La statua del Galata morente è una delle opere più celebri delle collezioni dei Musei Capitolini, già molto ammirata anche in antico. Rinvenuta a Roma nell'area di Villa Ludovisi, era parte di un ciclo decorativo che comprendeva anche il gruppo del Galata suicida con moglie, poi entrato nella Collezione Ludovisi (attualmente a Palazzo Altemps). Le opere facevano originariamente parte di un gruppo donato all'interno del santuario di Athena a Pergamo: si discute se si tratti degli originali, o se queste siano copie di età romana elaborate sulla base di quei modelli. Il Galata, semisdraiato su un basamento oblungo, si appoggia al suolo con la mano destra; il torso è di prospetto, ma volto con decisione sulla destra; le gambe sono invece allungate sulla sinistra, con il tallone e il piede della gamba destra al di sotto della gamba sinistra. Il volto, vigorosamente inclinato in avanti, è caratterizzato da folti moustaches che incorniciano il labbro superiore, dalla resa delle sopracciglia aggrottate e dai piani facciali molto mossi. I capelli sono pettinati a gruppi di piccole ciocche. Al collo indossa un torques, collare tipico dei guerrieri celti.