Statua di dimensioni maggiori del vero raffigurante un barbaro vestito di tunica manicata e ricco mantello chiuso sulla spalla destra da una fibula circolare; il mantello, decorato da una folta frangia, è caratterizzato da pieghe profonde. Sotto la tunica sono visibili i tipici pantaloni stretti alla caviglia e i calzari con stringhe incrociate. Le braccia, delle quali mancano le mani, dovevano essere incrociate davanti al corpo nell'atteggiamento di un vinto, secondo uno schema iconografico comune nella rappresentazione di prigionieri provenienti dal popolo dei daci. La testa, non pertinente,è caratterizzata da una lunga barba e baffi e dai capelli che stretti da una fascia ricadono sulla fronte in stretti riccioli. La statua, tradizionalmente attribuita al programma decorativo del Foro di Traiano, è di provenienza incerta; appartenuta alla collezione di Federico Cesi, fu acquistata assieme all'altra statua di barbaro prigioniero (S 773) e alla statua della Roma Cesi (S 775) dal papa Clemente XI Albani per il Campidoglio, e poi collocata nel portico dove si trova attualmente.

Inventario delle Statue, Mobili, Argenti, e Suppellettili (1729)