſſo campo di Fiore.
NEL cortile ò loggia coperta ſi veggono queſte belle ſtatue;
p.169 Vna ſtatua armata di Traiano Imp. in habito Imperiale, e maggiore del naturale.
Vna ſtatua maggiore del naturale di Livia moglie di Auguſto: e glie la drizzò Claudio Imp. ſuo nepote.
Vna ſtatua di Lucretia moglie di Collatino cō la ferita ſotto la mammella, chʼella ſteſſa ſi fece ammazzandosi.
Vna ſtatua di Hercole ignuda con li pomi de gli horti de le heſperidi in mano: e col drago, che guardava queſti horti.
Vna ſtatua di donna veſtita in modo, che qua ſi moſtra il corpo ignudo.
Vna ſtatua di vna donna che ſede, e dorme.
Vna ſtatua di Hercole ignuda con la pelle del leone, e con la clava in mano.
Due ſtatue di Conſoli in habito conſolare.
Vna ſtatua di donna veſtita à la Zingareſca, con-due altre ſtatuette pure di donne.
Vi ſono ancho LX. teste con li petti, di Imperatori, e dʼImperatrici, e di altri huomini illustri e preclari.
Vi ſono due ſtatue aßiße, vna di donna, che tiene vn putto in braccio, lʼaltra di vn vecchio, che ha vn libro in mano: e ſta ignudo con vn mantello p.170 avolto à torno.
Vi è ancho finalmente vna ſtatua vaga dʼvn paſtorello.
Nel palagio di S. Giorgio, dove è la Cancelleria preſſo à Campo di Fiore.
NEL cortile del palagio ſi trovano due ſtatue di donne di grandezza giganteſca veſtite à lʼantica dicono eſſere due muſe.
Sul palagio dentro vna camera ſi conſervano molte teſte co' petti loro bellißime; e ſtanno con queſto ordine, che non diremo: La prima, che da man dritta ci occorre, è teſta dʼvn gladiatore: la ſeconda non ſi ſa di chi ſi ſia: Settimio Severo La terza e di Septimio Severo Imp. il quale fu vn gran Principe, perche debellò lʼOriente, che sʼera ribellato à lʼImperio; fu ben dotto in ogni literatura: ma fu crudele coʼ buoni. Fu Aphricano; & anchora ſi veggono in Roma monumenti di lui; come è il bello arco, che ſi vede in piedi in capo del Foro Romano preſſo à S. Pietro in carcere; e come è il Settizonio di Severo.
Anton. Pio La quarta è vna teſta di Antonino Pio maggiore del naturale. Fu coſtui ottimo principe, e ſucceſſore di Hadriano, e doppo ſe laſciò à M. p.171 Aurelio lʼImperio.
La quinta di Tito figliuolo di Veſpaſiano. Tito fu vn corteſe Principe; onde ſuſpirando vna ſera à tavola, diſſe queste parole, Deh fratelli, che io ho perſo queſto giorno: eʼl diceva, perche ſi ricordava non havere in quel di cortaſia alcuna vſata. Coſtui vinſe i giudei, e rovinò la città di Hieruſalem, e ne triomphò, come ſi vede ancho hoggi nel ſuo arco preſſo S. Maria nova iscolpito: Egli compie lʼamphitheatro, che haveva incominciato ſuo padre.
La ſeſta teſta è di Ceſare Auguſto. La ſettima è di Pirrho Re di Epiroti armata è con lʼelmetto in teſta.
Domitiano La ottava è di Domitiano Imp. fratello di Tito, ma peßimo e crudelißimo Principe.
Nel nono ordine ſegue poi vn piccolo Cupido: ſta ginocchiato, e con le braccia ſu alte.
La decima teſta è di Auguſto, quādo era fanciullo.
La vndecima è teſta di donna, e penſano che ſia di vna Sabina.
La vltima vogliono che ſia di Getha Imperatore.
Piu ſu poi nel palagio dentro la guardarobba p.172 del Reverendiß. Farneſe ſono quaſi infinite teſte antiche.
Vi ſono duo garzonetti con due vrne in ſpalla in atto di verſare acqua.
Vi ſono tre ſtatue ignude, ma ſenza braccia, ne gambe: non ſanno di chi ſi foſſero.
Ve ne ſono due altre veſtite, ma imperfette medeſimamente.
Vi è vna bella teſta grande, con cinquanta altre piu picciole bellißime, e con infiniti torſi e fragmenti antichi; fra i quali vi è ancho vna bellißima teſta di cavallo di marmo.
In caſa di M. Paulo Gallo, preſſo al palagio di S. Giorgio.
PRIMA che sʼentri in caſa, ſi vede ſu la porta vna bella teſta di Romolo, che edificò Roma.
Ne la loggietta terrena, che ſi trova toſto entrando in queſta caſa, ſi veggono due ſtatue antiche ſenza teſta: & vna pila bella lavorata di sfollagi à la antica.
Piu à dentro in vn giardinetto ſi trova vn bel Bacco ignudo vn pie con ghirlanda di hellera, ò di p.173 vite in capo: ha da man manca vn ſatirello ſopra vn tronco aßiſo, e con amendue le mani ſi pone in bocca deʼ grappi de lʼvua, ò hellera, che ha il Bacco in mano: Il Satirello ha i pie di capra, e le orecchie medeſimamente; ha le corna ancho e la coda. Queſta è opera moderna di Michele Angelo fatta da lui quando era giovane.
In vna camera piu ſu preſſo la ſala ſi trova vna teſta col buſto di M. Aurelio Imp. aſſai bella: et vn Apollo intiero ignudo con la pharetra e ſaette à lato: & ha vn vaſo à i piedi, Eʼ opera medesimamente di Michele Angelo. Vi è ancho vnaltra bella teſta antica con altri fragmenti, che non ſi ſa, che coſa ſi ſiano.
In caſa di M. Angelo di Maßimi preſſo campo di Fiore.
IN capo del cortiglio di questa caſa ſi vede ſopra vna baſi poſta vna ſtatua intiera antica di Pirrho Re di Epiroti. Sta armata di corazza e di elmetto à la antica: tiene ſopra vn ſcudo appoggiata la mano ſiniſtra, & ha come vn mantelletto prendente dietro, et avvolto in amendue le braccia. E bellißima ſtatua, e fu poco tempo fa, comprata da queſto gentilhuomo duo mila ſcudi. Sʼè detto di p.174 ſopra chi queſto Pirrho foſſe.
Iulio Cesare Ne la ſala di queſta caſa ſi trova la teſta di Iulio Ceſare, che fu il primo Imperat. Che haveſſe Roma.
In caſa de M. Lucha de Maßimi appreſſo à la Valle.
IN vna ſtanza vi ſono molte teſte, fra quali vi è vna dʼAuguſto col mezzo petto moltro bello, ſopra vna baſi.
Appreßo ſeguita vna teſta di Tiberio col petto dal naturale ſopra vna baſi.
Seguita vna teſta col petto di Lucio Severo ſopra vna baſi.
Vi ſono anchora tre teſte di Nerone dal naturale molto belle.
Vedeſi vna teſta dʼvn Fauno ridente.
Vedeſi anchora vnʼaltra teſta di Bruno Conſole, il quale fu capo de i coniurati contra la morte di Iulio Ceſare col petto bellißima.
Vedeſi vn'Apollo ſenza capo e braccia.
Vi è anchora vn moſtro marino.
Vedeſi anchora molte teſte fra quali da XL. altre teſte di varie ſorte de donne & huomini, fra quali ve ſono delle Giulie & Sabine.
Vedeſi vna teſta, che alcuni vogliono ſia dʼAſdrubale, p.175 overo Annibale.
In Caſa di M. Giordano Boccabella, preſſo S. Giorgio, volendoſi andare in Parione.
SV la porta dʼvna camera ſi trova vna teſta di Fauſtina, colpetto aſſai bella.
Vedeuiſi poi vnʼImp. Geta, ignudo, ma fanciullo, ſenza piedi, molto vago.
Sonoui poi tre teſte inſieme dʼvn pezzo; lequali vogliono, che ſiano di Diana triforme, cognominata Hecate.
In vn a tavola di marmo ui ſi vede di mezzo rilievo vna Cibele, madre de gli Dei.
In vnʼaltra camera ſi vede vna testa di Fauſtina.
Nella medeſima camera nʼè vnʼaltra di Giove.
Ivi medeſimo è vn fanciullo ignudo con vn vaſetto ſu la teſta.
Evvi anco vn Cupido alato, che giace.
Sonoui ancho due torſi pur di Cupido.
Ne vi mancano molte altre teſte piccole, & altri frammenti diverſi, con due vasi neri antichi aſſai belli. p.176
In caſa di M. Pietro e Paolo Ardiccio, preſſo à Monte Iordano.
Quivi è vna ſtatua intiera ignuda in pie con la veſte avolta nel braccio manco, le manca ſolo la mano dritta.
In caſa di Maeſtro Vincenzo Stampa, ne la piazza del Fliſco, ò del Cardinale Trivultio
Ha coſtui dentro vn ſalotto aſſai teſte antiche e belle; le quali noi deſcritte habbiamo cō lʼordine, come ſtanno.
Heliogabalo Vi è dunque prima vna teſta col petto togato di Heliogabalo che fu vn peßimo e laſcivißimo Imp. intanto, che egli à guiſa di donna volle havere marito; non baſtandoli di eſſere ſtallone di vno infinito numero di concubine.
Lucretia Vi è vna testa col petto di Lucretia moglie di Collatino, che eſſendo ſtata forzata da Seſto Tarquinio, ammazzò ſe ſteſſa per ricuperare per queſta via lʼhonore de la ſua honeſtà; e fu cagione con la ſua morte di fare cacciare i Tarquinij di Roma, ha queſta teſta con vna benda coperta la metà del petto.
Pertinace Vi è la testa di Aelio Pertinace: ha il petto p.177 ignudo, & vna benda ſu le ſpalle. Queſto Imperatore nacque nel Genoeſato baſſamente: regnò ſolamente ſei meſi, e fu doppo lʼImp. Commodo.
Druſo Vi è la teſta col petto di Druſo, e ignudo con vna benda ſola ſopra le ſpalle. Fu Druſo fratello di Tiberio Imperatore dal quale fu molto pianto morendo giovane in Germania. Fu ancho vnʼaltro Druſo avo di Tiberio Ceſare.
Hadriano Vnʼaltra teſta col petto togato dellʼImperatore Hadriano ſucceſſore del buon Traiano. Fu eccellente principe, e volle di tutte le arti guſtare, in fino à lʼeſſere architetto e ſcultore, e muſico: ma nella diſciplina militare ſi fundò piu che in altro. Regnò xx. anni, morì in Baia laſciando Antonino Pio ſuo ſucceſſore.
Tiberio Vi è poi vna teſta col petto di Tiberio Imp. figliuolo di Livia moglie di Auguſto, dal quale fu egli adottato e laſciato ſuo ſucceſſore. Fu vario neʼ ſuoi coſtumi, per ciò che talhora ſi moſtrò cattivo, talhora virtuoſo: ma la natura ſua nel vero fu maligna, e finſe ſpeſſo lʼeſſere buono con diſſegno di ſuccedere per queſta via nellʼImperio.
Vien poi vna teſta con buſto, che vogliono, che ſia Iulia figliuola di Tito.
Poi è la teſta col petto di M. Aurelio barbato, p.178 è ſimile à quello, che ſi vede à cavallo nel Cāpidoglio.
E poi vna teſta col buſto di vn Re prigione, che ha vn certo capuccio in teſta.
Vi è ancho la teſta di vn puttino, che ride: vnʼaltra di vn bel Satiro: vnʼaltra di Venere, tutte tre col petto.
Vi è ancho vna teſta piccola col buſto di Pallade con lʼelmetto ſul capo.
Vi ſono le tre gratie giunte inſieme, ſopra vna baſi, ma non hanno ne teſta, ne mano.
Iulia Mammea Vi sono poi ancho queſte altre teſte, ma ſenza petto; vna di Iulia Mammea madre dellʼImperatore Aleſſandro Mammeo, che fu doppo di Heliogabalo. Vnʼaltra teſta di M. Aurelio giovane ſenza barba.
Vna testa di Fauſtina col manto in capo. Vna di vna dōna Sabina. Vna di Venere. Vna di Giove.
Vna di Apollo, vna di Nerone Imp. coſi ſcelerato e crudele, vna di Ceſ. Auguſto puttino, bellißima.
Vna di Filippo di Macedonia padre di Aleſſandro Magno, & ha queſta teſta poca barba.
Vna del dio Termine barbuta. Vna di vn Fauno con le orecchie di capra. p.179
Gordiano Vna di vn putto, che vogliono che ſia Gordiano Imp. che fu giovanetto aſſunto à queſta dignità. Coſtui diſcendeva dal gran ſangue de gli Scipioni, e ſi portò glorioſamente nella impreſa di Parthi e di Perſiani: ma egli ritornandoſene vittorioſo in Roma fu preſſo lʼEufrate à tradimento morto con gran dolore deʼ ſuoi, non havendo retto lʼImperio piu che ſei anni.
Vi ſono anco xx. altre teſte varie, e belle, che non ſi ſa di chi foſſero.
In caſa di M. Franceſco Liſca in Parione.
Entrando in vna loggia ſi trovano à man dritta queſte tre ſtatue: vna vergine vestale in pie veſtita à lʼantica: vna Iulia togata, che fu moglie di Pompeio, e figliuola di Iulio Ceſare: Pane vi è vn Pane mezzo ignudo in pie, ma non ha teſta ne braccia: ha vn montone à pie ſenza teſta. In Arcadia i paſtori adoravano Pane lor dio; il quale fingono i Poeti, che eſſendo innamorato della Ninfa Siringa, e ſeguendola, poi che la vide convertita in canna, la pianſe, e fece vna Sampogna di quella ſteſſa canna, con laquale racconſolava i ſuoi afflitti e mesti ſpiriti. Vestale Numa Pompilio vogliono, che p.180 elegeſſe in Roma le monache à Veſta; le quali erano, di molta riverenza e ſantità, e conſervavano la loro virginità ſommamente.
Pomona A man manca di questa loggia ſono tre altre ſtatue; vna di Pomona, che è ſotto al Portico coperto, & ha il grembo pieno di frutti: perche ella era la Dea deʼ pomi: vnʼaltra è della Fama, ha le ale, e ſmorza vna face acceſa; vnʼaltra ne è di Diana veſtita con vna mezza luna in teſta, ma non ha braccia. Fama Fingono i Poeti, che la Fama habbia vn corpo alato, e che volando per tutto il mondo con le ſue voci faccia altrui glorioſo e chiaro; ò infame, e di oſcuro nome.
Nel fronte di queſta logia, nel mezzo è vn Bacco ignudo in pie, poggiato con vn braccio ſopra vn tronco, nellʼaltro tiene avvolto vn cappotto: A man dritta di lui è vn Silvano ignudo, ſona vna tromba; ha la coda, e le orecchie caprine; e ſi tiene preſſo à piedi vna pelle di capra avolta. A man manca è vna Arethuſa ignuda dalle coſcie in ſu, e con vna mano sʼacconcia le treccie in teſta. Silvani I Silvani presso i Poeti ſono dei boſcarecci: Aretuſa & Aretuſa è la dea dʼvn Fonte preſſo Siragoſa in Sicilia.
Aventino Sopra queſte tre ſtatue in alto, ſi vede ſu nel p.181 mezzo vna teſta antica, che vogliono che ſia di Aventino Re di Alba, che morendo ſul colle Aventino li diede il nome. A man dritta ha vna piccola ſtatua della dea Cibele madre di tutti li Dei. A man manca ha vn Fauno, che con vna mano tiene per la coda vn Tigre, con lʼaltra alza vn bastone per darli.
Giunone Lucina Dietro à tutte queſte ſtatue del frontiſpicio, al coperto ſono queſte due ſtatue; vna di Giunone Lucina togata con tre penne in teſta, e con la mano ſinistra tiene vn branco di roſe. Fu queſta Dea preſſo gli antichi ſorella è moglie di Giove; e con quel ſopranome chiamata da le donne ſul parturire. Hebe Vi è ancho Hebe figliuola di Giunone ſenza padre, e dea della gioventù; la quale finſero i Poeti, che ſerviva Giove à tavola à darli à bere prima, che ſi deſſe queſto vfficio à Ganimede: Queſta ſtatua di Hebe è veſtita, e sta in atto di verſare acqua con vn vaſo, che ha in mano.
Dentro vn ritretto ſcoperto si trova vno Apollo ignudo in pie, con capelli lunghi appoggiato in vn tronco del marmo iſteſſo, nel quale è vn ſerpe avolto. E vogliono, che foſſe insſieme con Marſia, che egli vinſe à cantare, e ſi lo ſcorticò: come ſi vede il Marſia legato in caſa di M. Camillo Capranica. p.182
Agrippina Su la porta di queſto ritretto, prima che vi ſi entri dentro, ſi vede vna teſta di Agrippina figliuola di Germanico, e madre del crudo Nerone Imperatore.
In vn giardinetto ſi veggono molte teſte, torſi e fragmenti antichi; fra i quali è vno Hercole mezzo ignudo, ma ſenza gambe, e braccia: & vn fragmento di Bacco con vn mezzo cane à i piedi.
In caſa di Maestro Franceſco Ragattiero Franceſe, preſſo la Pace.
In vna ſtanza dietro la ſua botega ſi veggono quaſi infinite, e belle ſtatue antiche, che noi con lʼordine che tengono, deſcritte le habbiamo.
Vi è prima la teſta di Geta Imp. vnʼaltra teſta di Satra. vnʼaltra di Bacco.vnʼaltra di Hadriano Imp. vna di Aleſſandro magno di mezzo rilievo. vnʼaltra pure di mezzo rilievo in vna tavoletta marmorea di Aleſſandro magno medeſimamente.
Vna teſta col buſto di mezzo rilievo, di Pirrho Re di Epiroti.
Vna teſta di Giove col petto veſtito. Tre altre teſte pure di Giove, coʼ buſti.
p.183 Vna teſta col buſto, della Dea della Natura. Due teſte coʼ buſti di Hercole.
Traiano Vna teſta col petto di Traiano Impe. che fu virtuoſiſſimo principe, e molto vtile à la Rep. di Roma: fu gran litterato, & amatore deʼ belli ingegni: ampliò molto lʼImperio in xx. anni, che il reſſe; fu dal Senato e popolo di Roma ſommamente amato: doppo il quale ſucceſſe Hadriano à lʼImperio.
Vi è la teſta di M. Aurelio, quando era giovine. vna teſta di Cleopatra col petto mezzo veſtito.
Vna teſta piccola di vn Satiro. vna teſta dʼvn putto, che ride; dato (come vogliono) già per oſtagio à Romani.
Vna intiera ſtatua di Eſculapio idio della medicina. Vna Venere quaſi intiera poſta ſopra vna baſi.
Vna teſta col buſto di Aleſſandro magno di mezzo rilievo.
Vna teſta col petto di mezzo rilievo di Antonino Pio Imperatore.
Vi ſono ancho xx. altre teſte coʼ petti, che anchora non ſi ſa di chi foſſero.
Ve ne ſono al xl. teste ſolamente ſenza petto, che ne ancho ſi ſa chi foſſero.
p.184 Vi è ancho vna teſta di Giove, di porfido aſſai bella: con altre teſte di cani, di leoni, & altri molti ſimili fragmenti.
In vna ſua vigna fuori de la porta del popolo ha molte altre teste antiche, e colonne, & epitaſii, e fra le altre coſe vi ha vna coraccia di vno Imperatore bellißima. Vi ha vn Re prigione intiero di porfido: & vna Diana intiera veſtita.
In caſa di M. Aleſſandro Cherubini: dietro la Pace.
Qui ſi vede rinchiusa e poſta dentro vna ſcatola, vna teſta di vn Fauno, che ride, aſſai bella.
In caſa di M. Mario Melino in Agona.
Nel cortiglio della caſa, ſi trova vna Pallade veſtita et armata, e cō lo ſcudo nella mano ſiniſtra.
Vi è ancho vna Venere ignuda chinata, che pare che con le braccia ſi voglia celare il corpo; e volge alquanto di traverſo la teſta.
Vi ſono ancho due ſtatue togate di donna, ma ſenza teſta, e ſenza braccia: con altri fragmenti e monumenti antichi ſcolpiti in varie figurette.
Dentro vna camera terrena è vn gladiatorep.185 ignudo ſenza gambe, ne braccia: E vi è vn torſo di vn piccolo Hercole: vna teſta con tutto il petto di vna donna Sabina: con altri buſti e fragmenti.
Su nella ſala poi è vna bella ſtatua ignuda, alata ſenza mano. Fu ritrovato ſopra il Coliſeo: e dicono, che ſia vn Cupido effigiato à ſembianza di Alcibiade Atheneſe, alhora, che egli era giovanetto bellißimo; & amato da Socrate.
Sopra vn tronco marmoreo ſono vn Fauno, et vn Bacco aßiſi; ma ſono tronchi, e ſenza teſte.
Vi è ancho vna testa con il buſto togato: e vogliono, che ſia di Druſo fratello di Tiberio.
Ve ne è vnʼaltra non coſi grande, ma togata medeſimamente: non ſi ſa di chi foſſe.
Vi è vna piccola teſta di Giove.
Vi è vnʼaltra teſta col petto veſtito, & ha vn ſtranio trocchio avolto in teſta.
Vi ſono ancho altre otto teſte: Fra le quali ve ne è vna con mezzo petto, poſta in terra, & attaccata dietro il capo vn ferro.
Dentro la camera è poi vn bel Satiro intiero.
In caſa del S. Giovan battiſta Melino: preſſo Aragona.
Nella loggietta di queſta caſa ſi veggono tre p.186 teſte antiche; delle quali due ne ſono col petto.
Vi è ancho vna ſtatua vecchia veſtita, con vn putto veſtito appreſſo.
In caſa dellʼArciveſcovo Sauli preſſo Agona.
AL frontiſpizio della porta, ſi vede vna ſtatua di donna veſtita, e maggiore del naturale.
Cicerone figliolo di M. Tullio Qui è ancho vna teſta di Cicerone, figliuolo di M. Tullio Cicerone principe degli Oratori Latini. Fu queſto figliuolo di Cicerone di ingegno aſſai diverſo dal padre ſuo; e fu vn gran bevitore di vino: e tanto fu egli in qualche riputatione in Roma, quāto che il nome, e la grandezza di ſuo padre gliela dava.
In caſa di M. Aleſſandro Ruffini, ſu la piazza di S. Luigi, preſſo Agona.
Nellʼentrare dentro à man dritta ſi trova in vna camera la ſtatua di Iulio Cesa. maggiore del naturale, e quasi gigantesca: è armato di coraccia lavorata: in piedi ha ſtivaletti à lʼātica: e nella mā dritta tiene il pomo della ſpada; perche la ſpada non vi è; come ne ancho la lancia, che nellʼaltra mano teneva: ha un mātelletto gittato ſu le ſpalle.
Augusto A lʼincontro è la ſtatua di Ces. Auguſto figliolo p.187 adottivo di Iulio Ceſare; è della medeſima grandezza con la già detta: ha vna coraccia liſcia in doſſo, ſolamente nella cintura ha alcune teſte iſcolpite: ha le ſcarpe à lʼantica, e la veſte gittata ſu le ſpalle: con la man dritta alzata ſu tiene vna lancia, con lʼaltra mano il pomo della ſpada. Queſte due ſtatue ſono forſe delle piu belle, che ſi veggano in Roma.
Vi è ancho vn buſto grande ſenza teſta, maggiore del naturale.
In vnaltra camera à man manca è vna teſta coloſſea col collo aſſai bella di Iulio Ceſare, quando era giovane.
Nella loggia è la ſepoltura di vna donna chiamata Ruffina, con la effigie di lei iſcolpita fu ritrovata à Spoglia Chriſto: Eʼ vi è vn grande epitafio antico.
Di ſopra in vna camera ſono tre teſte, due di huomini, & vna donna giovane.
Vi è vna teſta di donna col collo con vn certo ornamento in capo: ritrovata à Fraſcati.
In Caſa di Madama: preſſo in Agona
Nel giardinetto giu del palagio ſi vede vn Bacco p.188 ignudo in pie, poggiato col braccio manco ſopra vn tronco pieno di vue: ma non ha teſta, ne mani.
Vi è vnaltro Bacco pure ignudo aſſai bello, ma è ſenza la teſta, e le braccia: vi è vn tronco con vue, e con vn ſerpe avolto: e ſeco e vnaltra ſtatua piu piccola ignuda ſenza teſta ne braccia, e ſenza vna gāba: Tutti ſono di vn marmo ſteſſo.
Vi è vna donna ignuda da le coſcie in ſu: ma ſenza teſta ne braccia.
Vi è vna Venere ignuda aßiſa, e chinata giu in atto, che pare che ſi cuopra dinanzi con le mani: ma non ha ne le mani, ne la teſta.
Vi è vna bellißima ſtatua ſopra la baſi del marmo iſteſſo con vno atto di gambe sforzato: ma le mancano le braccia, e la teſta.
Vi ſono ſei torſi antichi, cinque ignudi, vno togato.
Vi è vna donna con veſte fino à ginocchi di mezzo rilievo: ha ſeco vn putto, che è ſenza teſta e braccia.
Vi è vna donna, che ſta inginocchiata: ha i capelli lunghi; & il capo poggiato ſu la man manca moſtrando meſtitia.
Vi è vn Curiatio ignudo, e ſteſo in terra, e con p.189 la ferita nel lato manco: ma non ha la teſta.
Vi ſono molti altri fragmenti; fra li quali vi è vn piede di coloſſo di marmo rubicondo.
Curiatij Dentro vnaltro giardinetto poi ſi veggono attaccati al marmo gli altri duo Curiatij morti, poſti di mezzo rilevo: e ſono nel luogo, dove già furono le Therme di Aleſſandro, come vi ſi veggono i veſtigij & è preſſo S. Luigi, i tre Curiatij furono tre fratelli Albani, che combatterono con li tre Oratij Romani per lʼImperio de le patrie loro; e furono vinti e morti, e laſciarono ſoggetta la loro patria à Romani
In casa di M. Antonio Paloſo, preſſo la Dogana
Nel muro de la loggia de la Corte ſi vede di mezzo rilievo vn bellißimo cavallo, che pare, che inciampando cada: è vn lavoro maraviglioſo e degno, e ritrovato pochi di à dietro in Tiburi.
Vi ſono anco duo torſi inſieme con tronchi de le gambe artificioſamente fatti.
In vna camera appreſſo la porta, ſono due teſte col buſto belißime: vna di Druſo; lʼaltra di Iulia.
Vi è vna teſta col collo di Bacco. Vi è la ſtatua dʼvna donna veſtita.
p.190 Di ſopra poi in vna camera vi è la teſta col petto di Hadriano Imp. Ve ne ſono due altre ſenza petto, de le quali ne è vna di Fauſtina già vecchia. Vi è vnaltra teſta col buſto pure di Fauſtina moglie di M. Aurelio.
Bruto V
i è ancho vna teſta di Sabina col collo. Vnaltra col buſto di Bruto, che vendicò la morte di Lucretia.
Vi è vnaltra teſta col buſto di Domitiano Imp. che fu figliuolo di Veſpaſiano, ma fu cattivo e fiero Principe.
In queſta ſteſſa caſa ſono tre figure picciole intiere bellißime. Vi ſono due teſte di puttini.
Vi ſono XIII. teſte ſenza buſto; fra le quali ve ne è vna di Hercole. Vi è vn puttino ignudo.
Vi è vna ſtatua ignuda ſenza teſta. Vi è vna tavola marmorea, dove è di mezzo rilievo il triompho di Tiberio Ceſare ſucceſſore di Auguſto.
In caſa di M. Giacobo Iaconacci: preſſo à la Dogana
Aʼ man dritta entrando in queſta caſa ſi trova dentro vna camera vna donna veſtita à lʼantica aſſai bella.
p.191 Appreſſo ſi veggono con queſto ordine molte teſte antiche: prima ve ne è vna col buſto, e con vna parte de la veſta abbottonata ſu la ſpalla: vogliono che ſia dʼvn gladiatore.
La ſeconda è vna teſta di Hadriano col buſto armato con vna maſchera; e le ali nel petto: e aſſai bella con la veſte bottonata ſu la ſpalla.
Poi è vna teſta di M. Aurelio Imp. ha il petto, con vna piccola veſte avolta ſu le ſpalle.
Nerva Segue vnaltra teſta de lʼImp. Nerva, ha il petto vestito à lʼantica. Fu Nerva buon Pincipe; fu doppo di Domitiano, ma pochi meſi reſſe lʼImperio, e laſciò ſuo ſucceſſore il buō Traiano.
Vi è poi vn Termino con due teſte.
Vi è vna teſta ſenza collo di vn Satiro. Et vna teſta col collo di Antonino Pio.
Vi è vnʼaltra teſta maggiore del naturale, che vogliono, che ſia del gran Scipione Africano.
Vi è vn torſo di vn putto ignudo. Vi è ancho vn capro, che giace ſenza teſta.
Vi è vna piccola teſta di Giove. Vi è vnaltra teſta piccola.
Vna teſta di mezzo rilievo di pietra cotta.
Vna teſta piccola di bronzo di Venere aſſai bella: ha il petto, & è poſta ſopra vna baſi di bronzo.
p.192 Vi è ancho vnaltra teſta di Venere col petto coſi picciola, che con tutta la ſua baſi ſi tiene in pugno.
Vi ſono ancho tre altre belle teſte picciole, ma ſenza collo.
In caſa di M. Deſiderio Vrzatti, non molto lungi da la Ritonda, è preſſo la Maddalena
ENTRANDO nel cortiglio ſi ritrovano giu molti torſi antichi; fra li quali è vno Orfeo.
Vi è poi vna ſtatua di donna vestita à lungo, ma non ha teſta; tiene la pelle con la teſta dʼvn capriolo, e vogliono, che ſia Diana, ò la Dea deʼ boſchi.
Vi è vnaltra donna veſtita con corno in mano.
Vi ſono duo torſi antichi: Eʼ due maſchere antiche con molti fragmenti.
In caſa di Mons. Archinto Vicario del Papa: preſſo S. Agoſtino
NE la ſala ſi truova vna ſtatua bella intiera di bronzo in habito ſervile, ſomigliantißima à p.193 quella del Campidoglio, che chiamano la Zingara: anzi fatta in vn medeſimo modello.
Su la ciminera della ſala ſono tre teſte: quella di mezzo col petto vogliono, che ſia di Giove: quella, che le è da man manca, dicono, che ſia di Giove Capitolino: la terza non ſi ſa di chi foſſe.
In casa di Mons. Baldo Faratini, à Torre ſanguigna
NEL frontiſpitio della porta ſi vede vna bella ſtatua di Galba Imp. armata di corazza, con vn panno ſu la ſpalla: è poſta ſopra vna baſi, che ha molte inſcrittioni antiche: ma il Galba nō ha mano.
Vi ſono poi due pile, e due tavole marmoree iſcolpite di varie figure.
In caſa di Mons. Giovambattiſta Galleti, Maſtro di caſa di Papa Giulio III à lʼOrſo
ENTRATO qui, ſi ritrova ſopra vn grā feneſtrone, che è di rimpetto à la porta, dalla parte del Tevere, vna maſchera antica col collo: è di donna coʼ capelli ravolti in piu trezzette; Eʼ di bianchißimo e finißimo marmo, & aſſai bella.
Si vede appreſſo vna donna molto bella veſtita p.194 tutta, fuori che vna mammella: ma non ha veſte ne mani.
Vi è poi in vna groſſa tavola di marmo quaſi di tutto rilevo iſcolpito Eſculapio, che ne la mano destra ha vn grandißimo ſerpe ravolto: Ha à lato vna donna, che penſano, che ſua moglie foſſe, ò pure il ſimulacro della medicina, perche anche ella tiene ne la man manca vnaltro grān ſerpe: ſopra il ſerpe di Eſculapio è queſta inſcrittione; NVMINIBVS C. PVPIVS C. F. ANI. FIRMINVS. Sopra il ſerpe de la donna ſono queſte altre parole.
SANCTIS. D. D.
In queſta ſteſſa corte ſi vede vna pila con fragmenti di vnaltra pila con molte belle figure; fra le quali vi è vn, che ſona vna tromba; vi è vn Sileno ebbrio, con molte altre figure.
In vnaltra loggia ſi vede vna grandißima pila: dove di tutto rilevo ſono bellißime figure iſcolpite: e fra eſſe vi è vno Hercole ignudo, che tiene duo tori per le corna; e vi ſono molte donne veſtite, e fanciulli aſſai belli, che varij ſacrificij fanno.
Vi è poi vna vrna antica aſſai bella.
Di ſopra vna porta in vn nicchio ſi vede la p.195 teſta di vno Imp. giovane, col buſto veſtito & abbottonato à la ſpalla.
In caſa del Reverendiß. di Pariſi in campo Martio
Vi è vn Mercurio ignudo, che ha ſopra la coſcia vn puttino, reſtaurato: & è poggiato in vn trōco: e tiene ne la mano ſiniſtra la ſua bacchetta.
Vi è vna teſta di Pompeio antica.
In caſa il Reverendiß. di Gaddi
In Monte citorio nel Palazzo del Reverendiß. Card. Gaddi, e nella camera di M. Hierolimo Garimberto ci ſono molte teſte dʼImperatori co' i lor petti, le quali per la quantità & concerto, ma molto più per la rarità e belezza loro, meritano che ne ſia fatta mentione.
Nella prima camera vi è Anto. Pio, e MarcʼAurelio, che fu ſuo genero: ſono aſſai piu groſſi del naturale; & tengano in mezzo le due Fauſtine, cio è la moglie di Antonino, & la figliuola che fu moglie del detto MarcʼAurelio. Seguita appreſſo Lucio Vero che fu compagno nellʼImperio di eſſo MarcʼAurelio, ancor eſſo aſſai piu groſſo del naturale, dipoi Traiano & Adriano, lʼvno p.196 vecchio, e lʼaltro giovene & Elio Padre del detto Adriano, ma nellʼetà giovenile, con vna bellißima Venere nuda, et di groſſezza aſſai piu cheʼl naturale.
Nella ſeconda camera allʼincontro della porta vi è la teſta di Giulio Ceſare: col ſuo petto, nel medemo modo quella di Ottaviano Auguſto, et lʼvna & lʼaltra rarißime, & che ancor eſſe eſcendono la grandezza naturale.
Appreſſo evvi la teſta di M. Agrippa, favorito dʼAuguſto.
Poco diſcoſto da quelle vi è Lucio in mezzo di Caracalla e Getta ſuoi figliuoli, con petti molto ornati, e vaghi. Nella medema camera ci ſono ancora due teſte di Filippo Imperatore, lʼvna di mezzo rilievo in vn tondo di ſerpentino, poſto ſopra la cornice di vn camino, lʼaltra allʼincontro ſopra vn grandʼ Armario di noce.
In vnʼaltro camerino, che ſerve per ſtudio, ſono coſe piu elette, ma piu piccole, come vna teſta di Antonin Caracalla col petto veſtito di alabaſtro: vnʼaltra teſta molto bella di Aleſſandro Mameo pur col petto: & vn Pirro & vnʼAdriano con alcunʼaltre figurine piu minute & delicate; et ſopra la porta del detto camerino ſta poſta vna p.197 großiſima teſta di M. Aurelio, che è tenuta per cosa rara. Non laſſando ancora far mentione dʼvna figura dʼApollo, che tira vn arco; et di vna tavola bellißima di miſchio verde, lunga palmi cinque, & larga tre e mezzo, ligata in ramo dorato con vnʼornamento intorno dʼhebano, largo mezzo palmo: laſciando da parte molti fragmenti ſignalati, come braccia, mani, gambe dʼhuomini e dʼaltri animali, & teſte non conoſciute, tutte poſte à i luoghi ſuoi, maßimamente le teſte de glʼImperatori et Imperatrici, che ſono intorno con i ſuo debiti intervalli.
Non laſſando di far mentione che ſu la tavola del camerino vi è vn Cupido, che dorme ſu vna pelle di lione, ignudo, con la mazza dʼHercole appreſſo, riputata per coſa aſſai bella; vna ſopra tutte maraviglioſa coſa è vna maſcella, chʼegli ha di Elefante petrificata, ma con i ſuoi denti, & con quellʼaltre parti diſtinte et naturali ſecondo furno formate dalla natura. Ci ſono ancora moltʼaltre coſe petrificate, come carboni, legni, oſtreghe, vn corno di Cervo, & altre coſe minute. Sonui ancora parecchi vaſi antichi molto belli fatti in diverſe forme di terra, e di pietra negra e dʼaltri colori.
Mi reſterebbe à parlare di varie ſorte di pietre p.198 che ci ſono, che dilettano molto alla viſta, ma ſopra ognʼaltra coſa di vna grandißima quantità di medaglie di bronzo, dʼargento, e dʼoro, che in vna caſſetta lavorata alla damaſchina, ſtanno poſte con bellißimo ordine, ma per non andar in infinito laſſerò à ragionare del reſto delle antichità che ſono in diverſe caſe di Roma. Se alcuno gentilhuomo ſi degnerà andar alle ſue camere, le ſarà moſtrato ogni coſa corteſamēte dal ſudetto M. Hieronimo come glia fatto à me.
In caſa di M. Antonio Gabriele: preſſo à S. Maria di la minerva
Sopra la porta della ſala ſi vede vna teſta, di Giove.
Dentro la ſala à man deſtra la prima teſta, che ſi vede, è di Tiberio Imperatore: e col petto ſuo.
Lʼaltra, che ſopra vna porticella si vede, è di Traiano Imp. ha il buſto veſtito, & è poſta ſopra vna baſi.
Germanico A man manca della ſala è vna teſta col buſto di Germanico nepote della ſorella di Auguſto: ſta ſopra vna baſi ſu la porta di vna camera.
Appreſſo è poi la teſta col petto ignudo di Comodo Imp. figliuolo di M. Aurelio.
p.199 Su la porta di vna loggietta è la teſta di vno Hermafrodito.
Nello ſtudio poi dentro, ſu la porta ſi vede la teſta di Durſo: alcuni dicono, che ſia di Romolo.
Pithagora Nel frontiſpitio è vna teſta di Pithagora molto bella: Fu Pithagora filoſofo eccellente è colui che chiamò prima la filoſofia di queſto nome. Fu de lʼIſola di Samo, e viſſe nella Magna Grecia, che chiamano, hora Calauria, nella fronte dʼItalia.
A man dritta ſu la porta di vna camera ſi vede vna teſta di Catone.
Preſſo à queſto ſtudio ſono molte teſte belle ſenza buſto: vna ne è di Lucilla; vna di Ottacilla; vna di M. Agrippa genero di Augusto, e che edificò il Pantheone; Cicerone una di Cicerone, che fu il primo Oratore, eʼl maggiore litterato, che haveſſero mai i Latini. Vi è vna teſta di Bacco; vnaltra di vna Muſa; vnaltra di vn Termino; vna di vn Cupido; vi è vn sforzo di vna donna; & vn Satiro.
Nel frontiſpizio della logia è vna teſta di Ceſonia antica donna Romana.
Dirimpetto à queſta è vna teſta di Fauſtina. E vi è ancho vnaltra teſta antica. p.200
In casa di M. Marco Caſale: in campo Martio
Su la ſtrada dinanzi à queſta caſa ſi vede vna donna grande come vn coloſſo, veſtita, ma è ſenza teſta, dicono eſſere vna muſa.
Nel giardino di queſta caſa dirimpetto à la porta ſi vede vn coloſſo di huomo ignudo aſſai bello con vn panno ſu la ſpalla manca: e ſenza vna mano, & vn piede, vogliono che ſia vn Bacco, & altri Apolo, furno trovate con le muſe.
In vna camera di ſopra ſi trova la teſta di Iulio Ceſare col buſto veſtito. Il quale è il vero retrato di Iulio Ceſare, il Padre di M. Marco ha laſſato in testamento che nō ſe poſſa vēdere e ſe lo vēdera ſia primo della heredità. lo tiene ſerato in vno armadio à chiave, ma lo moſtra amorevolmente.
Vi è ancho la ſtatua di vn giovanetto ignudo: e Apolo con vn baſtone in mano, col carcaſſo, e le frezze dietro, e ſta appoggiato ad vn tronco.
Vi ſono due teste di donne veſtite col buſto bellißime: Due altre teſte ſenza buſto pure di donne.
Vi è finalmente vna figura aſſai bella di mezzo rilievo con vn cornucopia in mano. p.201
In casa di M. Franceſco Aragonio: nel principio della ſtrada del popolo
Qui ſono ſopra le porte delle camere cinque teſte antiche coʼ petti.
Nello ſtudio poi ſono due teſte coʼ buſti di donne; & vnaltra di vn giovanetto bellißime, & antiche.
In caſa del Reverendiß. di Sarmoneta: preſſo à lʼOrſo
Qui ſi vede vna ſtatua grande di coloſſo armato à lʼantica, poſta ſopra vna bella baſi, ma nō ha gambe.
Nel giardino è vno Hercole con la veſte del leone in ſpalla; è con vn toro à piedi.
Vi è ancho vna ſtatua di huomo grande veſtita, e col manto ſul collo riverſato. vi è ancho vnaltra ſtatua di nimpha.
In caſa di M. Paulo Antonio Soderini, preſſo al Mauſoleo di Auguſto, è S. Rocco
Qui ſi vede la teſta di Fauſtina già vecchia; ma vi ha il buſto moderno. p.202
In caſa il Reverendiß. di Carpi. Nel primo ſtudio
SOPRA certi cornicioni alti che coronano il ſtudio da tutti i lati ci ſono vinti vaſi di terra antichi poſti con bellißimo ordine quali ſono dipinti con belle & varie manilli, fra quali ve ne ſono diece grandi di bellißimo garbo.
Sotto à queſti nel primo grado di certe ſcanzie che tengono grandißima quantià di libri, ſcritti à penna, greci, hebraichi, & arabi, la piu parte de quali ſono libri rari, & non più ſtampati.
Ci ſono nella man dritta tre teſte di marmo, la prima deʼ quali non è conoſciuta, la ſeconda è creduta Giulia dʼAuguſto, et la terza Fauſtina moglie di Antonino Pio.
Nella ſeconda ci ſono tre altre teſte, la prima de vna Venere, la ſeconda di Antonia, la terza dʼvn putto.
Nella terza ſcanzia ci ſono cinque teſte, tre grandi di putti quanto al Naturale, & due altre di donna alquanto più piccole.
Nelle vltime ſcanzie ci è gran quantità di epigrafi antichi, et dʼvna Egittiaca creduta di Cibale & di pietra negra.
p.203 Dallʼaltro lato del ſtudio à man ſiniſtra nella prima ſcanzia, ci ſono tre teſte, due non conoſciute, & la terza di Iulia Maromea.
Nella ſeconda ci è vna teſta di donna non conoſciuta, con vna conciatura di teſta molto bizarra, & ſtraordinaria, & vnʼaltra dʼvn putto.
Nella terza ſcanzia ci ſono ſei teſte, quattro di putti, vna di Hercole, & la teſta di vn Fauno.
Nelle tre vltime ſcanzie è ſimilmente poſto gran quantità di epitafi ritrovati in ſepolcri antichi.
Sopra certe caſſe di noce intagliate & lavorate con molto diſſegno che circondano lo ſtudio, ſimilmente pieni di libri antichi ſcritti à penna, Ci ſta poſto ſopra vna teſta di pietra verde egittiaca, creduta di Canopo, & vna tavola di marmo ſculpita di gran rilievo, nella quale vi ſi vede vn puttino à lato, che parla allʼorecchie di Aleſſandro Magno, & credeſi ſia fatta per denotar vn ſogno di eſſo Aleſſandro.
In detto ſtudio ſtanno poſte in terra due teſte, vna di homo non conoſciuta, & lʼaltra dʼvn Ioue Amone.
Hauea laſſato ancho di dire che in lʼvna delle caſſe di detto ſtudio, è poſta gran quantità di figurine,p.204 vaſi, & teſte, che lungo ſaria à raccontare.
Nel ſecondo ſtudio.
SOPRA certi gran cornicioni che la circondano, vi ſono XXII. vasi di terra pur antichi, depinti con varij Manilli, coſa bellißima à vederli per la pittura, per le manilli, & il diſegno di eßi vaſi.
Ne quali cornigioni nel lato à man dritta, ci ſono due teſte con i petti, lʼvna di Antonio Caracalla, lʼaltra non conoſciuta.
Nella prima ſcancia di eſſo lato, ci ſono quattro teſte, la prima di Giulia figliuola di Tito, vnʼaltra di vna Venere, con bellißima conciatura di capo, le due de homini non conoſciute.
Nellʼaltro lato dello ſtudio à man ſiniſtra, nella parte più alta ci ſono tre teſte con li ſuoi petti grandi alquanto piu del naturale, lʼvna di Galba, & lʼaltre due non conoſciute.
Nella più alta ſcancia di detto lato, ci ſono ſette teste poste fra grandißima quantità di libri, collocati quivi con bellißimo ordine.
La prima di Numa Pompilio, la ſeconda di Domitiano, la terza & quarta non conosciuta, la quinta di Settimio Severo, quella che ſeguita di Agrippina, & lʼaltra di Philippo il giouene.
p.205 Nelle due vltime ſcancie di detto lato, ci ſono aſſaißimi epitafii come di sopra.
Sopra al banco di detto lato, nel primo loco, ci è vna tavola tutta integra con vna grande inſcrittione greca, & appreſſo questa, vna figurina alta doi palmi che ſta à ſedere, dopo questa la testa di Aleſſandro Magno aſſai più grande del Naturale, & in atto di vn che more, per il che ſi crede cheʼl ſcultore che fu delli eccellenti, faceſſe quella statua, per dimostrare quando Aleſſandro stava per andar nellʼaltro mondo, & ſi lasſciava bacciar la mano alli ſoldati, ſeguita poi vnʼanimale alto doi palmi ſimile à vn capriolo tutto intiero, che guarda verſo il cielo.
Et dopò quello vna figurina alta doi palmi, di marmo bianchißimo, alla quale mancano parte delle braccia, & la testa, tutta ignuda, & sta in atto quaſi che ſi aſciugaſſe le gambe, nellʼvltimo loco sta vn torſo dʼvn Fauno, coſa molto bella & rara.
Nella prima faccia ſopra la porta di eſſo studio, vi è posta la testa di Iunio Bruto il ſecondo urn:collectio:0001:scu:01183 , coſa non men bella che rara, & de vno epitafio, che per eſſer molto effettuoſo, non ho voluto mancare di metterlo qui.
p.206 Quae tibi tùque mei potuerunt pignora amoris Nata dari, populo ſunt ſacramenta data
Et volui maiora nimis, ſed cura meorum
Fida, Tui prohibent, me cinerem eſſe rogi.
Allʼvn de lati di detta porta à man dritta ſi ci vede vn torſo dʼvna venere, di tanta bellezza che avanza lʼarte, ne maraviglia ſaria creder che fuſſe quella venere di gnido.
Apreſſo di queſta vi è vna ſtatua ſenza braccia & teſta dʼvn giovane tutto ignudo, che ſta cō le ginocchie in terra in vn atto gagliardo & è di maniera tanto carnoſa et bella che fa ſtupire i piu eccellenti ſcultori.
In lʼaltra parte de lo ſtudio ſtanno tre teſte maggior del naturale, & altre minori non conoſciute, & doi torſi, lʼvno di donna, & lʼaltro dʼvna giovane con gran numero di epitafii, & maſcare & altri fragmenti.
In vna ſtantia avanti li ſudetti doi ſtudij.
Nella parte piu alta, ci è vna teſta di donna quaſi come di Coloſſo & credeſi che ſia fatta per vna Città, ò provincia comʼvſavano di far li antichi, poſta fra doi vaſi pur antichi grandi & belli, intorno à detta ſtantia ci ſono nove teſte di Marmo, p.207 con i ſuoi petti grandi quanto al naturale, & la piu parte di eßi maggiori poſti ſopra poſamenti di noce alti ſei palmi in circa, fabricati con molto diſegno & lavoro, la prima di dette teſte è di Lucio Vero, la ſeconda di vna donna non conoſciuta, la terza ſi crede eſſer di Poppea, la quarta di Lucio vero piu giovane chel primo, la quinta di Adriano, apreſſo la quale vien vnʼaltra pur di Adriano piu giovane, quando anco non era Imperatore & cio ſi conferma perche tiene il perizonio & non ha veſte Imperatoria, ſeguita queſta la teſta di spazio in bianco padre di Marco è Lucio Vero, apreſſa la quale vi è vna teſta greca non conoſciuta, tutte rarißime per lʼeccellentia. In eſſa ſtantia ci è vna ſtatua, che ſta à ſedere & grande quanto al naturale veſtita di panno tanto ſuttile che ſcopre il nudo, creduta per la ſecura, appreſſo la quale ui è vna teſta di ſatiro, vna dʼun putto, & vna di altra donna; & vna figurina, che ſta à ſedere di pietra dʼAgata alta circa vn palmo e mezzo, appreſſo di quello vna teſta di vn termine di pietra roſſa & vaſo di marmo molto bizarro.
In vnʼaltro lato appreſſo vna fenestra, ci è vn torſo di vn giovinetto quanto al naturale, & vnʼaltro pur di Giouene piu piccolo tutti doi ignudi, p.208 & vnʼaltro di maniera molto gagliardo, che tien vn panno ſu la ſpalla ſiniſtra, vna testa dʼvn vecchio non conoſciuta, vn Satiro ſenza capo et braccia, che sta in vn atto molto strano, & vn Torſo di vn Cupido.
Fanno fregio intorno à detta stantia bellißimi quadri di pittura di man di Rafaello dʼVrbino cō molti ritratti di huomini famoſi venuti da Pittori Illuſtri, fra quali ſi vede quel di Papa Paolo III. & Carlo Quinto Imperatore, ſopra la maggior porta di detta ſtantia ſono doi uaſi di Alabaſtro grandi belli & tutti intieri.
In diuerſe parti di detta ſtantia & ſtudij, vi è grandißima quantità di epitafii, doue ſi uegono molte ſorte di Caratteri che dinotano il numero antico, & varij nomi di vfficij non piu ueduti appreſſo li authori, ci ſono ancho gran quantità de mani, braccia, teſte, gambe, & piedi, doue ſi uedono diuerſe ſorti di calciamenti, che ſi vſauano in quel tempo, con molti altri fragmenti.
In vnʼaltro ſtudio contiguo alla prima ſudetta ſtantia, quale è tutto foderato di velluto verde.
Nella parte ſuperiore ci ſtanno poſto ſopra vn corniccione LXXVI. bellißime teste, fra quali p.209 ve ne ſono xiij. di Marmo bianco, & di paragone grande poco manco dal naturale, & tre alquāto minore, vna di venere, due di donne vecchie, vnʼaltra di pallade, & due di Hercole, & lʼaltre non conoſciute, fra le quali teſte vi ſono poſti molti vaſi antichi di terra, vetro, & altre compoſitioni, & due venere nude di metallo alte poco piu di vn palmo, tutte intiere.
Nel ſecondo cornecione vi ſono poſti due teſte di marmo groſſe quasi quanto al naturale di donne, & lʼaltre nove piu piccole, fra quali ve ne ſono doi di ſatiri, lauorate con tanta diligenza, che non furon mai viste le più belle, & dʼun puttino che piange, indicata per coſa mirabile, vi è ancora in eſſo corniccione la teſta di Iunio Brutto di Metallo con li occhi ſmaltati eſtimata di gran prezzo, apreſſo la quale vi è poſto il dio priapo di metallo con una falce in mano, & tutto ignudo, poſto ſopra vn baſamento pur antico, di pietra precioſißima, ſeguita poi vn aquila di metallo poſta ſopra un fogliame, che ſeruiua per criſta dʼvna celata, appreſſo à quella vi è vna Cibale di pietra negra egittiaca, cioè nel modo che la faceuano li egitij, ſi ci vede ancor vna dea di natura di marmo bianco alta poco piu dʼun palmo tutta integra, p.210 & veſtita di varij animali & ha la teſta negra, ſopra vn oriolo da poluere de xxiij. hore vi è poſto ſopra vn Cino Cefalo di pietra finißimo & questo oriolo è poſto in mezzo dʼvna capra et dʼun bifolco, che ara tutta di metallo. Queſto ſecondo cornicione è ſoſtenuto dʼvn termine antico dʼvn Marmo bianchißimo con la teſta di donna, il qual ha nella eſtrema parte dʼabaſſo certe figure di mezzo rilievo, che gli fanno vn ballo intorno & dalli lati eſtremi eſſo cornicione è ſoſtenuto da due ſcancie piene di libri rari & riccamente ligati, lʼvna de quali nella parte ſuperiore vi è vna figurina dʼvn Hercole di Marmo, ueſtita con la pelle del leone; alla quale mancano le braccia & la teſta & moſtra che faceſſe vn ſtranißimo sforzo, ſtando con le ginocchie in terra, Appreſſo di questa è vna testa di donna, et vna mano pur di marmo. Nel ſecondo loco della ſcancia ſono tre teſte, & vna mano: nella altra ſcancia nella parte appreſſo vn meteoroscopio dʼargento, ſi ci vede vna venere belißima tutta nuda in atto di lauarſi in vn bagno, coſa rarißima, vn ſatiro di pietra roßa tutto intiero che ſona vn corno, & vna lucerna di metallo, ſotto à queſto fra certi bellißimi fragmenti, di marmo, & pietra nera ci ſi vede vn p.211 torſo di vna venere nuda tanto bello, che con pace di Roma, ſi po dire che non ci ſia il pare, ſu la tavola di eſſo ſtudiolo, anchʼeſſo coperto di veluto verde ui ſta poſto ſopra una figurina dʼun fauno, et la teſta di Socrate di marmo, famoſa & per la rarita & per lʼartificio. Appreſſo questo ci è poſto vn vaſo di metallo pur anticho con molti puttini di baßo rilevo, che peſcan & fanno diuerſi eſſercitij coſa molto rara che rege vn orologio da polvere con le colonne & cerchio dʼoro, à mandritta di eſſa tavola ci ſi vede vna figurina dʼvn Apollo cō vn panno ſu la ſpalla ſiniſtra ſenza piede & braccia, & vn torſo dʼun gladiatore, un toretto di marmo, & vn piede ſimile allʼallabastro ſutilmente lavorato, & molti altri fragmenti, fra quali ci ſi uede dui piedi, uno di metallo, & lʼaltro di marmo bianchiſimi di molta stima, quali per la ſua bellezza & rarità, mi è parſo di ricordarli, ſu la feneſtra di eſſo ſtudio ſi ci ueggon un piede dunʼaquilone, un toro una teſta dʼun putino col petto, & una Inſcrittione tutte di metallo.
Mi è parſo ancho di farmentione di vno oriolo chʼio vidi ineſſo ſtudio, poſto in vn vaſo di christallo di montagna con due cornice di oro, fra quali ci ſi vedono di molte gioie, coſa bella & di molto prezzo.
p.212 Apreſſo queſto ſtudiolo vi e vn camarino, anzi repoſtiglio pieno di coſe antiche, la piu parte di metallo, che volendo venire al particolare, ſaria neceſſario far vn libro da perſe, quiui ci ſi veggono tante figurine di huomini, & varij animali, lucerne, vaſetti, tali di criſtallo, cugni da far medaglie, celate, pezzi dʼarmatura da difeſa, cortelli, pugnali, ſpade, ferri dʼarme dʼaſtaglande, pili, ferri di frezza & altre arme, mißile, però tutte di metallo & dʼvna tempra durißima. Inſtrumēti da Chirurgi per medicare, ſigilli, chiave, anella fibule, & altri varij ligami tutti di metallo et antichi, & vn bichiero di criſtallo pur antico di rocca, lavorato alla ruota ſutilißimamente, & tante altre varietà di coſe, che non baſtariano molti giorni à vederle, non che à ſcriverle.
In caſa di Mons. Il Veſcovo di Ruſtici, edificata già dal Cardinale de la Valle. ſuo zio; ne la contrada de la Valle.
SV la prima porta del palagio da la parte di fuori è vna grande e bella teſta di Giovue col petto mezzo ignudo.
p.213 Nel primo portico terreno, che ſi truoua; ſi veggono ſdue teſte antiche, vna da mandritta, lʼaltra da man manca.
Per le altre parti del medeſimo portico ſono molti fragmenti antichi, e fra gli altri vna testa di vn Coloſſo di marmo.
Per le quattro faccie del cortiglio ſono molte antiche e belle ſtatue intiere; quattro da man dritta, altre quattro da man manca, due nel frontiſpicio; e due ne la parte oppoſita.
Gladiatore La prima ſtatua, che ci occorre da man dritta, ſi crede che ſia vn gladiatore; cioè vn di quelli, che anticamente di lor voluntà ſi conducevano in ſteccato con le arme in mano, e ſi eſpaneuano per vn vile prezzo à pericolo de la vita.
La ſeconda ſtatua è vn Bacco ignudo, che ſi tiene in teſta vna mano con vn raſpo di vua; con lʼaltra ſi tiene ſu il grembo pieno di frutti: Et ha vn bel cane a piedi.
La terza è vno Hercole poggiato ſopra vn tronco con vna teſta di leone al fianco.
La quarta è vn Bacco ignudo, che ha de le frutta nel grembo de la veſte, che ha in collo.
Orpheo Ne lʼaltra facciata da man manca la prima che ci occorre, e vno Orpheo con lʼarpa in mano. p.214 Fu Orpheo eccellentißimo muſico: onde fingono, chʼeſſendoli morta Euridice ſua moglie, andaſſe à lʼinferno, e la ricuperaſſe col dolce ſuono de la ſua cetra.
La ſeconda è vn Bacco ignudo in pie con vn cane à lato.
La terza è vn paſtore aßiſu ſopra vn tronco, e ſta in atto come di ſonare. Credono alcuni, che egli ſia Pane Dio di paſtori.
La quarta è vn Bacco con frutti in mano, & ha ſeco giu vn cane: e Bacco è girlandato di vue.
Venere Nel frontiſpicio à man dritta è vna Venere ignuda quando nacque de la ſpuma del mare: onde ha vn delfino appreſſo con la ſpuma in bocca, che queſta fittione accenna.
Ganimade A man manca è lʼAquila, che rapiſce Ganimede: perche i poeti fauoleggiano, che Gioue ſi cōvertiſſe in queſto augello, e rapiſſe queſto bel putto Troiano, che andaua à ſpaſſo cacciando per lo monte dʼIda: benche la licentia deʼ pittori lʼhabbia qui fatto ignudo.
Sopra queste due già dette statue è vna belliſſima lupa di Profido con Romolo e Remo à petto.
Ne la parte oppoſita al frontiſpicio ſono due ſtatue; de le quali quella che è à man dritta non ſi p.215 ſa chi ſia.
Lʼaltra da man manca è vn Scipione Africano; che da lo conquiſto de lʼAfrica fu coſi cognominato.
Sopra queſte due à lʼoppoſito de la lupa è vn bel delfino con vn putto ſopra à cavallo; come preſſo molti autori ſi legge, che i Delfini vaghi de belli fanciulli gli hanno portati à ſpaſſo à quel modo ſu per lo mare.
Neʼ cornicioni del frontiſpitio ſi veggono molte belle ſcolture antiche con molti grifi.
Neʼ cornicioni oppoſti ſono altre ſcolture anche di animali, e di putti, che pare, che vi giuochino.
Prima, che sʼentri ne la ſala del palagio, ſi trova vna statua inginocchiata con vn ginocchio: mira in ſu col volto: ha vna mano col pugno chiuſo ſopra la coſcia dritta; lʼaltra tiene ſteſa ſopra vn tronco, ſul quale è la ſua veſte ripoſta: Dicono che ella ſia vn deʼ figliuoli di Lacoonte.
Su la porta de la ſala, prima che sʼentri, ſi vede vna teſta antica: Vnʼaltra ne è ſu la porta oppoſita: & vnʼaltra ſe ne vede loro nel mezzo.
Dentro la ſala à man dritta ſopra la porta di vna camera ſi vede la teſta di Antonino Pio Imperatore. p.216
Su la ſequente porta pure ne la ſala ſi vede la testa di vn Conſolo.
La terza teſta, che ſi vede dirimpetto à queſta, ſi è la bella, ma poco caſta Faustina moglie di M. Aurelio Imperatore e filoſofo.
Ne la prima camera, che riſponde ſu la piazza, dove è la porta del palagio, ſi vede vnʼaltra teſta antica.
Per tutto il palagio ſi veggono le ante de le porte di varij miſchi bellißimi.
In caſa di M. Valerio de la Valle preſſo la detta caſa di Mons. Di Ruſtici
SI veggono nel cortiglio duo Satiri erti con pie di capre, con corna in teſta: ſono senza braccia: & hanno ſul capo vn cofino pieno di frutti di hellera ognʼvn di loro; ò pur di vue, che ſiano.
Dentro vna camera ſono otto teſte coʼ petti veſtite & armate: la prima è di Iulio Ceſare. la ſecōda è di Milone Crotoniate. che era coſi gagliardo, che ſi portava: vn toro in ſpalla. Ve ne ſono tre di donne: due ritratte dal naturale, & vna di maniera: ve ne è vna di Geta Imperatore, è due di puttini.
p.217 Vi ſono appreſſo da. CCCC. altre teſte picciole di piu ſorte di pietra; fra le quali vi ſono molti Hercoli, ſileni, pani, è molte ſorte di maſchere:
In caſa di M. Camillo Capranica, che hora ſi fabrica; ne la ſtrada dela Valle.
Prima che ſi mōti ſu, ſi veggono nel muro del palagio locate molte ſtatue antiche: Nelʼordine di baſſo ſono quattro ſtatue ſenza teſta: la prima è armata à lʼantica: la ſeconda è di porfido togata: la terza è pur togata di marmo bianco; la quarta è armata: è ſono poſte tutte ſopra alte baſi antiche che hanno inſcrittioni latine; vna ſola lʼha greca.
Ne lʼordine ſuperiore ſi veggono quattro altre ſtatue erte intiere, ma ſenza braccia: la prima è togata: la ſeconda è ignuda, con la veſte avolta nel braccio manco tronco: la terza è ignuda: la quarta è togata, è di donna.
Marſia Toſto, che sʼentra ſopra il palagio ne la logia, ſi ritrova à man dritta vn Marſia legato cō le braccia alte in vna colonna; quando Apollo fe ſcorticarloo viuo, hauendolo uinto à ſonare: perche il temerario Marſia haueua hauuto ardine di contendere ne lʼarte de la Muſica con Apollo.
Nettuno Dirimpetto à la porta di queſta logia, toſto che sʼentra, ſi vede vn Nettuno ignudo in pie ſopra p.218 vna antica e bella baſi: è ſenza braccia: & ha ſeco attaccato un buſto dʼuna nimpha marina, che dal mezzo in giu è peſce, ò delphino: coſa appropriata à Nettuno, che è Idio del mare.
Aʼ man dritta di queſto Nettuno è vna gran teſta di Giove; e quattro gran maſchere antiche di marmo.
Sabine Aʼ man manca ſi veggono due donne ſabine ueſtite: Tre altre Sabine nel medeſimo modo in pie veſtite ſono in capo de la loggia al couerto.
Queſte Sabine (come sʼè anco detto) furono di quelle, che Romolo, e i ſuoi rapirono, per potere fare deʼ figli, et aumentare la citta di Roma neʼ ſuoi principij.
Entrando poi ne la loggia ſcoperta ſi trovano poſte per ordine molte ſtatue: Da man dritta dunque ſi troua prima quella di Apollo ignudo da le coſcie in ſu: ha la man dritta ſul capo; la ſiniſtra tiene appoggiata ſopra la cetra ſua; perche, come sʼè altrove detto, gli attribuirono la muſica.
La ſecōda che ſi truoua appreſſo, vogliono che ſia di Giove: è ignuda, & ha vna aquila à piedi: perche queſto augello è à lui dedicato. Vi è di ſotto vna tauola marmorea con varie ſcolture; fra le quali ſi vede vn centauro.
p.219 La terza è vn Nettuno ignudo in pie: ha le braccia rotte. Meleagro Vi è ſotto vna tauola marmorea con la caccia del porco di Meleagro, il quale ammazzando il cinghiale, ne diede ad Atlanta ſua amata donna il capo; onde ne ſeguì la ſua morte, che la madre ſua ſteſſa gli procurò.
La quarta dicono, che ſia vn Fauno: è ignuda, avolta alquanto con vna pelle di pecora.
Fra il Nettuno, è il Giove già detti ſi vede in vna tauola di marmo, iſcolpita vagamente la hiſtoria del ratto de le Sabine; cio è quando Romolo (come sʼè detto) le rapì, per hauer de li figliuoli.
Sopra le quattro ſtatue già dette ne ſono altre cinque belle in piedi: quella, che è nel mezzo di loro è vn Mercurio ignudo con la veſte avolta nel braccio manco: le due eſtreme paiono due donne e ſono veſtite: le altre due ſono armate à lʼantica. Nel mezzo fra queſte cinque ſtatue ſono quattro tavole antiche marmoree con varie ſcolture: E ſotto le tre ſtatue di mezzo ſono tre teſte antiche.
A man manca di queſta loggia ſcoperta ſi vede ſu ne lʼordine ſuperiore prima vna Minerva togata in piedi: la ſeconda è vno Hadriano Imp. p.220 in pie armato à lʼantica. La terza è vno Hercule ignudo in pie con la pelle del leone in mano: la quarta è Othone Imp. armato à la antica in pie medeſimamente. La quinta ſtatua è di vna donna. Nel mezzo fra queſte cinque ſtatue ſono quattro tauole marmoree con varie ſcolture: E ſotto le ſtatue ſono tre belle teſte antiche.
Nel frōtiſpicio de la loggia ſono duo Re cattiui di porfido in pie veſtiti con calzoni à lʼantica: & ognʼvna di queſte due ſtatue ha di ſotto baſi antiche, con ſcolture da vna faccia, di vn che tiene vn cavallo per mano; da lʼaltra vna Vittoria alata con vn trofeo.
Sotto il prigione del frontiſpitio, che è man dritta, ſi vede giu in terra vn Bacco aßiſo, ma nō ha braccia: & ha à piedi vn cane ſenza teſta. Sotto lʼaltro prigione, che è da man manca è vn fragmento antico di vno Hercole, che combatte col leone.
A la parte oppoſita di queſti duo prigioni del frontiſpicio, ſe ne veggono duo altri ſimili, ma lʼvno è di porfido, lʼaltro è di bianco marmo.
In queſta loggia ſcoverta ſotto gli horticelli è ſopra, ſono varie tavole di marmo con diuerſe ſcolture dimezzo rilieuo: E per tutto ſi veggono molti p.221 altri varij fragmenti antichi. E dentro vna camera è vn peſo antico con ſuoi catinelli da attaccarlo, e ſuspenderlo.
In caſa di M. Bruto della valle: ſu la ſtrada della valle
Su la porta del palagio prima che sʼentri dentro, ſi vede vna bella teſta antica: credono che ſia di Giove.
Nel cortiglio poi dentro ſono alcuni fragmenti antichi con vna bella tavola marmorea variamente ſcolpita.
In caſa di M. Giovan Piero Cafarello; dirimpetto al palagio della valle
Qui ſi veggono dentro al cortiglio due ſtatue togate; le quali ſono pero ſenza mani, & alquanto guaſte.
In caſa del S. Giuliano Ceſarini: ne la ſtrada di Ceſarini
Si ritroua nel cortiglio di queſto palagio vno Adone ignudo, in piedi, ma ſenza braccia.
Vi è ancho vn ſimulacro di fiumerotto, con molti altri fragmenti, e torſi antichi.
Nel giardino del S. Giuliano, che non è molto da la caſa lungi, ſi veggono nel mezzo di lui quattro ſtatue quaſi intiere; perche ad vna manca la p.222 teſta, & à tutte le mani: Sono veſtite, & vna di loro ha vn vaſo in teſta: & le chiamano Cariatidi.
Vi è vna venere ignuda chinata col pie dritto: ma non ha teſta. E lʼè vnaltra figura dietro ignuda dal mezzo in ſu, ma è ſenza capo: e ſono tutte due queſte ſtatue dʼvn marmo iſteſſo.
Vi ſono tre figure veſtite ſenza capo, ne braccia: vnaltra ignuda pure ſenza braccia, ne teſta.
Vi è vna venere veſtita ſenza teſta: haueua già appreſſo vn cupido, del quale non vi è altro hora, che i piedi.
Vi è vn torſo di Hercole con la ſpoglia del leone ſu le ſpalle.
Preſſo la porta del giardino ſi troua vna ſtatua aßiſſa, ma ſenza teſta.
In caſa poi del S. Giuliano ſi veggono queſte altre coſe antiche: In vna ſtanza di ſopra, ſono duo Giani bifronti con alcuni fragmenti.
In vnaltra ſtanza ſi trovano entrando, à man dritta molte teſte, tutte poſte ſopra le loro baſi, è tutte col petto, ma parte ignude, parte veſtite.
Propertio La prima teſta, che ſi troua, è col petto veſtito; & è di Propertio, che fu vn Poeta Latino, che feriſſe dolcemente i ſuoi amori.
p.223 La ſeconda è di Veſpaſiano, & ha la veſte abbottonata ſu la ſpalla. La terza è di Fauſtina moglie di M. Aurelio pure veſtita.
La prima poi, che ſi vede ſopra vno armario, e la terza, ſono amendue di Bruto, e col petto veſtito. Quella, che è loro in mezzo, è di Cicerone. col cece nel naſo preſſo gli occhi, onde fu egli coſi cognominato, & ha il petto ignudo. Appreſſo ſi vede vn Bacco picciolo, che tiene alzata la mano piena di vue, & ha frondi di vite attrauerſate nel petto. Vi è poi vna figura piccolina intiera di donna.
Dirimpetto al Propertio è la testa dʼvno Imp. col petto ignudo, ſolo ha vn poco di panno abbottonato ſu la ſpalla: Appreſſo è vna Fauſtina col petto veſtito: E poi è la teſta di Auguſto giouanetto con la veſte abbottonata. Vi è poi vna teſta di Bacco, con vna spoglia di montone avolta ſu le ſpalle. Tutte queſte ſono opere bellißime.
In vnʼaltra ſtanza ſono tre bellißime teſte di Imperatori coʼ colli. Et vna teſta col buſto dʼvn figluolo dʼvno Imp. Vi ſono ancho da XX. teſte varie col collo, e ſenza collo.
Vi è vna teſta di donna di pietra negra. E cinque torſetti: Et vna gamba grande di bronzo p.224 lodata molto da Michele Angelo,
In caſa di M. Ambrogio Lilio: Su la ſtrada di Ceſarini
Dinanzi à queſta caſa ſu la porta ſi vede vna bella teſta antica, che dicono, che ſia di Pompeio; fu à tempo ſuo il primo cittadino, che haveſſe Roma: e volendo togliere à difenſare la Rep. & oſtare à C. Ceſare, fu da lui vinto in farſaglia, e fugendo, fu dal Re di Egitto morto.
Dētro la corte della caſa ſono molti torſi è fragmenti antichi; fra li quali vi è vna tavola marmorea antica, dove ſono iſcolpite le forze di Hercole.
In caſa di M. Aſcanio Celſi, preſſo la ſtrada di Ceſarini.
In vna ſtanza preſſo la corte ſi trova ſopra vna feneſtra la testa col petto ignudo dʼvn bellißimo Bacco, che tiene vna pelle di montone avvolta nel petto, E sta queſta poſta ſopra vna baſi.
Sopra vnaltra feneſtra è la testa col petto ignuda dʼvn garzonetto, che ha vna ghirlāda in teſta, & ha duo cincinelli ſotto la gola, à la guiſa, che ve gli hanno le capre: onde pare, che ſia testa dʼvn Satiro. E aſſai bella, è pare che à punto rida.
p.225 Vi è poi vnaltra teſta piccola ancho.
Nella corte in vno nicchio ſi vede posta ſopra vna baſi antica la statua di vno huomo ignudo da la metà in ſu.
Sopra la caſa dentro vna camera è vna teſta col petto veſtito, & abbottonato à la ſpalla, di vn finißimo, e bellißimo marmo.
In caſa di M. Tomaſo cavallieri, nella piazza de Cavallieri: preſſo à Ceſarini
Entrando la porta ſi trovano dentro vna camera, che è à man manca, molte teſte e figure antiche di marmo.
Vi è prima vn Fauno ignudo con vn grappo di vua in mano: con lʼaltra mano ſoſtiene vna pelle che li pende dal collo, & è piena di vua e di frutti: e ſta poggiato ad vn tronco, & è ſopra vna baſi antica di porfido.
Vi è poi vna venere ignuda, ſolo coverta con vn panno dal ginocchio in giu: non ha braccia, e ſolamente vna gamba.
Vi è vn puttino aßiſo, che mangia delle vue: ma è rotto e guaſto.
Vi è vnaltro putto, che dorme, ſopra vn ſcoglio: p.226 & perche tiene alcuni papaveri in mano, dicono, che ſia il dio del ſonno: percioche i papaveri hanno proprieta di fare dormire.
Vi è vna figurina veſtita, grande tre palmi: vogliono alcuni, che ella ſia dʼvn ſacerdote.
Ve ne è vnaltra ſimile, ma piu piccola. Vi è vn vaſo antico di marmo col ſuo coperchio.
Vi è vna teſta di vn puttino, che ride. Vnaltra teſta di vn Fauno.
Vi è vna testa di vna donna, che la chiamano Cariatide, che ha vn ceſto ſul capo.
Vi è vna bella teſta col collo di Auguſto. Vnaltra testa di donna.
Vi è vn Sileno aßiſo ſopra vno animale dʼIndia; alto duo palmi; e sʼappoggia ſopra vno otre, che premendolo con vna mano, ne fa ſpruzzare fuori de lʼacqua.
Vi è la Dea della natura alta vn palmo e mezzo; è posta ſopra vno altare; & ha la teſta, e le mani nere; e ſono in lei molti animali ſcolpiti.
Nella faccia de lʼaltare ſono quattro figurine di mezzo rilievo con vn candiliero in mezzo, perche vi fanno vn ſacrificio: è di ſopra lʼaltaretto ſono duo cerui di tutto rilevo poſti.
Vi è vna tavoletta marmorea, dove di mezzo p.227 rilievo è vno Hercole, che combatte con vn Centauro. Neſſo Centauro nel paſſare dʼvn fiume volſe torre Deianira ad Hercole, ma Hercole lʼammazzò. Eʼ il vero che Hercole altra volta ancho combatte con Centauri; i quali, come i Poeti fauoleggiarono, erano mezzi huomini, e mezzi cavalli.
In vn giardino, che prima ſi trouava, ſi veggono due ſtatue di alabaſtro cottognino attaccate inſieme, ma non hanno le teſte.
Appreſſo ſi vede vn torſo. Vna ala marmorea dʼvna vittoria. E vi ſono di piu, otto baſi di colonne, tutte intagliate, con molti altri fragmēti.
Ne lʼaltro giardino ſi ritrouano duo puttini à cauallo ſopra duo moſtri marini, che hanno la teſta di Elefanti: e da la loro bocca doueano vſcire duo fonti dʼacqua.
In vno nicchio ſi vede vna figura antica collocata, mezza ignuda, ma ſenza testa.
Vi è poi vn cavallo marino di mezzo rilevo; ſul quale ſiede vna donna con molti delfini intorno: e doveva eſſere vn pezzo dʼvn gran fregio.
Vi è ancho vna tavola marmorea in figura sferica groſſa vn palmo, & intagliata intorno in piccoli vaſi e fiori. p.228
In caſa di M. Martio, è M. Emilio Alteri: ſu la piazza de gli Altieri.
Si trova qui dentro vna loggia ſcouerta vna ſtatua intiera aßiſa in vna ſeggia del medeſimo marmo: tiene ſu le ſpalle vn mantello, che lo ſi rauolge ancho dinanzi dal ventre in giu: in modo che ha ignudo il petto, e le braccia. Et è calua.
Vi è vno Hermafrodito piu di mezzo ignudo, ma non ha teſta, ne braccia.
Vi è vno Hercole con la ſpoglia del leone. Ma le mancano le braccia è la teſta.
Vi ſono altri fragmenti ancho, e teſte belle antiche; fra le quali ue ne è vna di Iano con duo uolti: & vi ſono ancho deʼ torſi antichi.
In caſa del Capitan Giouan Battiſta di Fabij, nella piazza de gli Altieri.
In vna camera terrena ſi vede vna grande e bella ſtatua di vn fiume aßiſa e poggiata ſopra vn ſerpente: Eʼ ſtata neʼ giorni à dietro ritrovata in vna cātina preſſo la Minerua; e dicono, che gliene ſiano ſtati offerti parecchie migliaia di ſcudi, e vogliono, p.229 che ſia il ſimulacro del mare Oceano; che è quello, che tutta la terra noſtra circonda e gira.
In caſa di M. Hieronimo Altieri: ſu la piazza de gli Altieri preſſo S. Marco.
Nella corte di queſta caſa ſi trova toſto à man manca ſopra vna baſi vn ſacerdote di Cibele veſtito di lungo: nella mano dritta ha vn vaſo: E gli è appreſſo vnaltra statua ſenza teſta. Erano i ſacerdoti di Cibele enuchi.
Dirimpetto à queſto ſacerdote e vno Hercole ignudo; non ha braccia; ma ha ſu le ſpalle la ſpoglia del leone: & ſopra il tronco vn ſerpe iſcolpuito. Sopra lʼHercole è vna vrna antica bella con vn putto ignudo.
Quivi è ancho vna statua di donna veſtita di mezzo rilievo.
Appreſſo ſi veggono duo torſi vn di huomo, lʼaltro di donna.
Poi è vna pila antica, dove ſono iſcolpiti alcuni puttini alati con vna ſampogna di ſei canne in mano.
Ve ne è ancho vnaltra piccola con vna inſcrittione antica. p.230
In caſa di M. Piero Domenichi Maddalena capo di ferro: preſſo la piazza degli Altieri.
Esculapio Entrando nel giardino, sʼincontra toſto vna ſtatua grande di Eſculapio dio della medicina: e mezzo ignudo, & ha il ſuo manto gittato in ſpalla; & vn ſerpe nella mano ſinistra: Gli è à canto vna ſua figliuola vestita con vn ſerpe reuolto nel braccio: ſono amendui dʼvn pezzo isteſſo.
Nel muro è collocato vn fanciullo ignudo.
A man dritta ſi veggono Venere ignuda in vna feneſtrella, ma ſenza teſta e piedi; e due altre gran figure ſenza testa in vn nicchio. E vi è vna pila antica con varie coſe iſcolpita.
In caſa di M. Bernardino di Fabij à le boteghe oſcure, preſſo S. Lucia.
Atlante Nella corte di questa caſa è vn buſto grande di Atlāte ſenza braccia, ne viſo: ma ha ſu le ſpalle aggobbate vna ſphera marmorea, con tutti i cercoli è ſegni celeſti, che per lo cielo ſono, di mezzo rilieuo iſcolpiti: è vna coſa bellißima e rara: p.231 e ſe foſſe intiera non ſi potrebbe comprare. Finſero i Poeti, che Atlante foſſe vn gigante, che ſoſteneva il cielo ſu le ſpalle.
Vi è ancho vna gran statua togata di Eſculapio, ma non ha testa; e mostra il petto ignudo.
Vi ſono duo fragmenti di tauole grandi marmoree antiche con belle iſcolture.
Vi ſono ancho varij fragmenti di teſte, e torſi antichi, fra li quali vi è vn torſo di Bacco.
Vi è ancho vna statua grande di Antonino Caracalla, in habito di ſacerdote con veſte lunga: le manca il uiſo.
In caſa di M. Gaſparre di Amadeis: à le boteghe oſcure.
Cilebe Si vede nella ſala di queſta caſa vna bella ſtatuetta di Cibele veſtita, e con vna corona di torri in teſta; che coſi la dipingeuano gli antichi: Finſero i Poeti, che coſtei foſſe la madre di tutti gli Dei, e la pongono ſopra vn carro tratto da leoni. Di Frigia, oue ſommamente ſi riueriua, venne queſta dea ad eſſere ancho in Roma adorata.
In caſa di Fra Guiglielmo, à le boteghe oſcure, preſſo la piazza deʼ Mattei.
Entrando la porta à man manca ſi trova vna p.232 maſchera antica col collo, e con la bocca aperta, coʼ capelli lunghi, e con due cornecchie: Dicono che ſia la Luna: E vna opera di molta eccellentia.
Appreſſo ſi trova vno Antinoo moderno, cio è la testa col busto ignudo aſſai bello.
Vi ſono ancho fragmenti di vna pila, dove varie figure ſono, è vi ſi porta con grandi attezze à ſepelire vno huomo.
Nella vigna di M. Valerio S. Croce ſul mōte Aventino preſſo à S. Prisca.
Qui nel giardino ſi vede vn Conſolo veſtito cō la pretesta, e con vn baſtoncello in mano, nella guiſa che i conſoli andauano.
Vi è vnaltro cōſolo picciolo nel medeſimo habito e geſto.
Vi è vna Venere aſſai bella, ignuda dalla metà in giu. Vi è vn torſo dʼhuomo poſto ſopra vna colonna antica.
Vi è la ſtatua di vna donna veſtita, e collocata in capo della ſtrada.
Nel palagio del Revendiß. Savelli, che è nel Theatro di Marcello ſu la piazza Montanara.
Prima che sʼentri nel cortiglio, ſi vede accoſtata alta p.233 al muro vna gran tauola marmorea; doue è iſcolpito vn leone, e tre huomini armati con le targhe in mano, e pare che combattono.
Su la porta è vna maſchera antica grande, e ſimile ad vnaltra, che è nel detto palagio dalla parte, che riguarda à Piazza Montanara.
Su la porta di dentro il Cortiglio è vna tauola di marmo, doue ſono ſette figure iſcolpite, vna delle quali è vno huomo ginocchiato, come chi ſupplica, e prega.
A lato à questa tauola ſono due ſtatue di porfido vestite con calze à la anticha: ſono Re cattivi; ma non hanno il capo.
A man ſiniſtra del cortiglio è una gran pila con uarij animali iſcolpiti; e fra gli altri ſono duo leoni; ſu li quali tengono ſteſe le braccia duo huomini; e ſotto pare che ſiano duo cerui.
Poi ſotto la loggia ſi veggono molti fragmenti di pile antiche aſſai belle: E ui è una tauola, nella quale è iſcolpita una aquila grande con le ale aperte.
A man destra poi è una bellißima e grandiſſima pila con forſe xv. figure di huomini, e donne, la maggior parte ignudi; e tutti fanno qualche bello atto; come hercole hora lotta col leone, hora p.234 ha il cinghiaro in ſpalla, hora ſi tiene il toro ſotto il ginocchio: altri preme col ginocchio un cauallo, altri pone à terra un gladiatore, alti atterra lʼhuomo è il cauallo giu inſieme; altri col braccio manco pono giu un che ha tre capi: ſul couerchio ſono di naturale iſcolpiti il marito, e la moglie; per cui fu il monumento fatto.
Segue poi vn Mercurio di mezzo rileuo, con molti torſi, & altre figurette.
Vi è poi vn leone di paragone ſopra vna baſi del detto marmo; non ha testa; & è gran figura e bella.
In vnaltro cortiglio è vna pila figurata aſſai vagamente di huomini, e di varij animali.
In caſa di M. Gregorio Selupi, preſſo à S. Angelo in peſcaria
Sallendo ſopra ſi troua in vna corte di rimpetto à la ſala, poſta ſopra vna baſi, la teſta di Tito Veſpaſiano di bianchißimo marmo: e grande, come di coloſſo, & è coſi bella, che non ſatia mai lʼocchio di rimirarla. Non ha forſe Roma molte teſte piu belle di queſta. p.235
In caſa di M. Gentile Delfino. preſſo à S. Angelo in peſcaria.
L. Vero Dentro vna camera ſi trouano preſſo la porta à mano dritta alcune teſte: vna ne è di L. Vero, che fu compagno à M. Antonio filoſofo ne lʼImperio. Vnaltra bellißima è di Bacco. Vnaltra è di vn bel punto, che ride. Vnaltra di Antonio fauorito di Traiano. Ve ne ſono due altre teſte piccole.
Ve ne è vna, che dicono, che ſia di M. Aurelio giovanetto. Ve ne è vnaltra fatta di fantaſia.
Vi ſono due tauole marmoree; doue ſono di mezzo rileuo iſcolpiti duo bellißimi tori.
Vi ſono due tegole antiche di creta, doue ſono iſcolpite due vittorie alate.
Vi ſono molte altre vrne, & inſcrittioni antiche bellißime.
Nel cortiglio ſi veggono xvij. Sepolcri antichi con le inſcrittioni, & altri epitafii aſſai belli.
Vi è anco vna tauola di marmo, doue è ſcolpito vno huomo à cavallo: e ſotto il ventre del cavallo vn porco: & appreſſo vi è vno albero: e da p.236 lʼaltra parte di queſta tauola ſi legge vnaltro epitaſio.
In vna ſala di ſopra è vna ſtatua di marmo nero: dicono, che ſia di Canopo dio Egittio: perche Canopo è vna delle foci del Nilo; e i gentili à tutte le coſe attribuiuano la deità, e le drizzauano le ſtatue.
In caſa di M. Valerio della Croce: preſſo à piazza Giudea.
Dentro il cortiglio ſi troua prima vn torſo di Hercole maggiore del naturale.
Poi ſegue vn cauallo bellißimo, che ſta in atto di cadere: ha in vece di ſella, vna pelle; ſopra la quale ſta à cauallo vna donna Amazone vestita ſecondo lʼuſanza di quel tempo.
Si veggono ſopra vna baſi poſte due belle teſte di orſi. Vi è ancho vna teſta di leone.
Vi ſi vede Pane idio di paſtori ignudo, fuori che ſi auolge ſopra vna pelle di animale: ſta poggiato in vn tronco, nel quale è attaccata vna ſampogna di otto canne.
Segue poi vn toro sforzato, e poſto à terra da vno huomo, che li ſede appreſſo.
Sono appreſſo duo torſi piccoli antichi. E poi vna pila ſcolpita della caccia di Meleagro.
p.237 Vi è vna donna con veſte lunga, ma non ha capo, ne braccia.
In vn nicchio ſi vede vna donna poſta con veſte lunga, ma ſenza braccia, ne gambe.
In vnaltro nicchio è vna Venere ignuda ſenza piedi, ne braccia; & è poſta ſopra vna baſi fatta in forma di vaſo lauorato, doue è giu ſcritto vno epithafio.
Si vede in vnaltro nicchio aßiſa; e dinanzi à lei alcune altre, come poſte in giudicio.
In vnaltro nicchio ſi vede vnaltro picciolo torſo antico.
In vna loggietta poi di ſopra ſi troua poſto in vn nicchio vna teſta antica col petto veſtito, è poſta ſopra vna baſi.
In vna camera dētro vn nicchio ſi vede vna bellißima teſta antica.
In vn ſalotto ſi vede à man dritta ſopra lʼvſcio di vna camera vna teſta antica: vnaltra ne è ſopra lʼaltro vſcio ſeguente. Nel frontiſpizio poi ſopra vna porta ne è vnaltra: e ſopra lʼaltro vſcio è vna teſta di Giove.
In vn coritoretto ſono cinque teſte con alcuni fragmenti antichi.
In vnaltra camera ſono tre teſte antiche cō p.238 petti.
Di ſopra in unaltra camera è una teſta di Antinoo col collo. Appreſſo ſono cinque altre teſte.
Si uede in un tondo una bella figura di mezzo rileuo. Et in una tauola una bella teſta di mezzo rileuo.
Vi e ancho un uaſo antico di una pietra traſparente bellißima; & ha il ſuo couerchio: ponendouiſi vn lume dentro, coſi ſi uede per tutto di fuori, come ſe quel uaſo fuſſe una lanterna di carta.
Vi è un torſo di Apollo: benche ui ſia ancho la ſua teſta ſpiccata da lui.
Vi e uno Hadriano Imp. bellißimo di grandezza quanto un ſcudo dʼoro; e di marmo, ò cameo.
Vi e una uenere ignuda di bronzo bellißima, lunga forſe un palmo.
Vi e vno Hercole ignudo poco più dʼvn palmo, e di bronzo; e tiene con ſoma attezza ſoſpeſo da terra in braccio uno Anteo morto, del quale ſi ragiona altroue: queſta ſtatuetta pare miraculoſa, perche ſi regge in pie ſenza baſi, ne le oſta il peſo, che ha ſopra. coſa degna da trare à ſe la uiſta deʼ belli ingegni.
p.239 Vi e una uacca di bronzo bellißima quattro deta lunga.
Vi e vna tigre piccola intagliata in marmo coſi bella, che induce maraviglia à chi la riguarda.
In vnaltra caſa del detto M. Valerio, che e qui preſſo, ſi uede vn torſo antico di uno huomo.
In caſa del S. Honofrio S. Croce. preſſo à piazza Giudea,
Vale. Publ. Nella corte della caſa, ſi ued un Valerio Publicola togato quaſi à tutto rilevo in una tauola di marmo con queſta inſcrittione nella baſi; VALERIVS PVBLICOLA. Fu ritrovato neʼ fundamenti di queſta caſa. Valerio publicola fu un deʼ primi conſoli, che ſi creaſſero in Roma; e fu vn di quelli, che cacciarono di Roma i Tarquinij. Fu molto piacevole, & amatore della plebe, e della republica, onde ne tolſe il cognome.
Dinanzi la porta ſi uede un torſo di huomo ſopra un pilaſtro moderno, doue ſono le arme di S. Croce. Queſto buſto e ſtato molto lodato da Michele Angelo.
In caſa di M. Giacomo S. Croce: preſſo à piazza Giudea.
Entrando dentro ſi ueggono da mā dritta cinque p.240 faſci conſolari ſcolpiti in una tauola marmorea, ſono opera aſſai bella è curioſa à vedere: E la lor baſi larga un palmo con queſte lettere maiuſcole; FACES ET SECVRES CONSVLARES. Faſcie antiche Erano le faſci, è le ſecure nel tempo antico le arme, che à guiſa di lebarde, portauano in mano i ſergenti del conſolo: con le ſecure, che erano come accette larghe, punivano ne la vita i delinquenti; è le portauano nel modo, che ſogliono i ministri de gli officiali andare armati: le faſci poi, che erano con le ſecure attaccate, ſeruiuano, per battere alcuno errante; è per legarne con le corde i malfattori.
In vnʼaltra tauola di marmo di figura ouale ſono tre figure quaſi di tutto rileuo: quella di mezzo è vn putto con queſto ſcritto, AMOR: piu di ſopra ſi legge, FIDEI SIMVLACRVM. Da lʼvn canto vi è vna donna veſtita con queſte lettere; VIRTVS. Da lʼaltro canto è vno huomo col petto veſtito cō questa inſcrittione; HONOS; è coſtui stringe la mano à la Virtu. E come sʼè detto, di ſopra è il ſimulacro de la Fede.
Sono appreſſo tre piccoli torſi antichi.
Vi è ancho vnʼaltra tauola, dove è ſcolpita di mezzo rilevo vna donna veſtita è cinta con vn p.241 capitello in testa.
Dināzi al muro de la caſa ſi vede una ſpoglia antica, ò tropheo con alcune figurette iſcolpite: è vi è giu in piede; che ci dimostra, che ui foſſe alcuno, che queſto tropheo teneua.
In caſa del Reverendiß. Maphei, preſſo la Ciambella.
Si veggono in questo Palagio noue teſte belliſſime coʼ petti: fra le quali vi è vna Fauſtina, è tre altre di donne col petto veſtite aſſai belle: tutte ſono collocate ſopra loro baſi.
Vi ſono ancho LV. teste bellißima ſenza petto antiche tutte: Vi ſono tre buſti ſenza capo.
In vna tauola marmorea ſi uede un puttino ignudo aſſai bello. Vi è ancho vna vrna belißima di marmo.
Vi è vna ſtatua piccola veſtita, ma ſenza teſta: E di piu molti fragmenti antichi.
Vi ſono molti uaſi piccioli è grandi antichi dʼvna miſtura, che non ſi ritroua hoggi fra noi: ſono aſſai vaghi è belli; è fra loro ſono tazze, è bicchieri da bere, e lucerne, & vn membro virile.
Vi e vna teſta di Lacoonte ſenza collo, ſomigliantißima à quella della ſtatua di Beluedere.
Vi e vna donna aßiſa ſenza teſta. Vna ſtatua p.242 picciola intiera veſtita: Due ſtatue ſenza teſta delle quali vna e aßiſa. Nel cortiglio ſi veggono due ſtatue grandi veſtite ma ſenza testa.
Vi e vna donna aßiſa, ma ſenza testa, ne braccia.
Vi e vna pila antica couerta aſſai bella: nella quale ſono molte figure iſcolpite, e fra loro il Dio Pane con la ſua ſiringa in mano; & vn Cupido alato; e la libidine con altre ſimili figure belle.
Sopra il colonnello della ſcala ſi vede vn puttino ignudo con le ale, che ſerà forſe Amore.
Si vede murata nel muro de la caſa vna tauola marmorea ornata di varie, e belle ſcolture.
Sono piu oltre quattro epitaphij antichi aſſai belli.
In vnʼaltro cortile de la caſa ſono alcuni altri fragmenti antichi.
In caſa di M. Giulio Porcaro: preſſo à la Minerva.
Meleagro Da la parte di fuori ſu la porta ſi vede vna tauola marmorea, nella quale e iſcolpita artificioſiſſimamente la caccia di Meleagro, che vcciſe il porco di Calidonia, e con darne ad Atlanta il capo, procurò à ſe ſteſſo la morte per mezzo di Althea ſua madre iſteſſa.
Nel detto muro ſi veggono cinque altre tauolette p.243 di marmo; nelle quali ſono iſcolpiti vno aguzza coltelli, vn contadino, che ara il terreno; vn che toſa le pecore; vn carro tirato da bufali, con altri animali con vago artificio iſcolpiti.
Entrando poi dentro, ſi vede ſu la porta vnaltra tauola marmorea; doue ſi veggono molte donne iſcolpite; ſono veſtite, ma hanno fra loro vn huomo ignudo con molta vaghezza.
A man manca ſi vede vn bel friſo di marmo ornato di varie; ma picciole iſcolture, è di humini; e di animali, à guiſa di vna caccia. E ſopra questo friſo ſtanno altre figure di huomini ignudi aſſai belle e degne di eſſere riguardate.
A man dritta ſi vede ſopra vna baſi di marmo vn fanciullo veſtito: E ſotto la baſi è vn pezzo di tauola marmorea con ſcolture di huomini à piedi, & a cavallo, à guiſa di combattenti.
Europa Dirimpetto a la porta è vnaltra tauola marmorea, ne la quale ſi vede iſcolpito Giove in forma di toro portarne ſeco Europa: Innamorato Gioue di Europa figliuola di Agenore, è bellißima fanciulla, ſi convetì in toro bianchißimo; e con lʼeſſere bello, e manſueto induſſe è poco à poco Europa à dimeſticarſi ſeco, in tāto che ella hebbe ...are di poruiſi ſu à cavallo: Alhora Giove p.244 pian piano la conduſſe preſſo al mare, e paſſando lʼhelleſponto da lʼaltra riua, la violò: ma mentre, che Europa ſi vedeua le onde preſſo i piedi, temendo gridaua, e ſi volgeua à le compagne attenēdoſi con vna mano al corno del toro, e alzando le gambe e la veſte in ſu.
In queſto ſteſſo muro è vna teſta antica.
Ne lʼangulo del cortile da man manca ſi vede vna ſtatua ignuda ſenza piedi.
Piu oltre è la ſtatua dʼvno huomo veſtito poggiato in vn tronco: ha le calze à lʼantica, & allargando il paſſo moſtra vn bello atto: ma non ha teſta.
Vien poi vna ſtatua di donna veſtita, ma ſenza capo.
Eʼ poi il muro del cortile ornato di molti, e varij epitaphij antichi.
Dietro il muro del portico ſi vede à terra vn pezzo di marmo; nel quale è di mezzo rileuo vna porca, che da il latte à porcellini ſuoi, che con naturale e vago atto le poppano le mammelle.
Ne la ſtrada dirimpetto à queſta caſa ſi veggono tre ſtatue veſtite in habito graue e matronale ſederſi ſopra ſedi marmoree: ma non hanno teſta.
p.245 Dentro la chieſa di S. Maria della Minerva.
Preſſo lʼaltare maggiore ſi uede vn Chriſto ignudo con la corce in mano, opera di Michele Angelo fatta ad inſtantia di M. Metello Varo di Porcari, come la inſcrittione, che vi è il dimoſtra, che è queſta.
METELLVS VARVS ET PAVL. CASTELLANVS ROMANI MARTIAE PORTI AE TESTAMENTO HOC ALTARE EREXERVNT CVM TERTIA PARTE IMPENSARVM ET DOTIS. QVAM METELLVS DE SVO SVPPLENS, DEO OPT. MAX. DICAVIT.
Statue, chʼora ſi ritrouano In caſa del detto M. Metello Varro Porcarij con molte altre teſte & Torſetti Marmorei appreſſo alla Minerva.
Primieramente auanti sʼentra in caſa inanti alla porta vedeſi vna statua aßiſa in habito di matrona ſenza capo.
Ne lʼAngolo di queſta caſa ſi vede un Termine grande, nel cui epitafio vi ſi legge tale inſcrittione. C. LIVIVS. C. FILIVS. p.246 IVSTVS. NOV MIL. COHOR. IIII. P.R.D.LI. CINII. MIL. ANN. XIX. VIXIT ANNOS. XXXVII. H. S.E.T.F.I.
Vn Orſetto che mangia le pecore.
In vnʼ Pilaſtretto avanti la porta iſcolpito vn ſacrificio.
In lʼentrare in detta caſa vedeſi vn Torſo dʼImperator.
Appreſſo eui vn cauallo ſenza piedi con vn tronco dʼhuomo.
Vedeſi vn porco dimestico di mezzo rileuo bellißimo.
Vn pezzo di tavola marmorea, doue ſono ſcolpite varie figure col trionfo dʼAmore.
In vna marmorea tauola vi ſono due figure integre di quaſi tutto rileuo con vnʼaltra mezza figura, ſotto le quali ſono detta inſcrittione, ſotto la prima dice.
2 P. VEDIO. DIOGENI. FRATRI. VEDIE. FELICVLE. CONGNATE.
3 VEDIE. AVGVSTE. COGNATE.
Eui vn Rhinoceronte ſenza capo animale, bello.
p.247 Vi è anchora vn candeliere triāgolare antico.
In vnʼaltra tauola marmorea vna Diana di mezzo rileuo.
Appreſſo eui vn epitafio ritrouato fuori della porta di Santo Giovanni con tale inſcrittione, cioe, VENVLEIA. P.P.L. PHILEMATIVM. SIBI. ET. VIRO. SVO. M. PORCIO. M. L. POLLIONI. SCR. LIBR. AED. CVR. LICI. CVR. DE. SVA. PECVNIA. FECIT.
In vna camera appreſſo la porta dʼinnanti, ui ſono diece torſi piu che naturali & naturali, di grandezza di varie ſorti, cioe dʼHercoli, Hermafroditi, Bacchi, Venere Apollini, Satiri, Imperatori, & la piuparte ſono ignude Il Satiro è rauolto in vna veste radoppiata, & la Venere e dal mezzo in giu coperta con panno lino.
Sopra la credenza di detta camera vi ſono tre teſte picciole, fra quali è vna di vn prigione, lʼaltra dʼvna giuſtitia.
In vna corticella ouero orticello, vedesi vn Chriſto ignudo con la Croce al lato deſtro non fornito per riſpetto dʼvna vena che ſi ſcoperſe nel marmo della faccia, opera di Michiel Angelo, & lo donò à M. Metello, & lʼaltro ſimile à questo, p.248 che hora è nella minerua lo fece far à ſue ſpeſe M. Metello al detto Michel Angelo.
Appreſſo vedeſi, vna teſta di Leone quaſi à tutto rileuo bellißima vna pila di marmo doue è ſcolpita la morte di Meleagro figlio di Eneo Re di Calidonia & di Athena.
Vna pila di Cacco quando rubbò le vacche nel monte Auentino ad Hercole.
Vnʼaltra Pila antica con molte teſte iſcolpite.
Vnʼaltra pila antica con le forze dʼHercole col leone bella.
Vnʼaltra pila figurata di Maſchere & Feſtoni & porci.
Vna faccia dʼuna pila figurata & ſpecialmēte con il carro tirato da quattro caualli tutti à vnʼ pare, con vn Re di ſopra & altre figure.
Vnʼaltra teſta di Leone di mezzo rileuo.
Vnʼaltra pila con varie teſte & grifoni dalle bande.
Nella loggia eui vn conſole veſtito aſſai bello.
Dua ſerui ſenza capi accoppiati Inſieme tutti dʼvn pezzo, con due altre figurette appreſſo.
Vn Bue guidato per farne ſacrificio da un huomo, & è di mezzo rilevo in una tauola.
Vna statua grande veſtita dʼvn paſtore ſenza p.249 capo.
In vna camera appreßo à detta loggia vi ſono lʼinfraſcritte teſte, de quali alcune ſono co petti armati, & ignudi, et alcunʼaltre ſenza petto.
1 Di Tiberio piu grande del naturale.
2 Di Ottauio Cesare col petto armato piu grāde del naturale.
3 Di Marco Agrippa
4 Di Lutio Settimio col petto, & ha la veſte abbottonata ſopra le ſpalle.
5 Di Giulian felix ſenza buſto,
6 Di Antinoo col buſto
7 Di Caßio col petto
8 Di Sabina
9 Di Aurelio,
10 Di Nerva vecchio Imperatore,
11 Di Marcho Antonio Imperatore,
12 Di Marco Antonio
13 Di Marco Catone
14 Di N.
15 Di Veſpaſiano
16 Di Adriano
17 Di Brutto
18 Di Ottone
19 Di Lucilla p.250
20 DʼAntonia
21 Di Caßio
22 Di Cleopatra
10 Diece teſte uarie dʼaltri conſoli
12 Dodeci teste de varie donne,
Vna teſta di ſchiavo
Vna di Romolo
Vna di prouenza
Vna teſtina dʼvna venere
Vn torſo di Sileno
Vnʼaltro torſo
Vn Pilo de gioco de Satiri & Centauri
Tre porcelli fra grandi & piccoli
Vn Schiavo,
La Dea palla
Commodo,
Vnʼ re Cattiuo cioè prigione
Vn Hercoletto ignudo ſenza piedi con la pelle del leone auolta in capo,
Vn Ottone
Tre ſtatue diverſe & altri pezzi dʼAnticaglie.
Appreſſo ſi vede vna tauola marmorea di mezzo rileuo figurata dʼhuomini con vn leone combattente,
p.251 Vnʼaltra tauola pur di mezzo rileuo con il bibulco arante con vn paro de boui antichi
Vna Maſchera di mezzo rileuo bella,
Vnʼaltra Maſchera anticha,
Appreſſo molte ſorti dʼantichita come lʼaltre ò ſopradette con molti altri fragmenti, de quali nō ſe ne po hauere notitia di chi et à cui fuſſero fatte,
Aʼ Monte Cucullo poderetto del ſopradetto M. Metello Porcari fuori della porta di Santa Maria Maggiore à canto eſſa,
Sopra la porta vedoſi dui Conſoli grandi veſtiti integri.
Inanti alla medeſima porta vi ſono due dee intiere veſtite aſſai belle.
In caſa di M. Nicolo Stagni: preſſo lʼarco di Camillo, è dietro la Minerua.
Qui ſi vede vn bellißimo Hercole ignudo, cō la pelle del leone ſul capo, che li cinge il collo, ma non ha ne mani, ne piedi, che ſarebbe vna opera troppo rara. ſi vede preſſo la ſua man manca vna mano di putto, che egli doueua hauere forſed in braccio.
Vi è poi vna ſtatua intiera ignuda: non ha mani, ne piedi: chi vuole che foſſe di Giove, chi di Nettuno. E ſono queſte due ſtatue ſtate ritrouate p.252 ſu lʼEſquilie preſſo le ſette Sale in vna vigna di queſto gentilʼhuomo.
Si veggono ancho in queſta caſa molti torſi antichi veſtiti, è mani, è piedi, e varij fragmenti antichi.
In caſa de M. Paulo da Caſtro Appreſſo à lʼArcho Camilliano
Vedeſi di ſopra In vna camera appreſſo alla ſala vna teſta col petto veſtita ſopra vna baſi, chʼalcuni vogliono che ſia di ſocrate.
Appreſſo vna teſta di Fauſtina col petto veſtita con vna bella & garbata conziatura de capelli ſopra vna baſi.
Vn priapo ignudo integro ſopra vna baſi.
Vna teſta di Venere col petto ignudo ſopra vna baſi.
Vn torſeto di donna veſtita bella.
In caſa di Maeſtro Lionardo ſcultore preſſo lʼArco di Camillo
Doue queſto maeſtro fa lauorare, ſi vede la ſtatua di Hadriano Imp. ignuda à le coſcie.
Vi è vn bel torſo di Lucretia, che le faranno le membra, che le mancano.
Vi è vno Hercole intiero ignudo con la pelle del Leone auolta nel braccio manco.
p.253 Vnʼaltro Hercole ſenza pie, è con la ſpoglia del Leone ſu le ſpalle auolta.
Vn Bacco ignudo intiero; per che li faranno le braccia, che li mancano.
Vi ſono duo piccoli Bacchi intieri ignudi, & erti. Vi è vna Venere picciola ignuda, aßiſa.
Vi ſono due teſte ſenza altro; lʼvna e di Auguſto, è lʼaltra di Iulio Ceſare ſuo padre adottivo: è ſono bellißime. Vi è ancho vnʼaltra teſta antica: Et vna tauola antica marmorea bella con vna vacca iſcolpita di mezzo rileuo; che ha vn vitello à petto.
Dentro vna camera poi ſi vede la teſta di vn Pirrho con tutto il busto, armato; è ſopra le arme ha vn cappotto: in teſta ha vno elmetto con vna arpia ſopra, è duo monticelli; non ha braccia. Gia sʼè detto che Pirrho Re di Epiroti foſſe.
Vi è ancho vna bellißima testa con tutto il petto, è buſto di alabaſtro: & e vna Fauſtina; che fu moglie di M. Aurelio, come sʼè altroue detto: & e togata à lʼantica.
Vi è ancho la teſta col petto di alabaſtro medeſimamente de lʼImp. Antonino Pio: che è armato, ma ha ſopra le arme la toga.
Vi è ancho due teſte picciole, de le quali non ſi p.254 ſa dare conto chi foſſero.
Vi è ancho vna teſta di Fauſtina col petto veſtito, è poſta ſopra vna baſi.
Vi è la teſta dʼvn puttino aſſai bella col petto veſtito, e posta medeſimamente ſopra vna baſi.
Vi è la teſta dʼvna matrona maggiore del naturale, col petto di alabaſtro cottognino, veſtita, è poſta ſopra vna baſi.
Vi è ancho vnʼaltra teſta antica: vn torſo di Hercole; & vna teſta di Iano bifronte.
In caſa di Maeſtro Iulio di Sabini ſcultore, pure preſſo lʼArco di Camillo
In queſta caſa ſi veggono molte coſe antiche; come e vna teſta gigantea marmorea ſenza barba; che tengono che ſia Pallade. Vn Bacco piccolino quaſi intiero. Vna teſta col buſto di Iulia figliuola di Auguſto. Vna teſta col buſto de lʼImp. Giordano, quando era giouanetto. Vna testa ſola di Commodo Imp. Due teſte di Fauſtina: & vna di Auguſto. Vna teſta di Liuia moglie di Auguſto, ma attaccata è poſta in vn buſto moderno, Vna teſta picciola del Dio Termine: & Iano vnʼaltra di Iano con duo viſi; perche voleuano gli antichi, che queſto Dio vedeſſe le coſe paſſate, & le future: è per queſto in tal guiſa il pingevano. p.255
Galba Vi è anche la teſta col buſto togato de lʼImp. Galba: la quale dice eſſere di Miſſere Latino Iuuenale. Venne Galba molto vecchio, è doppo Nerone à lʼImperio, è nol reſſe piu che ſette meſi.
Vnʼaltra teſta bella pure col buſto togato, che la giudicano di Auguſto; dice medeſimamente eſſere di M. Latino.
Ve ne ancho vnʼaltra teſta ſola de L. Septimio Seuero Imp. che dicono eſſere di Miſſere Curtio Fraiapane.
Vi è ancho vna sſtatua piccolina veſtita & aſſiſa; che vogliono che ſia la Europa; che è la terza parte del mondo; à quella guiſa, che ſcolpirono ancho la Spagna, e la Dacia: laquale ſtatuetta con altre teſte ſenza nomi dice eſſere del Cardinale di Pariggi.
Preſſo lʼarco di Camillo.
Preſſo lʼarco di Camillo ſi vede ſu la piazza vn piede antico marmoreo di coloſſo.
In caſa di M. Auguſtino da Regio preſſo lʼarco di Camillo.
Nel cortiglio di queſta caſa ſi vede vna ſtatua di donna veſtita, fuori che le braccia, che ha ignude, e ſiede. p.256
In caſa di M. Franceſco di Aſpra, preſſo à S. Marcuto.
Copia Ne la loggietta di queſta caſa ſi vede la Copia in pie veſtita: & intiera, è tiene il ſuo corno in mano pieno di frutti. Finſero gli antichi queſta Dea de la fertilità e de la abondantia, come ne finſero ancho tante altre à diuerſi vfficij: Il corno, che le poſero in mano, fu quello, che Hercole tolſe al fiume Acheloo; il quale combattendo in forma di toro con Hercole, reſtò vinto. Ne gia vuole il corno deʼ fiumi pieno di fiori, e frutti dinotare altro, che (come sʼaltroue detto) la fertilità che da i fiumi naſce ne le contrade, onde eßi ſcorrono.
Vi è ancho vna Pomona, intiera: che, come sʼè detto piu volte, era la dea deʼ frutti.
Vi è vno Ariſtide aßiſo: ma non ha teſta. Fu Ariſtide Atheneſe, è giuſtißimo huomo.
Vi ſono ancho alcuni altri buſti antichi.
Sopra la caſa dicono, che vi e vn bellißimo Bacco intiero in pie; è che ſe ne doueua fare vn preſente ad vn gran principe.
In caſa di Mons. Giacomelli, preſſo à S. Macuto.
Si veggono qui in vna camera molte belle ſtatue antiche: Ve ne e vna ignuda in forma dʼvn p.257 paſtorello, che sta appoggiato in vn tronco, è ſona vna ſampogna. Vogliono, che ſia Pane dio di Paſtori; e tanto ne la Arcadia celebrato.
Vi è la statua intiera di vn Fauno ignudo poggiato ad vn tronco: sta ridente, con vn baſtone in mano, & in atto di volere battere vnʼhidra, che gli haueua tolta de lʼvua.
Meduſa Vi è vna Meduſa intiera veſtita, fuori che le braccia, che ha ignude: ha vno elmetto in teſta, vnʼaltro in mano. Fu Meduſa bellißima donna, e coʼ capelli aurei: ma perche Nettuno ſi giacque cō lei nel tempio di Minerua; le furono da questa Dea in vendetta mutati quelli pretioſi capelli in ſerpenti: contra questo coſi fatto mostro venne Perſeo armato de lo ſcudo di Pallade, e ſi la vinſe e mozzolle il capo: il quale haueua forza di conuertire in ſaſſo chiunque il miraua. Questa teſta hanno poi ſempre depinta nello ſcudo, & in petto à Pallade, per dinotare il ſuo gran valore, e per moſtrare, che Perſeo in virtu de lo ſcudo ſuo vinſe questo gran moſtro.
In vnʼaltra camera preſſo al cortiglio è vna gran Venere ignuda aſſai bella, ma non ha mani.
Vi è vna teſta col petto veſtita di Fauſtina fatta già vecchia. p.258
Livia Ve ne è vnʼaltra pur col petto vestito di Liuia Druſilla. Fu costei moglie di Auguſto, il quale lʼamò con tutto il core; & la tolſe à Tiberio Nerone, col quale ella era prima maritata; & gliela tolſe grauida, della quale era già prima nato Tiberio, che reſtò ſuo ſuceſſore ne lʼImperio di Roma. Fu bella e ſauia donna.
Vi è vna teſta col petto di M. Aurelio, quando egli era giouane, e Conſolo.
Vi è la teſta di Ottavia ſorella di Auguſto, e moglie di M. Antonio Triumuiro, che la trattò coſi male laſciandola, per darſi morto e viuo in potere di Cleopratra. Fu Ottauia honeſta e gratioſa donna; & ha queſta ſua testa vna mammella nel petto ſcouerta.
Vi è ancho la testa col collo di Iulia figliuola di Iulio Ceſare, e moglie del gran Pompeio.
Vi è vna teſta col collo di Caio, nepote di Auguſto, cio è figliuolo di Iulia ſua figlia, e di M. Agrippa. In nome delquale Caio, e Lucio fratelli edifico Auguſto vna bella Baſilica, che fino al di dʼhoggi ſe ne vede grā parte in piedi preſſo la porta di S. Maria, e volgarmente vi chiamano le Therme di Galluccio. Ma queſti duo nepoti di Auguſto morirono aſſai giouanetti [...] dunque p.259 eſſere piu toſto de lʼImp. Caio cognominato Caligula dal eſſere il primo che vſi à portare molte gioie nelle calze: e fu figliuolo di Germanico.
Vi è la teſta di Cornelia moglie di Pompeio, et amata molto dal suo marito.
Vi è vn Iano con duo volti; che il finſero coſi gli antichi, perche vegga le coſe paſſate, e le future; onde il pongono nel principio dellʼanno per queſto effetto; e li attribuiſcono la guardia de le porte, le quali e dentro e fuori riguardano; anzi da lui le chiamarono Ianue.
Ne la ſala ſopra la camera è vna teſta di Fauno col buſto aſſai bella: ha le orecchie lunghe à guiſa di fiera.
Vi ſono ancho cinque altre teste col petto, e ſenza petto; che non ſi ſa di chi ſi foſſero.
In caſa di Maestro Thomaſo ſcultore, preſſo à S. Macuto.
Qui ſi veggono due belle teſte di Fauſtina, allhora che ella era giovane bella.
In caſa di M. Domenico de Negris preſſo à S. Marco.
Si uede dentro vna corte la ſtatua intiera di vna donna, che è la Dea Copia, della quale altrove ſi ragiona aſſai: ha il ſuo pieno corno nella mano p.260 ſiniſtra: e sta vestita di vna camiſcia ſottilißima creſpata fino à piedi; ſopra la quale ha vnaltra veſte; e con la mano dritta tiene vn plico di queſta veſta allargata: tiene aſſai vagamente cōcia la teſta; perche ha in due parti i capelli diuiſi; la parte dinanzi è raſſettata in ſei trezze rauolte tre per banda, e pendenti ſopra le mammelle: lʼaltra parte deʼ capelli di dietro ſono di pari raſſettati, & agguagliati, e legati vagamente con vn cordone in mezzo.
Appreſſo ſi vede vna nimpha ignuda dalla metà in ſu; e giacendo dorme: e tiene nella mano ſiniſtra vna vrna.
Poi ſi vede il ſimulacro di vn fiume giacente e veſtito: ha nella mano ſiniſtra vn corno: ma è ſenza testa.
Vi è poi vn torſetto di mezzo rileuo: sta ignudo, e con vn baſtone in mano: Dimostra eſſere ſtato di uno Hercole.
Nel palagio di S. Marco.
Dinanzi al palagio ſu la ſtrada ſi uede un grādißimo, e bellißimo vaſo antico: nel quale ſoleuano anticamente nelle ſtufe bagnarſi. vnaltro ſimile ſe ne uede dinanzi à S. Salvatore del lauro.
Dinanzi à la porta della chieſa di S. Marco p.261 ſi vede ſopra vna baſi moderna, posta vna gran ſtatua di donna; che pare vn coloſſo.
Montando ſu nel palagio, toſto che ſi giunge in capo delle prime ſcale, ſi vede in vna feneſtra, che riguarda à la prima parte, che ſi ritroua, del correturo; vna bella antica teſta, e maggiore del naturale.
Nella ſala principale del palagio è vn bellißimo e famoſo mappamondo, grande & attaccato ſu alto nel muro. Dentro la ſala, ma ſu la porta della prima camera, è vno idolo antico in piedi.
Dentro poi queſta prima camera è vna bella testa antica.
In vna loggia couerta, che è ſopra queſto palagio, ſi trouano due ſtatue antiche; vna di donna veſtita aßiſa; lʼaltra di huomo ignudo ſopra vn trōco aßiſo; e col pie ſopra vn garzonetto ignudo, che è ſenza testa: del quale tiene ancho con vna mano tirato in ſu il braccio.
Vi è ancho vn bel torſo antico.
Prima, che in queſta loggia ſi entri, ſi vede in vn muro murata vna tavola marmorea con alcune donne di mezzo rileuo, che vāno mà ſacrificare con vn bue, vn montone, & vn porco: Si vede queſto ſacrificio depinto à punto, come quiui è; in p.262 vna camera terrena di M. Curtio Fraiapane.
Nel giardino, che è ſopra il palagio ſi troua ſu lʼentrare vna teſta antica poſta in vna collonetta quadra, à lʼantica. Vi ſi vede ancho, in terra vn mezzo pie di vn coloſſo: Et vn fragmento, nel quale pare che ſia Cleopatra col ſerpe al petto, con altre donne piangenti e doglioſe.
Si ritroua piu oltre in un muro dentro vna feneſtrina vna ſtatua in pie con vn baſtone in mano, ma è ripezzata di fragmenti: Nel medeſimo muro ſono due altre ſtatue imperfette; delle quali vna ha vn cane appreſſo, & pare che habbia in collo la ſpoglia di vna fiera.
In caſa di M. Curtio Fraiapane, preſſo à San Marco.
In vna loggia ſcouerta è vn Mercurio ignudo in pie con le alette ſul capo.
Vi è ancho vn bel montone antico di marmo bruno.
Cupido Dētro vna camera terrena è vn cupido ignudo con vn fagianotto, in braccio: la teſta è le gambe ſono moderne: Cupido è figliuolo de Venere; accende con la ſua face gli amanti, e con le ſue ſaette lor feriſce il core: Fu finto alato, perche facilmente ſi ritroua per tutto: cieco, perche fa ciechi i ſeguaci p.263 ſuoi: ignudo, perche fa, che gli amanti moſtrino apertamente tutti i loro affetti e deſiderij, come ſe ignudi steſſero: fanciullo, perche non inuecchia mai, ò pure perche fa à gliamanti coſe iſconcie e da putti fare.
In vʼaltra camera ſono molte teste col petto: fra lequali vi è vno Antinoo Bellißimo, che fu il fauorito di Hadriano Imp. Vi è vno Ceſ. Auguſto togato bellißimo. Vi è vn Siluano intiero, ò Bacco, che ſia. Vi è vn bel buſto con la testa di vn conſolo. Vi ſono tre altre teſte ſenza petto; tra le quali ne è vna dʼHadriano Imp.
In caſa di M. Domenico Capotio: In capo de la piazza di Sciarra.
Si trouano in vna loggia due ſtatue, vna di Pallade vestita: vnʼaltra ſenza teſta e veſtita à la moreſca: & è vna Diana.
Dentro vna camera poi ſi veggono molte belle teſte antiche: Vi è vna bella teſta col petto ignudo di Gioue.
Bruto Vi è Iunio Bruto con mezzo buſto. Queſto è quel Bruto, che facendo la vendetta di Lucretia, cacciò i Tarquinij di Roma, e fu il primo Consolo Romano che ſi creaſſe.
Vi è vn Priapo quaſi intiero. Priapo fu preſſo p.264 gli antichi il Dio de gli horti, cio è che haueva la cura di guardare gli horti, perche non ſolo non foſſero da le genti rubati i frutti, ma ne ancho da gli augelli guaſti.
Vi ſono due teste di Ottauio, ò di Ceſ. Augusto, che è quello iſteſſo. Vi è la testa di Macrino Imperatore.
Vi ſono due belle teſte di Sacerdoti antichi.
Vi è la teſta di Hadriano Imp. Vi è quella di Antinoo ſuo fauorito, e diletto.
Vi è la teſta di L. Settimio Seuero Imp. Romano. Vi è quella di Cleopatra Regina dʼEgitto.
Vi è la testa di un Hercole giuoanetto. Vi è quella di Iulia Mammea, madre del buono Aleſſandro Severo Imp.
Vi è la teſta di Apollo. Vnʼaltra pure di Apollo inghirlandata. Vnʼaltra di Venere.
Vi è vna testa di maniera.
Vi ſi vede ancho qui vno Horologio antico, & vna maſchera di marmo. Vi è ancho vn bellißimo, e raro poſamento fatto, e ſcolpito à guiſa di vn canestro aſſai bello.
Vi è ancho vn Bacco coricato ſopra vno otre, dalqual douea vſcire vino. Vi ſono duo Iani bifrōti.
Vi ſono altri fragmenti, e teſte, delle quali non p.265 ſi ſa dare conto particulare. E ſono tutte queste belle opere antiche state ritrouate in vna vigna di questo gentilhuomo preſſo à le Forme fuori della porta di S. Giovanni, in vn luogo, che il chiamano Baſiliolo.
In caſa di M. Lorenzo Macini, preſſo à San Marco.
Dentro la corte di queſta caſa ſi vede di rimpetto à la porta, affiſſa nel muro vna gran tauola di marmo; doue è ſcolpito vn triompho di amore: e vi ſi veggono molti cupidi, & altre figurette aſſai belle di huomini, e di donne con caualli, & altri varij animali, che moſtrano vna certa amoroſa laſciuia. Eʼ queſta vna bella e leggiadra ſcoltura.
Qui ſi vede ancho vna gran teſta di coloſſo antico. Vi è ancho vna testa di Leone, che sʼinghiotte vno animale. E vi ſono molti altri fragmenti antichi.
In S. Apoſtolo.
Dinanzi la chieſa di S. Apoſtolo ſi vede da vna parte vn grande e bel garrone di marmo antico: (unʼaltro à queſto ſimile ſi vede ſu la piazza di S. Maria maggiore.) da lʼaltra parte è vn bel leone di marmo, che giace ſopra vna baſi alta. p.266
In caſa de la S. Liuia collona moglie già di S. Martio Collona: preſſo S. Apoſtolo.
Nel cortile di queſto palagio vi ha vna antica pila, ò ſepolcro dʼvna donna chiamata Meliſſa, come da la inſcrittione, che vi è, ſi comprende.
In caſa di M. Mario Macaroni, à Macello di Corui.
Dinanzi la porta è vna baſi di pilaſtro con dōne che ballano, iſcolpite.
Su la porta della caſa è vna teſta col petto di Aleſſandro Magno Re di Macedonia, ma è moderna.
Dentro è vn vaſo di mezzo rileuo murato in vna colonna: vi è ſcolpito vno Hercole, che ſegue la uirtù; opera aſſai bella.
Nel cortiglio è vn cauallo guarnito con couerta, redini, pettorali, e ſimili coſe: non ha teſta; e moſtra che haueſſe vno huomo ſopra, perche vi appaiono le gambe del caualcante. Fu ritrouato à le Therme Antoniane, & è vn bel pezzo di antiquità.
Vi è vna sphinge con molti altri fragmenti. Vi è vno Apollo, vna Diana quaſi di tutto rileuo, ma non hanno teſta; e par che vadano à caccia p.267 con cani, e ſervitori dietro.
Vi è vna teſta col buſto quaſi di tutto rileuo di Antonino Caracalla: Era intiera ſtatua, ma cauandoſi nelle Therme Antoniane, fu rotta, e guaſta.
Su poi vna camera è vna teſta di Romolo col petto ignudo, giouanetto, coʼ capelli ſul fronte, e con vn poco di panno couerto ſu le ſpalle: Remo il fratello è in potere del Duca di Fiorenza, è bellißima teſta.
Vi è vna teſta di Herſilia Sabina moglie di Romolo, col petto vestito à lʼvſanza di quel tēpo.
Vi è vna teſta dʼHadriano. vnaltra di Traiano Imp. vnaltra di Aleſſandro Magno di mezzo rileuo.
Ve ne è vna col petto ignudo, che uogliono, che ſia di Marcello nepote di Auguſto.
Vi è vna picciola testa di Zoroastro; che fu Re di Battriani & inuentore della Astrologia, e de lʼarte magica.
Vna teſta di Iulio Ceſare piccola aſſai bella col petto. vnaltra testa non ſi ſa di chi fuſſe.
Vn piccolißimo torſo di Lacooute con vn poco del ſerpe dietro. opera aſſai lodata da MichelʼAngelo.
p.268 Vna testa di Mercurio con un cappello in capo, ma uario dagli altri, che ne gli altri Mercurij ſi veggono.
Vna testa del Sole di mezzo rileuo con li raggi ritrouato à le Antoniane.
Vna teſta di Minerua maggiore del naturale.
Vna tauola di marmo, doue è di mezzo rileuo vna donna, che ſuona attamente uno iſtromento muſico antico.
Vna statua di vn putto ſenza testa, e sta inginocchiato.
Tre teste, con alcuni altri fragmenti. Sul Campidoglio.
M. Aurelio Nel mezzo della piazza del Campidoglio ſi vede la bella ſtatua equestre di bronzo di M. Aurelio filoſofo & Imperatore; e ſta in habito e geſto di paceficatore: Dicono, chʼella foſſe di Antonino Pio; altri di L. Vero; altri di Septimio Seuero. A tempi noſtri è ſtata queſta coſi bella ſtatua da Papa Paolo III. condotta dalla piazza di S. Giovanni in Laterano, doue era, e locata ſuperbamente, come ſi vede nel Campidoglio.
Coſtantino Dinanzi la porta di Ara celi, che e da queſta parte, ſi veggono due ſtatue di Coſtantino Imp. ueſtite; e lʼuna ſta uolta à lʼaltra: ſono armate à lʼantica p.269 con vn baſtone in mano: Vnaltra statua di Coſtantino medeſimamente ſi vede ſu la Rupe Tarpeia. Coſtantino fu quello Imperatore, che diede à S. Siluestro lo ſtato di Roma, & eſſo transferi lʼImperio in Coſtantinopoli: e fu colui, al quale, per hauere vinto il Tiranno Maſſentio, il popolo di Roma drizzò quellʼarco trionfale, che ſi uede preſſo al Coliſeo.
Nilo A pie del palagio del Campidoglio ſono duo gran ſimulacri marmorei di duo fiumi; lʼvno è il Nilo, perche giacēdo sʼappoggia ſopra vna sfinge, che è peculiare animale de lʼEgitto; Tigre lʼaltro è Tigre fiume di Erminia, perche ha vna Tigre ſotto al braccio, che è fiera di quelle contrade: & hanno amendue il corno della copia in mano, uolendo ſignificare la fertilità deʼ luoghi, onde ſcorrono, e la bondantia di tutte le cose, che apportano. Non mancano già di quelli, che dicono, che queſte ſtatue ſiano de lʼAniene, e della Nera, fiumi che amendue ſcaricano le loro acque nel Teuere: ma non ſo come dire il poßano.
In queſta piazza ſi uede ancho vn capo groſſißimo di brōzo de lʼIm. Cōmodo, che troncādo la teſta ad vn gran coloſſo di Nerone, vi attaccò ſu queſta ſua. Di queſto ſi uede ſu nel palagio p.270 vna gran mano, & vn gran piede di bronzo, & vna pala pure di bronzo, che doueua tenere in mano. Fu Commodo, come sʼè altrove detto, figliuol de lʼImp. M. Aurelio, e fu cattivißimo Principe.
Si uede ancho ſu la piazza del Campidoglio vna Sphinge di paragone con lettre Egittie nella ſua basi: & vn bel leone pure di paragone, ma ſenza teſta: Vi è ancho un fragmento imperfetto di marmo, che è un leone ſopra vn cavallo, che pare che con molto ſdegno aſſalito lʼhabbia: Eʼ di tanta eccellentia queſto fragmento, che è stato giudicato maraviglioſißimo da Michele Angelo.
Vi ſono ancho due ſepolture antiche; vna di Agrippina con queſta inſcrittione.
OSSA
AGRIPPINAE M. AGGRIPPAE DIVI AVG. NEPTIS VXORIS GERMANICI CAESARIS MATRIS C. CAESARIS AVG. GERMANICIS.
E ſi ſono i moderni Romani ſeruiti di queſta ſepoltura per miſura di vn ruggio di grano.
Lʼaltra ſepoltura è di Nerone, e ſe ne ſeruono per miſura di ſale e di calce ; e vi è queſto ſcritto. p.271
OSSA
NERONIS CAESARIS GERMANICI CAESARIS DIVI AVG. PRON. FLAMIN. AVGVST ALIS QVAESTORIS.
Entrando nella caſa deʼ Conſeruatori ſi troua ſotto al portico che è da man dritta, vna tauola di marmo attacata al muro con bellißime figure iſcolpite; nel cui mezzo è come una porta, pure di marmo che pare, che sʼapra. Vi è ancho unaltra tauola marmorea, che ha in ſe ſcolpite genti e caualli, che pare, che combattono.
Toſto che sʼentra nel cortiglio di questo palagio, ſi trouano due ſtatue; vna ne è di Apollo, che ſta ignudo, & ha un cane à pie ſenza teſta: lʼaltra è di vna donna in pie veſtita,
Nel muro ſcouerto del cortiglio ſono attaccate tre belle tauole marmoree: doue di mezzo rileuo ſi vede lʼImp. Antonino triomphare della Dacia; ò pure, come alcuni altri uogliono, L. Vero Imperatore triomphare de Parthi: Furono queſte tauole tolte da la chieſa di S. Martina, che è presso à Marforio: nella quale chieſa di S. Martina ſi ueggono altre due tali tauole marmoree.
In vnaltra tauola marmorea pure attaccata al p.272 muro in capo del Cortiglio ſono deſcritti i nomi di molti Conſoli, e Pretori antichi, e di altri vfficiali antichi Romani.
Si vede ancho in queſto cortiglio vna Sphinge di paragone; & vna ſcimia di paragone medeſimamente.
Vi ſono infiniti altri fragmenti; fra li quali è vna teſta marmorea di vn gran coloſſo coʼ duo ſuoi piedi, & vna mano, & vn braccio, con duo pezzi del buſto.
Montando ſu nel palagio prima che sʼentri dētro, ſi veggono due ſtatue antiche; vna ignuda di huomo con vn martello in mano, ma ſenza teſta: lʼaltra è di vna donna veſtita, che ſiede. E ui ſono anco tre teſte antiche.
Entrando poi nella ſala ſi troua aßiſa vna grā statua moderna di marmo di leone X. drizzatali dal popolo di Roma, per molti beneficij & immunità, che questo Pontefice conceſſe à Romani.
Per le mura di queſta ſala, ſi veggono moderne, ma vaghe pitture deʼ gesti, e trionfi di quelli antichi gran Capitani di Roma.
In queſta ſala è vna mano, & vna palla di bronzo, fragmenti (come sʼè detto) di quel coloſſo di Comodo Imp. del quale ſi vede ancho in p.273 vnaltro luogo del palagio vn gran pie di bronzo.
Sono ancho in due fineſtrelle di queſta ſala due teſte antiche.
Hercole Nella prima camera, che ſi troua doppo queſta ſala; è vn bellißimo Hercole di bronzo in piedi ignudo: tiene ne la mano deſtra la claua, nella ſiniſtra i pomi dʼoro, che da gli horti de gli Heſperidi recò. Fu queſta ſtatua ne gli anni à dietro ritrouata nel Foro Boario nelle rouine de lʼAra Maßima: & ha nella ſua baſi queſto titolo.
HERCVLI VICTORI POLLENTI POTENTI INVICTO. D.D.L.M. FRONTO.
Fu queſto Hercole Thebano figliuolo di Gioue, e di Alcumena, e fu di marauiglioſißimo ualore, e per ordine del Re Euriſtheo fece di molte illuſtri impreſe; fra le quali ne ſono xij. famoſe, che uolgarmente chiamano le fatiche di Hercole. Et vna di loro fu quando andò ne lʼiſole Heſpiridi ne lʼoceano occidentale; doue era vn giardino, cō pomi dʼoro: ammazzò il ſerpente, che li guardaua, e vinte tutte le altre difficultà, che vi erano, colſe deʼ pomi, e ſe ne ritornò: E uincendo nella Spagna il Re Gerione, li tolſe quelle belle e famoſe uacche, che conduſſe in Italia; e che perche ne gli erano ſtate preſſo al Teuere rubate alcune p.274 da Caco, ricuperate che le hebbe, drizzò nel Foro Boario vno altare, che fu chiamato lʼAra Maßima; e vi ſacrificò la decima parte di queſte vacche. Perche egli ancho uinſe, & ammazzò nel boſco Nemeo vn leone, e ſtato ſempre depinto e ſcolpito con la ſpoglia del leone in collo.
In queſta ſteſſa camera è vn ſatiro di marmo coʼ pie di capre, ignudo, e legato con le mani dietro in vn tronco.
In vnaltra camera più a dentro è vna ſtatua ignuda di bronzo aßiſa ſopra vn ſaſſo rozzo di bronzo medeſimamente: è ſta in atto di uolerſi cauare del pie vna ſpina. ha vna colonna di miſchio per baſi.
Vi è ancho vnaltra ſtatua di bronzo ueſtita in pie con vna mano ſporta in fuori: la chiamano volgarmente la Zingara, per quello habito, che tiene: e ſta poſta ſopra vna baſi triangolare: E bella ſtatua: & vnaltra à queſta ſimile ſi vede in caſa di Mons. Archinto preſſo à S. Auguſtino.
Vi ſono ancho tre ſtatuette di marmo ignude, intiere, e quaſi ſimili: quella di mezzo è vn Bacco garzonetto.
Hadriano Vi è vna teſta di Hadriano Imp. aſſai bello p.275 con parte del buſto. Fu Hadriano (come sʼe gia detto) vn giusto e buono principe. E ſta questa teſta ſopra la porta di vnaltra camera, che è cō queſta congionta.
Vi ſono ancho due altre teste coʼ buſti: vna ne è dʼhuomo ignudo fino à le coſcie: lʼaltra è pure di huomo, ma ha veſtito il corpo; vi è ancho vna ſtatua di donna veſtita, in pie, ma non ha le braccia.
Entrando piu à dentro in vna loggia couerta, che riguarda ſopra la citta piana; è quella antica e bella Lupa di bronzo con Romolo, e Remo à petto: che fu forſe quella, della quale fanno è Vergilio, e M. Tullio mentione; e che Livio dice, che fu da gli Edili fatta fare inſieme con altre ſtatue, della condannagione di alcuni vſurai: e che da principio nel tempo buon della Rep. di Roma, fu in memoria di queſto atto, che vsò la lupa à queʼ bambini; poſto e tenuto queſto ſimulacro nel Comitio preſſo il fico Ruminale; perche qui furono queſti duo putti eſpoſti: poi fu transferito in Laterano, e finalmente nel campidoglio.
In queſta loggia è vna ſtatua marmorea di dōna ignuda dal ventre in ſu.
Vi è ancho vn Scimiotto di paragone.
p.276 Ne la ſcala della chieſa di Araceli ſi ueggono attaccate per le mura delle ſue ſponde, da otto tauole marmoree con varie, e belle ſcolture antiche.
In caſa di M. Eurialo Silueſtri camariero gia di Papa Paolo III. preßo la Torre di Conti, dietro al tempio della Pace.
Montando nel palagio ſi troua in vna loggia couerta vn Bacco ignudo in pie, inghirlandato di hellera, e poggiato col braccio dritto ſopra vn trōco del marmo ſteſſo: lʼaltra mano ſi tiene ſu la coſcia.
Quiui è ancho vna bella ſtatua di venere ignuda: ma le ſue gambe ſono moderne.
Entrando nella ſala ſi vede la ſtatua di vna donna Sabina in pie veſtita à lʼantica, e con le mani nella ueſte iſteſſa auolte. Vi è ancho la teſta de lʼImp. Hadriano giouanetto: ve ne è vnaltra, che credono, che ſia di Auguſto, alhora che egli era aſſai giouane: E ſu la porta di vna camera pure dentro la ſala vna bella teſta di Gioue.
Diana Dentro vna camera grande vi è poi vno Hercole ſenza teſta. Vi è vna Diana veſtita, che p.277 ha in teſta come due piccole corna: Diana (come sʼe ancho detto di ſopra) fu ſorella di Phebo, & è vna coſa iſteſſa con la Luna; e per queſto ſi finge cornuta; perche la Luna ſcema pare che habbia due corna.
Vi è ancho vn Bacco ignudo tutto; ſolo ha vna benda auolta al collo; & è ingirlandato di vue: con la mano ſiniſtra tiene vn uaſo da bere, con la deſtra molti grappi di vue. Gia sʼè detto di ſopra, che gli antichi finſero Bacco Idio del vino; e però il ſoleuano à queſto modo depingere.
Vi è la teſta con tutto il petto ueſtito di vna dōna Sabina: vnaltra aßai bella teſta ancho di vn giouanetto pure col petto veſtito.
Vi è la teſta col petto di Antonino Pio Imp. veſtito à lʼantica: la teſta col petto pure vestito di Hadriano Imp. vnaltra teſta ancho di Antinoo fauorito di Hadriano, pure veſtito à lʼantica: e ritrouato nelle rouine deʼ buſti gallici con molte altre antiche teſte e fragmenti.
Auguſto In queſta ſteßa camera ſu la porta toſto, che sʼentra, è vna bella teſta di Ceſare Auguſto col buſto veſtito.
Fu Auguſto (e sʼè anco detto di ſopra) figliuolo adottivo di Iulio Ceſare; nel cui tempo fra tanta p.278 pace, che era nel mondo, nacque in terra il Signor nostro Gieſu Chriſto.
Dirimpeto à queſta ſopra la porta oppoſita e vnaltra bella teſta di Pallade col petto vestito.
Sono ancho in queſta camera due tauole marmoree antiche: in vna è ſcolpito di mezzo rileuo vn leone, che ammazza vn toro: ne lʼaltra ſi vede vno idoletto iſcolpito.
In vnʼaltra camera piu adentro è vna bella ſtatua di Diana in pie veſtita: ha il carcaſſo dietro le ſpalle; & vna ſaetta in mano: & ha le ſue treccie rauolte uagamente dietro. Sʼe gia detto, che Diana conſeruando la ſua verginità va ſolo per li boſchi con le ſue nimphe cacciando.
In vnaltra camera ſi troua vn Fauno ignudo, in pie; e ſta in atto, che pare che balli: ma ha le braccia e la teſta moderne. Vi ſi troua vna Venere in pie vestita da le coſcie in giu: et ha le trecie legate dietro. Vi è vnaltra Venere picciola in pie, che eſce dal bagno ignuda: onde cō vna mano ſi tiene la camicia, che pende giu; con lʼaltra ſi cuopre le membra ſue vegognoſe.
Vi è ancho vn torſo di Imp. armato; al quale han fatta modernamente la teſta.
In vnaltra camera piu à dentro ſono p.279 molti e molti fragmenti, e teste antiche; fra li quali vi è vn torſo di Hercole ſenza teſta bellißimo. vi è la teſta di Diana con vna mezza luna in capo. M. Antonio Ve ne è vnaltra di M. Antonio Triumuiro, che fu coſi inimico di Cicerone, che il fece morire; ma egli accostandoſi con Cleopatra Reina de lʼEgitto, fu finalmente da Auguſto vinto.
Vi è quella di Cupido, che dorme; ma è imperfettta e guaſta: Ve ne è vnaltra di vn garzonetto, che pare veramente, che rida. Vi ſono ancho noue altre teſte bellißime; ma non ſi ſa anchora di chi ſi ſiano: Vi ſono molti altri fragmenti belli. Fra i quali vi è vna ſtatuetta di paragone aſſai bella; ma non ha ne teſta, ne braccia. E sono questa ſala e camere cosi vagamente depinte ed adorne; che pare che in vna fiorita e vaga primauera sʼentri: e ben dimostrano il gentile ſpirito del ſuo Signore.
Lucretia In vnaltro appartamento del palagio, piu ſopra, ſi ueggono molti altri fragmenti antichi, fra li quali ui è vn torſo di Lucretia mezza veſtita con vna camicia: vi faranno la teſta. Fu Lucretia colei, che eſſendo forzata da Seſto Tarquinio, ammazzò ſe ſteſſa per moſtrare la ſua innocentia, e fu cagione che lo stato di Roma ſi p.280 mutaſſe: perche ne furono cacciati gli Re, e ui furono creati i Conſoli.
In vn cortiglio ſcouerto di questo palagio, che è quaſi in paro à la prima ſala, che sʼè detta; ſono molti fragmenti: fra li quali vi è vn torſo di Hercole ignudo, ſenza teſta. Gladiatore Ve ne vnaltro di vn gladiatore ignudo, che ha il ſuo ferro à lato à lʼantica: Erano i gladiatori, come sʼe anco tocco di ſopra, huomini, per uile prezzo ſi cōduceuano in ſteccato ad ammazzarſi con altri huomini. Vi è ancho vna Leda ueſtita, ma ſenza teſta; & ha vn cigno dinanzi; perche ella fu da Gioue in forma di cigno fatta grauida: e ne nacque poi la bella Helena coʼ ſuoi fratelli. Vi è vn torſo di una donna Sabina ueſtita. E vi ſono tre pile, ò monumenti marmorei integri e belli.
In caſa di M. Aſcanio Magarozzi, preſſo Torre di Conti.
In vna ſala ſi veggono ſopra vna tauola molte belle antiche teste; e ſono,
La teſta col petto veſtita di Aleſſandro Māmeo, quando era conſolo; queſto fu il primo Imp. di Roma, che adoraſſe Criſto, perche hebbe Mammea ſua madre Criſtiana.
La teſta di vn tigre. La teſta col collo dʼvna p.281 donna Sabina. Vn torſo piccolino.
Vn Bacco piccolo aßai bello con vn pampino di vite con lʼvua in mano: ma non ha piedi.
Vna teſta piccola di Bacco di marmo roſſo.
Vna teſta di Hadriano Imp. col petto.
Vna teſta di vna figliuola. Vna teſta col petto veſtito di L. Vero, che fu vn buon Principe.
Vna teſta di Claudio Imperatore, che fu ſucceſſore di Galieno, e fe di gran coſe in arme, rompendo piu uolte i Gothi, e i Germani, che haueuano animo di entrare in Italia: ma non reſſe duo anni lʼImperio.
Vn putto ignudo con vn naſo in ſpalla in atto di uerſare acqua: e tiene ſotto il uaſo vn panno: ma non ha piedi. [spazio bianco] Due torſi piccoli.
Vi è vna tauola marmorea, dove di mezzo rileuo è vno huomo, che ammazza vn toro: et vn cane morde il toro; vn ſerpe li punge il ginocchio; vno ſcorpione, i teſticoli: Sono poi à pie dʼvno albero, vn ſcorpione, vna face, e la teſta di vn toro: Da la parte di dietro è vna colomba: di ſopra è il ſole, e la Luna con molti altri vaghi ornamenti: Eʼ vna de le belle ſcolture in marmo, che in tutta Roma ſi vegga.
Vi ſono due tauolette marmoree, doue di mezzo p.282 rilevo ſono duo huomini con le faci in mano.
Vi è vn Sileno nudritore di Bacco; sta ebrio, e dorme ſopra una otre di uino: ha ſopra vna inſcrittione. [spazio bianco] Vi è vn busto ignudo.
Vi è vn uaſo di paragone antico largo duo palmi: e perche vi è ancho il ſuo piſtello, doueua à quel tempo eſſere vn mortaio da piſtarui ſapori.
Vi è la testa di vn putto col collo, è da la banda ſiniſtra ha i ſuoi Crini acorti.
Vi è vna tauola di marmo, doue è di mezzo rileuo vno Hercole morto; e lo pongono ſul fuoco.
Vi ſono duo Termini con le lor lunghe baſi e col membro virile: vno è di Greco, perche vi ha queste due lettere Δ.Γ. lʼaltro è Latino.
In una camera preſſo la porta ſi troua vna dōna intiera veſtita. & aßiſa in vna Sedia à lʼantica. è aſſai bella, e uogliono che ſia Martia Otacilla Imperatrice.
Vi è ancho vnʼaltra donna pure vestita & aſſiſa nel medeſimo modo; che vogliono, che ſia Iulia Mammea; è aſſai bella.
Vi è vna teſta col collo dʼvna donna, maggiore del naturale, e quaſi di coloſſo.
Vi è una teſta col buſto e braccia di Eſculapio Dio de la Medicina: opera aſſai bella, e forſe la p.283 piu degna di quante in queſta caſa ne ſono; E ui ſono ancho molti altri fragmenti di queſto Eſculapio.
Vi ſi ueggono medeſimamēte molti altri fragmenti antichi: E tutte queste statue, e teste, ha questo gentilʼhuomo ritrouate ne la ſua uigna ſul monte Celio preſſo à S. Sthepano.
In caſa del S. Franceſco dʼAragonia. Dietro à S. Maria in via.
Nel primo giardinetto di questa caſa ſi vede vna bella fonte con vna statua intiera del fiume giacente, è poggiato col braccio manco ſopra vn crocodilo: onde ſi potrebbe penſare, che questa foſſe la effigie del Nilo.
Sono da man dritta e da man manca di questa fonte due ſtatue intiere togate in pie; e ciaſcuna di loro ha vn fagianotto in braccio.
Per le mura del giardino ſi veggono attaccate ſei teste antiche coʼ petti.
In vnʼaltro giardinetto piu a dentro ſono pure per le mura attaccate, XXII. teste antiche coʼ petti loro. p.284
In caſa di M. Hieronimo Fraiapane, dietro S. Maria in via, à le radici di monte Cavallo.
Entrando in queſta caſa ſi truoua dirimpetto à la porta ſul muro de la ſcala vn Cupido alato ſopra la ſua baſi; e riguarda attamente di trauerſo, e aſſai bello.
Nel cortiglio à man dritta ſono quattro belli torſi locati neʼ nicchi loro.
Giù à terra ſono tre altri torſi; di quali ne è vno di Hercole.
E poi vna ſtatua di donna veſtita, ma ſenza capo. Sono due altre teſte ſopra due porte di camere.
Sotto la loggia nel muro à man dritta è vna antica pila aſſai bella con varie figure iſcolpite; che vogliono, che ſia Paris quando giudicò de la bellezza delle tre Dee, per dare alla piu bella il pomo dʼoro.
Vi è vna teſta ſopra vna porta, che mena ad vnʼaltro cortiglio.
Poi è vna donna veſtita con vna teſta in mano: è piccola, & non ha capo. Vi ſono ancho alcuni p.285 altri fragmenti.
In caſa di M. Giacomo Colotio, dietro à S. Maria in via.
Nella corte della caſa à man dritta ſi troua poſta in vn nicchio la ſtatua di vna donna mezza ignuda aßiſa ſopra vn moſtro marino.
Si veggono nel muro molte tauolette marmoree con varie figure di mezzo rilieuo iſcolpite.
Vi ſono anco due pile, & altri molti ſepolcri con varij epitaphij, & torſi e fragmenti antichi.
Nel muro oltre molti epitaphij murati, vi è ancho murata vna pila antica con la figura di vn giouane iſcolpita, che ſta ignudo, ſolamente ha vn panno attaccato alle ſpalle con vn bottone; & ha in mano vn dardo, alquale con bel geſto appoggia il capo: preſſo à i piedi ha vn cinghiaro diſteſo; & vn cane, che pare che lo laceri coʼ denti.
In vna tauoletta marmorea murata ſu la porta della cuccina ſono iſcolpiti duo tori legati in vno albero, & domi à forza da vn che tiene i loro capi à forza ſu in alto.
In vna camera appreſſo à la porta ſi vede la ſtatua di vna donna veſtita, ma non ha braccia.
Ve ne è vnʼaltra ſenza teſta, che dicono eſſere Vittoria, Dea celebrata da gli antichi Capitani p.286 nelle vittorie loro.
Ve ne è ancho vnʼaltra pure di Vittoria.
Vi ſono quattro torſi antichi con molte teſte, e fragmenti aſſai belli.
In vnʼaltra caſa del medeſimo M. Giacomo, che è allʼincontro de la già detta, ſi uede la teſta di Antinoo coʼl buſto moderno.
In caſa di M. Stephano del Bufalo dietro S. Maria in via.
Nel portico di queſta caſa ſi troua toſto, che sʼentra, vna ſtatua di Venere veſtita. Vi ſi veggono ancho due teſte, vna di Giove: lʼaltra dicono, che ſia la Spagna: perche ancho à i Regni, & à le prouintie formauano gli antichi le ſtatue, come ſi diſſe ſopra della Datia.
Dentro vna camera terrena à man dritta del porticale ſi troua vna bellißima ſtatua dʼvno Apollo intiero, poggiato ſopra vn tronco col braccio manco; nel quale braccio ha auolto il manto, che giu pende.tiene con mano vnʼArpa; perche gli attribuirono la Muſica, come sʼè piu volte detto: & ha vn bel cigno à piedi. Queſta è vna delle belle ſtatue, che ſi veggano.
Harpocrate Quiui è ancho vna intiera e vestita ſtatua di Harpocrate Iddio del Silentio; che coſi gli antichi p.287 il chimaron: è uolſero, che ancho il ſilentio haueſſe il ſuo Dio: Era ancho Angerona Dea del ſilentio, la cui ſtatua ſi faceua con la bocca chiuſa è ſigillata.
Vi è ancho vno Apollo ignudo antico di creta, ma ſenza braccia. Eʼ vi è vna gran maſchera antica.
Dentro vnʼaltra camera terrena pur qui ſotto il portico ſi veggono vn Bacco & vn Satiro ignudi, in pie, & abbracciati di trauerſo inſieme: e di ſotto di loro è vna tigre del medeſimo marmo.
Vi ſi vede ancho vna bella antica baſi tonda con molte imaginette di mezzo rileuo intorno; che ſono Marte, Apollo, Giove, Mercurio, Hercole, Bacco, & Eſculapio.
Vi è vna ſtatuetta di Venere, è di Cupido ſuo figlio inſieme; ma la Venere è ſenza teſta.
Cerbero Nel giardinetto di queſta caſa ſi vede vn grā Cerbero di marmo con tre teſte. Hanno finto i Poeti che ne lʼinferno è vn fiero cane con tre teſte, e lʼhanno chiamato Cerbero: Dicono ancho, che quando Hercole ſceſe uiuo à lʼinferno, legò questo cane, ſi lo ſtraſcinò fuori nel noſtro mondo.
Qui ſi vede ancho vna tigre di marmo antica poſta ſopra vna baſi moderna.
p.288Vi ſono molte ſtatue: la prima che ſi troua à man dritta, è vna Diana in piè veſtita, ma ſenza braccia.
La ſeconda è vna Pomona col grembo pieno di frutti: perche, come sʼè detto di ſopra, queſta dea daua copioſamente al mondo deʼ frutti della terra.
La terza è intiera e togata di vn Flamine, cio è dʼvn ſacerdote antico. Qui preſſo sta vn ſeruo di miſchio perſico con vn peſo ſu le ſpalle, e chinato giu con vn ginocchio à terra.
La quarta è vna Venere intiera veſtita.
La quinta è vno Hercole intiero ignudo, garzonetto, e con la ſpoglia del Leone ſu le ſpalle.
In capo del giardino dietro la fonte, che vi è; ſi vede vna tauola marmorea doppia con varie ſcolture; e fra le altre vi ſono le tre gratie abbracciate inſieme; che finſero i Poeti (come sʼè detto di ſopra) che elle ſi ritrouaſſero ſempre con Venere à ballare ſeco, e farle feſta.
Qui è vna fonte bizzarra, e ruſtica vaghißimamente compoſta coſi nel monticello ſcabro, onde eſce lʼacqua, come nel ſuolo iſteſſo, che ſi calpista, & in ogni altra ſua parte: E ſi veggono ſu per le mura di queſto luogo ſei teſte antiche collocate; p.289 vna delle quali è Antinoo.
Dentro vnʼaltra fonticella, che pure quiui è, ſi vede vna antica ſtatua, giacere, & è Cleopatra.
Sallendo ſopra certe belle ſtanze del giardino ſi ritrouano dentro vna camera poſte ſu in ordine ſette belle teſte antiche co petti: la prima, che ci viene à man dritta è di Commodo Imp. La ſeconda è di vn Greco, & è di maniera. La terza è di M. Aurelio che fu buon Imp. La quarta de lʼImp. Maßimiano. La quinta è di Mario che nacque in Arpino, e fu ſette volte Conſolo di Roma. La ſeſta non ſi ſa di chi ſia. La ſettima dicono, che di Tiberio ſia; ſucceſſore di Auguſto; e nel cui tempo fu il Saluatore noſtro crucifiſſo. Maſſimiano fu cattiuo principe: reſſe tre anni ſoli lʼImperio doppo Aleſſandro ſeuero; e fu da lʼeſſercito ſuo ſteſſo in Aquileia ammazzato.
Queſte ſtanze e giardino ſono vn coſi delitioſetto e bel luogo, che ogni gentile ſpirito vi viuerebbe vna quieta e felice vita.
Ne lʼentrare di queſte ſtanze preſſo la porta vi è vna teſta dʼHadriano; vnʼaltra di Scipione Africano.
In vnʼaltra ſala ſi trouano molte teſte coʼ petti poſte ſopra baſi loro;
p.290 La prima che ci occorre à man dritta, e vna teſta di Venere con vn panno ſul collo.
La ſeconda è di Geta Imp. quando era giouane, con la veste bottonata ſu la ſpalla.
La terza è di M. Aurelio giouanetto pure con la veste attaccata ſopra la ſpalla con vn bottone.
Di rimpetto à la Venere è la testa col petto dʼvno Veſpaſiano veſtito, è poſta ſopra vna baſi di miſchio.
Sopra la ciminera è vna teſta petto veſtito di Antonino Pio.
Appreſſo e poi la teſta dʼvna donna con tutto il petto veſtito. Vi è vna bellißima teſta col collo dʼHercole.
In vna camera è vna teſta antica col buſto. Due teste picciole coʼ petti ignudi.
In vnʼaltra camera preſſo la ſala e vna teſta col petto ignudo di Antonino Pio.
Appreſſo vi e vna teſta di Liſia urn:collectio:0001:scu:00601 perſona di molta autorita preſſo i Greci, & ha nel collo la ſua inſcrittione, cio è ΛΥΣΙΑΣ.
Vi ſi vede ancho vna testa di donna di maniera col busto aſſai bella. p.291
In S. Pietro à Vincola.
A man dritta ne la muraglia verſo la ſacrestia ſi vede vna parte del ſepolcro di Iulio II. Pōtifice; doue e vn Moſe maggiore del naturale con le corna in teſta, con barba lunga; e tiene ne la mano ſiniſtra il libro de la legge del Decalogo, che egli hebbe dal grande Idio. Eʼ opera di Michele Angelo, ma da ſtare con qual ſi voglia de le antiche à fronte.
Vi sono poi due statue di donne veſtite. E di ſopra, due altre statue veſtite & aßiſe.
Piu ſu è vna noſtra Signora col figlio in braccio.
Vi è ancho Iulio II. iſcolpito con la teſta ſu alta ſul ſepolcro.
Poi vi ſono quattro teste di mezzo rileuo cō petti loro; che paiono Termini.
Vi ſono altre figure picciole di vccelli & animali con altri ornamenti iſcolpiti.
Dinanzi la porta di queſta chieſa è vn bello, e gran vaſo di marmo, come è quel, che ſi vede dinanzi à S. Marco. p.292
In caſa del Signore Lorenzo Ridolfi.
Qui ſono ſtatue, e teſte bellißime, che erano de la felice memoria del Reverendiß. Cardinale Ridolfi ſuo fratello.
Vi è prima vn Mercurio intiero ignudo col ſuo cappello in teſta.
Vi è vnaltro Mercurio ignudo intiero pure col cappello alato in testa: ha ne la mano ſiniſtra vna cetra, e ſta poggiato ad vn tronco: Queſta è bella ſtatua, ma è moderna.
In vna bella tauola di bianchißimo marmo, ſi veggono tre donne in habito ſacerdotale: vna de le quali tiene in mano vn ramo di fiore; vnʼaltra tiene vn uaſo coverto: la terza, che è in mezzo, tiene con amendue le mani lʼaltare: E tutte tre ſono in atto di u olere ſacrificare.
Vi è vn Hermaphrodito intiero ignudo, appoggiato ad vn tronco, e con vn cane à piedi.
Vi è vno Hercole ignudo bello.
Vi è vna Diana veſtita da cacciatrice coʼ panni corti; e tiene la mammella dritta ſcouerta: Eʼ questa vna ſtatua bellißima, e di qualche eccellente artefice.
p.293 Vi è poi vn bel Bacco picciolo ignudo, et appoggiato ad vn tronco.
Vi ſono quattro maſchere antiche bellißime.
Sono ancho qui molte teſte coʼ busti, e poſte ſopra le baſi loro; e ſono queſte.
Vna testa Nerua Traiano, che fu ottimo principe.
Vnaltra di M. Aurelio veſtita, & abbottonata ſu la ſpalla; la testa è di queſto principe, quando era giovane, & ha vn busto bellißimo di vna certa pietra nera. Eʼ tutto antico.
Vi è vna teſta di Catone col ſuo buſto aſſai bella; e propria.
Vnaltra ve nʼe di Commodo Imperatore, figliuolo di M. Aurelio: ha il buſto, & è tutta armata.
Ve ne è vnaltra di Antinoo fauorito di Hadriano col petto ignudo aſſai bella.
Vnaltra di Antonino Pio buon Principe: ha il buſto ueſtito, & abbottonato ſu la ſpalla, è ſcolpito in uarie e belle figurette.
Vi è vna teſta di Adriano col busto ueſtito, et abbottonato, e di diuerſe e belle figure iſcolpito.
Ve ne è vnaltra di Settimio Seuero Imp. col petto p.294 veſtito & abbottonato ſu la ſpalla.
Vnaltra di Bacco col busto medeſimamente ueſtito, & abbottonato.
Ve ne è vna di Scipione Aphricano urn:collectio:0001:scu:01173 col busto vestito, & abbottonato ſu la ſpalla: Qyesta teſta è coſa rarißima, e coſi vagamēte fatta di vna rara ſelice, che come vn ſpecchio, riſplende; che è tanto degna di eſſere mirata da ogni gentile ſpirito, quanto i fatti di queſto eccellente caualliero furono ſingulari e meraviglioſi: Eʼ queſta testa, calva; & ha la veſte ornata di oro; e sta ſopra vna baſi de la medeſima ſelice.
Vi è ancho vnaltra teſta di Antinoo aſſai bella; è ignuda nel petto, & maggior del naturale.
Vi è la teſta di Bruto bellißima col petto ignudo, ma ha vn panno abbottonato ſu la ſpalla.
Vi è la teſta di uno huomo coʼl petto ignudo; et ha la pelle del leone ſul capo, che li pende giu; ma la tiene ſotto il mento legata: Queſta è vna opera rara, & artificioſißima.
Vi è vna testa di donna, che ha il ſuo petto veſtito à lʼantica.
Vnaltra teſta di donna col petto ignudo aſſai bella; ma è opera moderna.
p.295 Vi ſono di piu tre teſte di Imperatori coʼ petti loro veſtiti & abbottonati ſu la ſpalla.
In effetto tutte queſte ſtatue è teſte, che in queſta caſa ſi veggono, ſono coſe scielte, e rare: perche ognʼuna di loro per la ſua bellezza merita di eſſere e mirata molto, e lodata da chiunque di queſte antiquità ſi diletta.
Nel giardino, e vigna del Reuerendiß. Cardinal di Carpi. Aʼ monte cauallo.
Nel primo entrare ſi vede ſopra la porta vna teſta giganteſca di Meduſa; neʼ cui cappelli ſi veggono ſerpenti auolti: Di Meduſa ſi è ragionato di ſopra.
Ne la ſeconda porta ſi vede ſu la porta, che mena al luogo, doue ſono le ſtatue; vn torſo de la Dea de la natura; de la quale sʼe parlato altroue à lungo.
Su la ſcala ſi vede vna Sphinge: vi ſi vede vno Eſculapio piccolo aßiſo col ſerpe à canto: ma è ſenza testa.
Ne la loggia ò cortiglio ſi vede nel mezzo vn bellißimo e grandißimo albero. E qui ſi troua p.296 poſto ſopra vna baſi vn Hercole ignudo intiero, poggiato col braccio manco ſu la claua ſua; la quale viene da la pelle del leone couerta, e ſta ſopra vn tronco: lʼHercole tiene la ſua mano dritta à dietro.
Qui ſi uede ancho vn vecchio uestito aßiſo: moſtra il petto ignudo, & vna gamba medeſimamente: ha neʼ piedi queʼ ligamenti à lʼantica: ma è ſenza capo.
A man dritta ſopra lʼHercole, ſi vede poſta ſopra vna baſi vna Pallade intiera veſtita con lʼelmo in testa, con lo ſcudo nel braccio manco, nel quale è iſcolpita vna teſta: e nel petto ha vnaltra teſta con vn ſerpe avolto: Appoggia Pallade la man manca in vn tronco, doue ſi uede rauuolto vn ſerpente: e ſcuopre i piedi: ma ha il pie dritto à dietro, per che piega alquanto il ginocchio inanzi.
Appreſſo è un Termino aſſai bello; ha vna veſte, che li cuopre le braccia: & è teſta di vn di quelli antichi famoſi.
Nel terzo luogo ſi vede vna ſtatua intiera di Vrania vna de le noue Muſe: E veſtita, e moſtra mezze le braccia ignude, e i piedi; tiene ne la mano dritta vna bacchetta quadra e lunga vn palmo: E aſſai bella ſtatua.
p.297 Nel quarto luogo è vn termino con le veſte, che li cuopre le braccia: & è pure testa di uno huomo celebre.
Nel quinto luogo ſi uede una bella ſtatua di donna veſtita, che ſi ſcuopre il uentre, e la gamba ſiniſtra: non ha teſta, ne braccia, & è poſta ſopra una baſi.
Nel ſeſto è vn Termino vestito della pelle del leone: in tanto che egli è vno Hercole, e tiene la teſta del leone in mano.
Nel ſettimo è vna aſſai bella ſtatua intiera, di vna donna veſtita con panni lunghi: ha le braccia ignude; & il braccio manco alzato ſu: e tiene in mano vna maſchera. Vogliono, che queſta ſia la Tragedia; che è vna parte della Poeſia. Nella Tragedia ſi trattano coſe horrende, terribili, miſte di ſpauento, e di commiſeratione: ha la Tragedia il ſuo principio piaceuole, eʼl fine doloroſo, come la Comedia ha il principio travagliato, eʼl fine quieto e piaceuole.
Ne lʼottauo luogo è vn Termino; & è uno Hercole col petto ignudo, e con la ſpoglia del leone ſu la ſpalla manca; e col piede di lui pendente: e tiene la mano appoggiata al fianco.
Nel nono è ſopra vna baſi, vna donna vestita p.298 aſſai bella, ma non ha capo, ne braccia.
Nel decimo è unaltra dōna pure veſtita, e ſenza, capo, ne braccia.
Nel undecimo, è un Termino ueſtito come gli altri, ma ſenza teſta: & è vn termine Dio de gli horti, come ſi puo uedere dal ſuo membro uirile, che ſi vede iſcouerto.
Nel cortiglio ſi vede medeſimamente vno Plutone Dio de lʼinferno; ignudo da la metà in ſu, et aßiſo ſopra vn cerbero: Il Plutone stende la mano destra: ma non ha il capo, ne il braccio manco, ne il piede dritto. E di Plutone, e di Cerbero sʼè parlato altroue.
Si vede giu in terra vna donna ueſtita, ma ſenza teſta, e ſenza braccia: e di vna pietra oſcura.
Vi ſi vede ancho giu uno huomo di statura di gigante con ueste lunga, ma non ha testa, ne braccia.
Vi ſono ancho tre piccoli torſi aſſai belli.
Nella bella loggia poi doue e la fontana, ſi uede in vn nicchio ſopra la porta vn paſtorello veſtito, & appoggiando il uiſo ſu la man manca dorme: & ha le gambe ſcouerte; e nella ſua baſi ſi leggono queſte parole;
AT SECVRA QVIES, ET NESCIA FALLERE VITAE.
p.299 Entrando nel fonte ſi vede prima da man māca vno Hercole giouane ignudo coʼ frutti de gli Herſperidi in mano: e sta poggiato ad un tronco con la ſpoglia del leone, e con uaga attezza ſi tiene la gamba ſiniſtra ſopra la deſtra.
Nel ſecondo nicchio ſi vede vn Fauno intiero con vno otre in mano in atto di uerſare acqua: ſta appoggiato in un tronco, e tiene il pie dritto ſopra vna baſi tonda.
Doue è poi il vaſo del fonte dirimpeto à la loggia ſi vede vna ninfa che giace, e dorme: è vna Nereide ninfa deʼ fonti.
Neʼ lati del fonte ſono duo puttini ignudi steſi à giacere, e tengono in mano duo augelli aquatici dalle cui bocche eſce lʼacqua: amendue questi putti con viſo ridente riſguardano la ninfa questa pare vna opera diuina, non che humana: Et amendue hanno i capelli legati dietro ſopra le ſpalle.
Queſto giardino, e vigna ſi puo giudicare e tenere non ſolo il piu delitioſo luogo da contado che habbia Roma, e tutta Italia, ma à punto vn paradiſo terreſtre: perche non è coſa, che per farlo compiuto, vi ſi poſſa deſiderare: qui ſi veggono ſtanze bellißime, e comodißime, giardino, e p.300 vigna delitioſißimi & vitilißimi; vna copia immenſa per tutto di ſtatue rare antiche, & altre opere di molta marauiglia con tante loggie, e lochetti di diporto, che quando è qui lʼhuomo, non ha piu che deſiderare per ricerarſi: Ma quello, che avanza ogni marauiglia, è queſta artificioſa e piaceuolißima fontana, fatta in questa ſua grotta con tanta arte e modo, che non ſi puo maggiore amenità, ne diporto, per vn ſpirito gentile, e ſciolto dalle paßioni volgari deſiderare. Ne ſi puo credere certo da chi con gli occhi propri non vede il luogo. Poſſa il gentile ſpirto del ſuo ſignore goderla quanto, e come egli vuole, poi che mostra al mondo vna ombra deʼ ripoſi del cielo. Ma è tempo di ritornare à lʼordine noſtro.
Dirimpeto al Fauno, ſi uede da man dritta in vn nicchio vna donna intiera vestita, con vn uaſo in mano, dal quale uaſo eſce acqua. Et ha queſta bella statua le braccia ignude.
Sopra poi in vna loggia ſcouerta, doue è la ciſterna ſu la porta della vigna ſono in duo nicchi due statue grandi di donna; quella che è à man dritta, è Pomona maggiore del naturale, aſſai bella; ſta vestita col grembo pieno di pomi; per che ella è la dea deʼ frutti. Lʼaltra da man manca p.301 è le Dea Flora con molti frutti nella mano māca, e con vna ſcudella nella dritta: ha le braccia ignude: E ſono amendue poste ſopra le baſi loro.
A man dritta ſopra vn poggio della loggia, che riguarda fuori, ſi uede di pietra Numidica la ſtatua di Serapi Idio de lʼEgitto, e ſta ſopra vna vrna antica col ſuo couerto vagamente da tutti quattro i lati figurata.
Nel detto poggio ſi uede appreſſo, vn Gioue col petto ſcouerto; nel resto è vestito: ha il braccio dritto ignudo, lʼaltra mano ſi tiene alfianco: ma non ha teſta.
Qui ſteſſo appreſſo ſi uede vna picciola ſtatua di huomo uestita, ma è ſenza capo.
Vi è una teſta di pallade maggiore del naturale, e col ſuo elmo in capo.
Vi è vn Iano bifronte, con duo volti. Vi è vna testa grande di Meduſa di mezzo rileuo.
Vi è vna tauoletta, ne la quale è ſcolpito vn Mitra dio di perſiani, che ammazza vn toro: è vi è vna testa de la luna da vna parte: da lʼaltra vi doueua eſſere il ſole: ma lʼopera è rotta.
Sopra vn marmo ſi uede iſcolpito vn cinghiaro disteſo: e per la inſcrittione, che ui ſi legge di ſotto, ſi comprēde, che quiui fuſſe vna Diana ancho.
p.302 Sono appreſſo alcuni altri fragmenti. Preſſo a la ciſterna ſu lʼentrare del giardino ſecreto ſi ueggono in una tauola marmorea due figure di nuomini veſtite, nel mezzo de le quali è vna albero di cipreſſo: è come da le loro inſcrittioni ſi vede lʼuno di loro era Aglibolo, lʼaltro era Malacchelo: è furono fatte per uoto: Di piu di queſti duo nomi ΑΓΛΙΒΩΛΩ ΚΑΙ ΜΑΛΑΧΒΗΛΩ vi ſono ancho altre lettere greche, & hebraice, e Caldee:
Entrando nel giardino ſecreto à man dritta ui e vna ſtatua di donna vestita, ma ſenza capo, ne braccia.
Da lʼaltro canto ſi uede vna pallade ſenza teſta, ne braccia.
Su la porta del giardino e vna donna col busto veſtita.
Hercole Vi è ancho vna tauola marmorea, doue è di mezzo rileuo vno Hercole, che tiene vna donna per li capelli, li cui gambe vanno à finire in duo ſerpi. Hidra Lernea Vogliono, che queſta ſia la palude Lernea, doue Hercole uinſe lʼhidra, che era vna ſerpente: e queſta fu una delle ſue fatiche: perche facendo questa palude, con le ſue pestifere eſſalationi p.303 di molti danni per quel paeſe; Hercole la ſeccò e col fuoco, e con altre arti, e la fe cultiuare, e reſe ſalutifera la contrada. Ma qui lʼHercole e ſenza capo.
Si ueggono poi in una urna lauorata di belliſſime figure, una teſta di leone erta con vn capitello in capo.
Sopra il muro del giardino e vna bella pila cō varie figure; vi ſono molte vrne con le inſcriuttioni: e molti altri epitaphij.
Entratoſi dentro il giardino ſecreto, ſi troua à man manca vna Pallade ueſtita, e posta ſopra vna bellißima urna con molte figure di huomini, di animali, e di augelli. Ma Pallade e ſenza teſta.
Vi e ancho una donna uestita, ma ſenza testa, ne braccia.
Vi e vn candeliero antico triangulare con tre belle figure antiche iſcolpite.
Vi ſono duo uoti fatti per uno iſteſſo, il primo à Gioue, il ſecondo à la Dea Sira.
Appreſſo al primo voto fatto à Giove; e vna ſtatua ſenza teſta; con duo animali, uno da man manca, lʼaltro da man dritta con queſta inſcrittione ſotto. p.304
I. O. M. SACR. VOTO SVSCEPTO PRO SALVTE.
AVG. GERMANICI PONTIFICIS MAXIMI. TR. POT.
D. VETV RIVS ANTIGONVS
D. VETVRIVS. SP. F. PHILO
D. VETVRIVS ALBANVS.
PATER CVM FILIIS POSVIT.
Appreſſo à lʼaltro voto fatto à la dea Siria, è vna donna veſtita & aßiſa in vna catedra; ma non ha testa, ne mani, e vi ſono da le bande duo leoni con questa inſcrittione di ſotto; p.305
DEAE SYRIAE SACR. VOTO SVSCEPTO PROSALVTE.
AVG. GERMANICI, PONTIFICIS MAXIMI. TR. POT.
D. VERIVS ANTIGONVS
D. VERIVS SP. F. PHILO
D. VERIVS ALBANVS PATER CVM FILIIS POSVIT.
Si vede ſopra vna vrna vn gram ſerpe rauuolto in vn tronco; che è aſſai bello.
A man dritta ſi vede vno Apollo ignudo ſenza le braccia, eʼl pie ſiniſtro: ha la ueſte tutta raccolta ſul braccio manco, che ſi ſtende fino à terra. Si tiene à i piedi vno augello; che pare vna anatra ma è grande: lʼApollo ha bel viſo, e sta poſto ſopra vna baſi, che è vna colonna lauorata, e bella.
Vi è vn candeliero triangulare antico con bellißime figure; fra le quali vi è vna Fama, che ſuona vna tromba; & vno Hercole con la teſta del leone, & con vna armatura inhaſtata in mano: p.306 lʼaltra figura è la Fortuna.
Vi è vn torſo aſſai bello armato di co[illeggibile xche manca ] done ſono molte figure iſcolpite.
Vi ſono poi da xii. vrne ornate e belle, cō mo[illeggibile] ti altri fragmenti.
Su la porta della vigna ſono due piramidi, e nella loro cima due palle tonde: e nel loro mezzo è una teſta.
Entratoſi dentro la vigna ſi troua à man maca ſotto il pergolare vna Nereide ninfa aquatica ſopra la ſua baſi, è poggiata ad vn tronco; e uerſa vna vrna, che tiene. Eʼ veſtita fuori che la mammella ſiniſtra, e che il braccio deſtro: Di ſotto vi ha una bellißima vrna, doue è ſcolpito vn carro, che quattro belli caualli il tirano. e lʼAuriga li regge con la mano ſinistra, e con la deſtra tiene una ſtatua in braccio. Plutone Queſto è Plutone Dio de lʼInferno, Proſerpina quando innamorato in Sicilia della bella Proſerpina figliuola di Cerere, la rapì à quel modo, mentre che ella tutta ſecura ne andaua per le campagne cogliēdo fiori. La ſi tolſe per moglie, e fella Reina del regno ſuo.
Qui preſſo ſono quattro piedi di coloßi aſſai belli.
Vi ſono poi da xx. vrne con diverſe figure, et epitha... [illeggibile] p.307 antichi, coſe tutte degne da riguardarſi. [illeggibile] poi vn Termino; il cui viſo e Giano bi... [illeggibile] perche ha duo viſi.
Appreſſo ſi uede la teſta col buſto ignudo di Traiano Imp. con vno Hercole ſotto; e vi è queſta inſcrittione; IMP. CAESARI DI VI NERVAE F. NERVAE TRAIANO AVG. GERMANICO DACICO. PONT. MAX. TRIB. POT. VIII. IMP. IIII. COS. III.
Ne lʼentrare del pergolare à man manca ſi troua una donna ueſtita, in atto di riuerente: non ha teſta ne braccia: & è poſta nella ſua baſi ſopra vna vrna.
Vi ſono due tauole di marmo con molte figure iſcolpite, con alcune altre urne.
Segue nel frontiſpitio del pergolare vna uenere uestita, ha ſolo la mammella dritta ſcouerta. Sotto il pie manco tiene lʼarco con la faretra: Vi è unaltra baſi picciola ſopra, doue ſono duo piedi, che moſtrano, che quiui era ancho Cupido. La Venere non ha teſta, ne braccia.
Segue poi vna donna veſtita, che tiene le gambe attrauerſate, e sʼappoggia ad un tronco, che è p.308 ſopra la ſua baſi, ma non ha teſta, ne braccia.
Poi è vna donna vestita di doppia veſte [illeggibile] ſopra vna baſi, ma non ha teſta, ne braccia.
Vien poi vn Domitiano di ſtatura di gigante, e tiene nella mano ſiniſtra la ſpoglia del leone di Hercole. ſta ignudo, e poggiato ad un tronco moderno: ſu la testa ha uno epithaphio di lettere antiche aſſai belle.
Appreſſo ſegue una donna con doppia ueſte, ma non ha capo, ne braccia.
Viene poi la Dea Pallade vestita & ornata il petto di ſerpi, che ſono i capelli di Meduſa. Ma le manca la teſta, e le braccia.
Segue poi, & è dirimpeto à la Venere ſenza teſta gia deſcritta; vna Liuia moglie di Auguſto: è poſta ſopra vna baſi, & è aſſai bella, ma non ha mani.
Dʼogni intorno à queſta pergola ſi veggono in terra ſotto i banchi da ſedere, da lxxx. vrne con varij epithaphij, e figure vagemente iſcolpite.
Fuori del pergolato ſi vede prima vna pila antica con moltre ninfe e ſatiri, & altre figure iſcolpite.
Vi ſono appreſſo duo tripodi dʼApollo con molte figurette, e con alcune colonne intagliate, &p.309 altri animali: Non ſo, ſe in Roma è vna ſimile, [illeggibile] bella coſa.
Vi è poi un poſamento tondo di ſacrificio in guiſa di colonna: e ui ſi ueggono intorno uarie figure; fra le quali ui è vn Sileno ebbrio, è tirato da molti: e ui ſi celebrano i Baccanali, cio è le feste di Bacco: E una delle belle opere, che ſi veggano in Roma.
Vi è ancho vn torſo di Apollo. Vi è vna figura ſenza capo, ma ueſtita di tutto rileuo.
Si vede poi vna donna ueſtita, e ſta ſu la baſi ſua in atto di caualcare: ma nō ha teſta ne braccia.
Vi è una Venere dal mezzo in giu nuda: ma non ha la teſta, ne il braccio dritto.
Vi è poi un Cupido che giace.
Preſſo à la venere pure hora detta, è vna Leda dal mezzo in giu nuda: ma è ſenza capo, e braccia, è poi aßiſa.
Vi è vnʼaltra figura col petto ſcouerto, e con due trezze ſu le ſpalle: moſtra di eſſere vno Hermaphrodito: e non ha testa, ne braccia: ſolo ſi uede, che ha vna mano al fianco.
Si veggono appreſſo in vn pezzo di marmo quattro donne, che ballano.
E poi in certi camerini inteſti di frondi di arboſcelli p.310 vn ſatiro aßiſo in vn tronco, m..[illeggibile] prima vna pelle di Leone. E aßai bello ... [illeggibile]
Vi è ancho vna leone di pietra miſchia aſſai [illeggibile] go. Vi è ancho vn torſo di Roma.
Si vede appreſſo vn giouane ſcolpito in vn marmo, che doueua eſſere couerchio di ſepoltura.
Per tutta la vigna ſono poi da xlvij. vrne con le loro inſcrittioni, e molti altri fragmenti, e torſetti antichi.
Benche ſia stato queſto luogo delitoſo e bello, aſſai lodato da molti dotti ſcrittori, non ſi puo non aimeno [?] della ſua gran uaghezza credere, ſe non da quelli, che visto lʼhanno: perche, come ſi dice, & è in effetto coſi: queſto bel giardino è vno vnico eſſemplare, dal quale hanno à torre il modello tutti quelli, che uogliono, ò penſano di fare in contado villa, che habbia à piacere.
Statue et altre coſe antiche, che neʼ luoghi publici per la citta di Roma ſi veggono.
Sul campidoglio ſi vede la bella & intiera ſtatua equeſtre di M. Aurelio Imp. di bronzo, locata in quel luogo ſopra vna bella baſi marmorea da Papa Paolo III. perche prima ſi vedeua ne la piazza di S. Giovanni laterano, doue è anchora in pie p.311 [illeggibile] vna baſi. Queſta è la piu bella è la intiera [illeggibile] antica, che in Roma ſi vegga: e ſe ne è ancho ragionato di ſopra con le altre coſe del Campidoglio.
In monte cavuallo ſono i duo belli caualli marmorei, onde ha il colle tolto il nome: e come dimoſtra lo ſcritto, che vi ſi vede, ſono opere di Praßitele, e di Phidia antichi, & eccellentißimi artefici. Dicono, che da Tiridate Re di Armenia foſſero condotti in Roma. Vogliono alcuni, che ſtiano male collocate preſſo le ſtatue di quelli duo giouani, che ſono lor preſſo: perche nel modo, che ſi veggono hora poſti; pare che della mano e del braccio di coloro ſi ſpauentino; il che dicono, che non ſogliano i feroci caualli fare. Si marauigliano ancho alcuni, come ſiano queſti ſimulacri coſi ſimili, & equali eſſendo ſtati da diuerſi maeſtri fatti.
Preſſo à S. Pietro in carcere ſi vede diſteſo in terra il gran ſimulacro chiamato volgarmente di Marforio: Queſto fu il ſimulacro del fiume Rheno, & era premuto col pie dal gran cauallo di bronzo, che Domitiano Imp. nel Foro Romano drizzò: Fu coſi detto perche ſteſſe preſſo al Foro di Auguſto, doue era il tempio di Marte; che vogliono che hoggi ſia quello di S. Martina; quaſi p.312 Martis Forum. Altri vogliono, che egli [illeggibile] gie del fime Nare, che mette nel Tevere; [illeggibile] do la prima lettera da Nar, in Mar. Sono ben [illeggibile] cuni altri, che voglion, che queſta fuſſe la effigie a [illeggibile] Gioue Panario ò fornaio, che haueua lʼaltare sʼvl campidoglio: perche quando Romani ſi trouarono eſſediati nella rocca da i Galli ſenoni, mancando loro la vittouaglia, e volendo mostrare al nemico dʼhauerne, gittarono di ſopra la muraglia nel campo deʼ Galli molto pane: Il che fu cagione, che ueniſſero i nemici ad accordo: Eʼ per queſta cagione Romani drizzarono à Gioue Panario lʼaltare, è li drizzarono la ſtatua.
In Parione è la ſtatua chiamata volgarmente Paſquino: et per vno antico costume è il giuoco di tutta Roma: perche ſotto il nome di lui cianciano le genti liberamente ſcriuendo quello, che piu lor piace; e ſia contra chiunque ſi voglia: Eʼ particolarmente il di S. Marco ſi fa piu che di altro tempo queſta feſta di Paſquino. La ſtatua benche ſia mozza e guaſta; per quello nondimeno, che ne appare né ſuoi membri, e muſcoli, e ſtata da eccellentißimi artefici giudicata vna delle piu belle, che foſſe mai in Roma: e vogliono alcuni, che ella foſſe gia ſtatua di Hercole.
p.313 Dinanzi [illeggibile] à la ritonda ſu la piazza ſi veggono [illeggibile] giacenti di pari figura aſſai belli, e di pie [illeggibile] armaride, che è di vn colore fra il bruno, eʼl roſſo: E vi ſono ancho duo vaſi di porfido; lʼvn tondo, lʼaltro in figura di vna arca: credono alcuni, che fuſſero qui queſti vaſi trasferiti dalle Therme di Agrippa, che erano qui preſſo. E ſono coſi i leoni come i vaſi, poſti ſopra baſi antiche è belle.
Nel cortiglio di S. Pietro ſi vede vna gran pigna di bronzo, con alcuni pauoni, e delphini pure di bronzo aſſai belli; che ſi crede che foſſero vna parte de gli ornamenti del ſepolcro di Scipione, che come sʼè detto né luoghi antichi della citta era in Borgo nel mezzo della ſtrada Aleſſandrina. Si veggono qui ancho duo vaſi antichi, vno di paragone in forma di vna arca aſſai bello; lʼaltro di bronzo, e tondo.
Dentro la chieſa di S. Giovanni in Laterano ſono quattro colonne di bronzo antiche aſſai belle: che ſi tiene da dotti, che foſſero fatte da Augusto deʼ roſtri delle naui di Cleopatra è di M. Antonio vinti da lui preſſo Attio in Albania. E queſte colonne furono dal campidoglio, doue prima erano, qui transferite.
Dinanzi la porta di S. Giovanni in Laterano p.314 ſono duo belli Leoni antichi di marmo [illeggibile] le baſi loro.
Dinanzi à S. Marco e vn bel vaso grande [illeggibile] marmo; del quale ſeruiuano gli antichi neʼ bagni: Vnʼaltro ſimile ne è ſu la porta di S. Salvatore del lauro: Vnʼaltro di queſta forma, ma piu piccolo ſi vede ſu la piazza di S. Pietro, doue fanno bere i caualli: Vnʼaltro ben grande, ſimile à già detti ſi vede ſu la piazza del palagio nuouo di Farneſi. Vnʼaltro ſimile ne è dinanzi à la chieſa di S. Pietro à vincola.
A lato à S. Pietro è il bello obeliſco intiero in piedi, che da Iulio Ceſare vogliono, che foſſe qui drizzato, e nella ſua cima fuſſero dentro vna palla le ſue ceneri riposte: lo ſcritto, che vi e, dimoſtra eſſere ſtato conſecrato ad Auguſto, & à Tiberio Imp. Queſto obeliſco nel piu largo è IX. piedi ampio per ogni faccia: e volgarmēte il chiamano hoggi la aguglia di S. Pietro. Fu condotto da lʼEgitto con vna großißima naue, il cui albero non poteuano bene quattro huomini abbracciare.
Dinanzi à S. Mauro ſi uede vn bello obeliſco antico di pietra miſchia roßaccia, ma non molto grande: & vi ſono deſcritte lettere Egittie, cio è figure di animali; che à queſto modo quelle genti anticamente p.315 [illeggibile]. Vnaltro obeliſco ſimile [illeggibile] in terra preſſo la porta della chieſa [illeggibile] nerua: che fu ritrouato ſotto terra pochi [illeggibile] à dietro, dentro quella caſetta, preſſo la quale [illeggibile] ſi vede ſtare.
Dinanzi à S. Rocco ſi uede lʼobeliſco rotto, che sʼè deſcritto né luoghi antichi della città: lʼaltro, che era pure qui preſſo al Mauſoleo di Auguſto bellißimo, ſi ſcuopre hora da Mons. Soderini, che vi fa cauare; perche queſto luogo è ſuo: & è quello obeliſco, che ſtava qui dal terreno couerto.
Nella piazza di S. Maria maggiore ſi uede vn bel giarrone grande di marmo antico: vnaltro ſimile ſi uede fuori la chieſa di S. Apoſtolo.
Nelle ruine del tempio della pace preſſo à S. Maria nova ſi uede una groſißima colonna ſtoriata, e ſi comprende, che iui foſſero ancho delle altre ſimili: Non ſi uede in Roma la piu groſſa nella piu alta.
Si ueggono ancho le due merauiglioſe colonne à chiocciole, vna di Traiano, collocata nel mezzo del foro ſuo; lʼaltra di Antonino Pio preſſo la piazza di Sciarra. In quella di Traiano ſi ueggono marauiglioſamente iſcolpiti i geſti ſuoi della guerra di Datia: e alta cxxvii. piedi, vi ſi montata p.316 in cime con clxxxiij. Gradi; & [illeggibile] ſtrelle: Dentro queſta colonna ſi legge, [illeggibile] no ripoſte le oſſa di queſto Principe, che ſolo, [illeggibile] gli altri Principi dentro la citta ſepolto. In quella di Antonino ſi ueggono medeſimamente i ſuoi geſti ſcolpiti: é ſtata alquanto guaſta da barbari col fuoco: e ſu la cima fu gia vn ſimulacro di queſto Principe, come nelle ſue medaglie ſi uede: e alta lxxv. piedi; & ha ivi. feneſtrelle: non vi ſi puo montare ſu, perche ſono guaſti i ſui gradi; che per cio nō ſi poſſono numerare, ma ne hebbe ccvi. per montarvi ſu nella cima.
IL FINE.
IN VENETIA, appreſſo Giordano Zileti, alla libraria della stella. M.D.LVI.